"MAF - Memoria, Arte e Fango". Le bottioglie dell'alluvione esposte a Palazzo Paolo V fino al 23 ottobre

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Bottiglie Cantina Sociale di Solopaca - foto tratte dal profilo fb Coldiretti Campania Bottiglie Cantina Sociale di Solopaca - foto tratte dal profilo fb Coldiretti Campania

Inaugura oggi martedì 18 ottobre alle ore 17.30, con il vernissage al Palazzo Paolo V di Benevento la mostra itinerante "MAF
– Memoria, Arte e Fango". Il percorso sarà visitabile fino a sabato 23 ottobre.

Diventano opere d'arte le diciotto bottiglie di Aglianico e Falanghina del Sannio DOCG, salvate dall’alluvione dell’ottobre 2015. "Sonorizzate” dagli ambienti musicali creati dal compositore di computer music ed environmental music, Vanni Miele, saranno esposte fino al 23 ottobre nelle sale di Paolo V di Benevento all'interno della mostra itinerante "MAF – Memoria, Arte e Fango".

Internazionale l’elenco degli artisti: Arcangelo, Giulio Calandro, Filippo Cannata, Mario Ciaramella, Rosanna De Cicco, Antonio Fallarino, Eugenio Giliberti, Biagio Maio, Umberto Manzo, Mario Mascia, Pasquale Palmieri, Perino & Vele, Giuseppe Perone, Lucio Perone, Edoardo Rossi, Michele Spina, più due opere dei licei artistici di Benevento e Cerreto Sannita, che resteranno al fondo del MEG, il Museo Enogastronomico di Solopaca.

Dopo l’esordio beneventano, la mostra transiterà a Napoli, dal 5 all’11 dicembre, presso la Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, preceduta da una presentazione al Museo MADRE, che ha garantito il suo matronato all’iniziativa, che culminerà al museo MEG Solopaca, dal 4 al 10 gennaio 2017. Qui, il 10 gennaio, le bottiglie verranno battute all’asta, alla presenza del notaio Salvatore Grasso di Poggiomarino.

MAF ha una finalità rigorosamente no-profit e il ricavato è destinato a ultimare il restauro delle due tele settecentesche di Decio Frascadore, che si trovano nella Chiesa Madre di Solopaca.Tutta la finalità no-profit e le relative procedure sono esplicitate nel Regolamento Generale della iniziativa consultabile nelle sedi della mostra itinerantee sul sito web www.mediterraneosociale.eu, dove sarà visionabile pure l’intera collezione, in un’apposita gallery.



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