A Benevento il convegno "La centralita' dello sviluppo a 50 anni dalla Populorum progressio"

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La manifestazione si terrà presso l’Aula Ciardiello dell’Università del Sannio.

Nel 50° anniversario della pubblicazione dell’Enciclica “Populorum progressio” da parte del Papa Paolo VI, la Provincia dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia di Santa Maria delle Grazie, insieme all’Arcidiocesi di Benevento, all’Università degli Studi del Sannio ed al Centro Studi del Sannio, ha organizzato per giovedì prossimo, 22 febbraio, il Convegno di studi dal tema «La centralità dello sviluppo a 50 anni dalla Populorum progressio».

Il convegno si aprirà con il saluto di Filippo de Rossi, rettore dell’Università degli Studi del Sannio, e l’introduzione di Fr. Antonio Tremigliozzi, Ministro Provinciale dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia.

Seguiranno gli interventi di Giuseppe Marotta, direttore del Dipartimento di Diritto, Economia, Management e Metodi quantitativi (DEMM) dell’Università degli Studi del Sannio, che tratterà il tema “Lo sviluppo: aspetti politici ed economici del modello predominante e sue ripercussioni sociali”; prof. Fr. Nicola Riccardi, ofm, Sottosegretario del Dicastero Vaticano per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale sul tema “Il concetto di sviluppo secondo la Populorum progressio: sua attualità e sfide”; dott. Ettore Rossi, direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro dell’Arcidiocesi di Benevento, su “La questione sociale del territorio beneventano-campano: peculiarità e soluzioni”.

L’Enciclica “Populorum Progressio”
Il 26 marzo 1967 il Beato Paolo VI firmava l’Enciclica “Populorum progressio”: un documento programmatico per la missione della Chiesa nell’era della globalizzazione. Paolo VI invitava a spezzare la spirale perversa, per cui i popoli ricchi diventano sempre più ricchi, e quelli poveri sempre più poveri, pensando all’urgenza di nuove forme di solidarietà.

Il Pontefice annunciava alle persone di buona volontà il carattere mondiale assunto dalla questione sociale e non si limitava a suggerire uno sguardo più largo, per abbracciare porzioni sempre più grandi di umanità, ma offriva un nuovo modello etico-sociale.

«Il messaggio della "Populorum Progressio" che rimane valido è il fatto che afferma con forza e argomenta con chiarezza che non c’è progresso se non è un progresso che contiene, che abbraccia, tutte le esigenze della persona umana, dalle necessità fisiche del cibo, della salute, della convivenza pacifica, alla dimensione trascendente della persona» (Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano).



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