"Fare il giornale nelle scuole", a Cesena premiato il Liceo Rummo - FOTO

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Gli studenti della redazione di “Presente”, il giornale del Liceo Scientifico Rummo di Benevento, sono andati a Cesena per ritirare l’ambito premio.

«Senza informazione non c'è società civile... Anzi non c'è proprio società». È con queste parole che la giornalista Rai Maria Pia Farinella avvia le sue riflessioni in occasione della cerimonia di premiazione del concorso nazionale "Fare il giornale nelle scuole", indetto dall'Ordine Nazionale dei Giornalisti.

La manifestazione, che vede la partecipazione di numerosissime delegazioni di giornali scolastici provenienti da ogni parte d’Italia,accoglie anche la testata "Presente" del Liceo Scientifico Rummo di Benevento, pronta a ricevere la sua seconda medaglia. Assente il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, che avrebbe dovuto consegnare personalmente i premi ai vincitori, ma che fa sentire comunque la sua presenza con un messaggio nel quale difende con chiarezza la necessità di restituire alla scuola la sua funzione originaria di promotrice di cultura, di paladina della verità, di tutrice di valori. E all’insegna dei medesimi principi, nel Teatro Verdi di Cesena, lo stesso in cui la sera precedente si era tenuta la splendida cena offerta dall'OdG a tutte le scuole vincitrici (venticinque per ordine), i ragazzi delle redazioni premiate hanno vissuto la testimonianza toccante di giornalisti di inchiesta del calibro di Federica Angeli (la Repubblica) e Paolo Borrometi (Agenzia Agi).

Sul palco del teatro, insieme ai citati giornalisti, anche il segretario nazionale dell’OdG. Paolo Pirovano per il forum su “Il fascino e le difficoltà della professione giornalistica”. Standing ovation per due esempi di tenacia e perseveranza, per i quali né le minacce della criminalità né la scorta che li accompagna sono riusciti a ridurre il loro amore per la verità. La passione trasmessa dalle loro parole ha talmente rapito studenti e docenti, da scatenare poco dopo una raffica di domande sulla professione del giornalista, dalle curiosità più banali alle perplessità più profonde ed amare, legate alla necessità di vivere la criminalità nel quotidiano, di crescere all’insegna dell’illegalità, di assistereall’acquisizione naturale di atteggiamenti mafiosi anche da parte del mondo delle istituzioni senza poterlo raccontare, perché minacciati. Eloquenti gli inviti provenienti dai due giornalisti: «Andate sempre controcorrente. L’Io non vince mai: è il “Noi” che produce risultati efficaci». Ad una scuola orientata verso la tutela delle eccellenze e sempre più incline alla preoccupante promozione delle individualità, il giornalismo proclama la necessità di salvaguardare il “Noi” latitante, e i nostri ragazzi, che sempre più spesso sono migliori degli adulti che li circondano, accolgono con favore l’invito, manifestando con il loro lavoro collettivo, il giornale di istituto, il forte senso di partecipazione che li caratterizza.

Interessante anche l’aspetto più propriamente didattico: il giornalismo combatte contro diffamazione, social e post-verità; la scuola, al contrario, nel promuovere l’uso consapevole dei social, ne incoraggia l’impiego, spesso sortendo effetti indesiderati, come l’illusione che il web sia davvero un’estensione della vita, e non, come sostengono molti studiosi del fenomeno, una mistificazione di essa.

Una bella occasione per docenti e studenti, dunque, che nel vedersi riconoscere insieme alla qualità dei loro prodotti editoriali la validità del loro impegno e della loro costanza, partecipano ad una grande lezione di vita e di professionalità. Essenziale quanto efficace la risposta che la preside del Rummo, Teresa Marchese, dà al prof. Panella, referente del progetto “Presente”, che la ringraziava per aver permesso di vivere un momento formativo così intenso: «Questa occasione l’avete conquistata con il vostro impegno, per cui non c’è alcun ringraziamento da fare».



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