A Buonalbergo il movimento No Cara per i rifugiati

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Buonalbergo (foto www.buonalbergo.com)Buonalbergo (foto www.buonalbergo.com)

A Buonalbergo si è costituito un comitato di volontariato composto da cittadini per ribadire il NO all'apertura di un C.A.R.A.. “La questione è ormai nota a tutti. Era fine novembre quando l'amministrazione comunale di Buonalbergo ha messo a disposizione della Prefettura di Benevento, con contratto di comodato d'uso gratuito per la durata di 20 anni, l'ex sede universitaria da adibire a Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo. Una decisione arrivata senza che la Giunta Comunale abbia comunicato le proprie intenzioni alla popolazione. Da allora il paese è nel caos. Una parte della popolazione si è scagliata contro la scelta del sindaco Miele e degli assessori Di Matteo e Marinaro. In questo clima di confusione – si legge nella nota del comitato - abbiamo deciso di dar vita al "Movimento NO CARA a Buonalbergo", un movimento che avrà l'impegno di sensibilizzare i cittadini, confusi dalle Istituzioni, su quanto sta accadendo in Paese, rendendoci promotori di ogni iniziativa utile e necessaria al raggiungimento di un documento ufficiale che annulli le delibere riguardanti l'apertura di un C.A.R.A.. Il nostro no è motivato da uno studio portato avanti nelle scorse settimane mediante il confronto con realtà come la nostra che hanno aperto le porte ai rifugiati. Alla base del nostro no non c’è un discorso razziale, ma è sotto gli occhi di tutti come il "fenomeno CARA" sia esploso negli ultimi anni in Italia. Un fenomeno che ha visto sempre più persone lucrare sulla pelle dei rifugiati che non hanno la minima intenzione di essere relegati in dei centri nei quali non vengono trattati con la dignità che si deve ad un essere umano. Diciamo no per il numero spropositato di rifugiati che si vogliono accogliere nel nostro paese. 170 profughi (è questa la cifra messa nero su bianco sui documenti) equivarrebbero a circa il 30% della popolazione di Buonalbergo. Un numero alto che potrebbe aumentare visto il rischio di un sovraffollamento della struttura a causa della lentezza delle Istituzioni a gestire le pratiche e del numero sempre maggiori di rifugiati che giungono in Italia. Diciamo no per una questione di sicurezza che non si riduce alla sola delinquenza, ma al fatto che in realtà come Buonalbergo i rifugiati non hanno sbocchi ed è naturale una loro ‘rivolta’ per richiedere una condizione migliore. Gli amministratori continuano a rasserenare le persone dicendo che ci sarà un aumento delle forze di sicurezza, ma si tratta di una bugia in quanto un aumento delle forze dell'ordine potrebbe esserci solamente nel momento in cui sia dimostrato un aumento del tasso di criminalità.
Ancora, diciamo no per una questione sanitaria. Già oggi la popolazione non ha una guardia medica. Come potremmo assistere anche questi rifugiati?
Diciamo no perché pensiamo che la struttura da destinare al C.A.R.A. possa essere destinata a soluzioni migliori per la cittadinanza.
Diciamo no perché non c'è certezza dell'aumento dell'occupazione a Buonalbergo e perché per il Comune non ci sarà nessun vantaggio concreto e nessuna possibilità di gestione del C.A.R.A., dal momento che sarà una società esterna a gestire la struttura.
Diciamo no, infine, per rispetto di circa 800 cittadini che si sono già espressi mediante una petizione popolare.
Nonostante tutto, l'amministrazione comunale ha deciso di andare avanti ed ha indetto una consultazione popolare venendo meno alla prassi che disciplina le modalità di svolgimento delle consultazioni indicata all'interno dello Statuto del Comune di Buonalbergo. Ma cosa più grave, sta proponendo ai cittadini schede ‘segnalate’ attraverso una consegna diretta nelle abitazioni private.
Come comitato – hanno concluso - andremo avanti finché un documento ufficiale non chiuda la questione”.



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