Sguera lancia gli "Stati generali" per regolamentare la gestione dei beni comuni

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Nicola Sguera consigliere comunale in quota Movimento 5 Stelle lancia la porposta di indire gli Stati generali per la gestione dei beni comuni.

“Ho partecipato con entusiasmo all’esperienza di ‘Campus Conclusus’, nei limiti delle mie possibilità, malgrado non sia parte del sodalizio, cui guardo con grande interesse sin dalla sua costituzione, ritenendo ogni forma di cittadinanza attiva l’unico viatico oramai praticabile per uscire dalle secche di una democrazia ‘delegante’ e di progressiva riduzione di spazi pubblici, la cui gestione è interamente demandata ad un ‘pubblico’ che, evidentemente, non ce la fa più a gestirli in maniera adeguata sia per carenza di risorse sia per mancanza di organizzazione”.

A dirlo in una nota è Nicola Sguera consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a pochi giorni dalla chiusura di Campus Conclusus l’azione promossa da Rete Campus Bn e che ha reso fruibile nuovamente la “parte nascosta dell’Hortus Conclusus che ospita le opere di Mimmo Paladino.

“Ho partecipato – prosegue Sguera - anche all’incontro di ieri con il sindaco Mastella per discutere della destinazione di quello spazio ripulito. A me pare, come ottimamente detto da Patrizia Bonelli, che la via maestra sia quella dell’approvazione di un ‘Regolamento dei beni comuni’. Campus ha già avanzato tale proposta nell’ottobre 2015, come ricordato da Nico De Vincentiis. È necessario, a mio avviso – continua Sguera - evitare fughe in avanti solitarie, che sarebbero in contraddizione con l’idea stessa di bene comune. Una buona soluzione potrebbe essere l’indizione degli ‘Stati generali per la gestione dei beni comuni’ da cui possa emergere un ‘Regolamento’ che, pur ispirandosi a modelli già esistenti (da Bologna a Pomezia a Napoli, per citare solo tre casi), risponda alle specificità della nostra città e alle sue criticità”.

“Il M5S – conclude - si impegna sin da ora, nella certezza di trovare altre forze politiche disposte a contribuire, a farsi carico di portare le risultanze di tale lavoro, partecipato, democratico e ‘dal basso’, nella Commissione dedicata e, finalmente, in Consiglio. Tale procedura, per altro, dovrebbe essere replicata anche per l’approvazione di altri Regolamenti, come ad esempio quello sugli istituti di partecipazione popolare (come il referendum consultivo), previsti dallo Statuto ma, appunto, non regolati, dunque inutilizzabili”.



Articolo di Comune di Benevento / Commenti