Bosco Uil: 'scuola pubblica, libera e democratica'

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Lo sciopero della Scuola di ieri a RomaLo sciopero della Scuola di ieri a Roma

Dopo lo sciopero che ieri ha portato in piazza tutto il comparto scuola, prende la parola il segretario UIL di Benevento Fioravante Bosco, che analizza tutta la riforma de “la buona scuola”.

“Ieri c’è stato il più grande sciopero unitario che sia mai fatto nella scuola – dichiara Bosco – insieme nelle piazze italiane, gli insegnanti, il personale ATA, le famiglie, gli studenti, perché la “buona scuola” sia davvero una scuola di stampo europeo”.

“Bisogna assumere i precari con decreto legge – dice ancora il segretario UIL –  e non con disegno di legge, altrimenti non ci saranno i tempi tecnici per la firma dei contratti, mentre si devono mettere in sicurezza tutte le scuole. Dare potere assoluto ai dirigenti e ai presidi è un ritorno al passato: il potere a un uomo solo è un pericolo per la democrazia. La scuola riguarda i genitori, gli studenti, gli insegnati e il personale. Abbiamo bisogno di presidi e non di podestà. Per questo, come Uil, vogliamo che questa riforma cambi radicalmente”. 


Bosco poi rivendica la determinazione a volere “una scuola pubblica, libera e democratica. Abbiamo bisogno di partecipazione e non dell'uomo solo al comando. Questo Governo promette, ma non mantiene. Avrebbero dovuto fare un decreto, per assumere i precari, ma non l'hanno fatto. Il Governo deve convocare il sindacato e se la ministra se non lo capisce, ci vada lei a scuola per prima! Il percorso che la Uil continua a proporre è: un decreto legge per i precari per garantire le 100 mila assunzioni dal primo settembre 2015; una discussione parlamentare ampia per valorizzare l'autonomia, per modernizzare la scuola con investimenti che portino l'Italia al livello degli altri paesi europei; un contratto innovativo per valorizzare il lavoro che si fa a scuola”.

“Nella scuola – conlcude – c’è bisogno di un momento che veda protagonisti insegnanti, personale Ata, genitori e studenti, che per il loro impegno mostrato nelle manifestazioni di ieri, vanno semplicemente ringraziati. La scuola deve essere il motore del cambiamento nella società italiana, e per nessuna ragione al mondo accetteremo che si ritorni a una scuola classista e che non dia formazione vera ai nostri giovani. Tornare alla scuola del ventennio che fu, sarebbe davvero un colpo mortale per la credibilità delle nostre Istituzioni democratiche”.



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