A Torrecuso e Montesarchio workshop sui servizi comunali associati del Gal Taburno

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Unione dei comuni, istruzioni per l’uso. Si è svolto martedì 5 agosto, per iniziativa del GAL Taburno, un workshop informativo a doppio turno, nella mattinata Torrecuso, Sala del Gusto, nel pomeriggio Montesarchio nell’aulica cornice del Museo Archeologico Nazionale, con la partecipazione dei sindaci dell’area vitulanese nella sessione mattutina e quelli dell’area caudina nella sessione pomeridiana. Il GAL Taburno come motore di un’iniziativa che integra i processi di condivisione tra i vari comuni in una visione associativa che metta a rete i servizi in un’ottica di sviluppo che possa prevedere forme associative o unitarie tali da raggiungere l’obiettivo finale: ridurre i costi e assicurare qualità dei servizi e supporto nei confronti della comunità di riferimento. Tutto questo anche alla luce delle indicazioni provenienti da Bruxelles per quanto riguarda la nuova programmazione europea 2104/2020 che darà attenzione ai territori rurali dove sono presenti comuni che si sono associati. Interlocutori di questo workshop sono stati il Formez, attraverso il contributo di Osvaldo Cammarota, consulente FormezPa; Alberto Corbello, referente Azione 2 Linea6-FormezPa; Clelia Fusco, responsabile Linea 6-FormezPe, Andrea Baldanza, magistrato della Corte dei Conti e Capo di Gabinetto della presidenza del Consiglio regionale della regione Lazio e il professor Raffaele Palumbo docente di Economia e Gestione dei Sistemi Turistici Locali alla Link Campus University. I lavori sono stati presieduti e coordinati da Mario Grasso e Geppino Brillante, Presidente e Vice-Presidente del GAL Taburno Consorzio oltre che dal direttore Costantino Caturano. Slide e proiezioni per introdurre la questione della nuova programmazione europea 2014-2020 alla luce delle nuove riforme degli enti locali, del piano territoriale regionale in merito alle aree interne della regione. Subito è apparso netto il divario tra teoria e pratica, tra proposta e reale contingenza dei fatti. “Siamo qui per aiutare i sindaci a meglio comprendere le potenzialità del PTR e farci latori delle istanze locali ai livelli superiori politico-amministrativi” - ha detto Osvaldo Cammarota consulente FormezPa, secondo il quale unità o associazione dei comuni rappresenta l’epilogo inevitabile per stare nei parametri del patto di stabilità nel rispetto dei servizi essenziali da garantire alla collettività. Anche Andrea Baldanza, magistrato della Corte dei Conti, ha esposto l’inevitabilità della soluzione associata dei comuni. “Tertium non datur” – ha sottolineato Baldanza - “non può esistere alcuna alternativa a forme associative o a fusioni di piccoli comuni” paventando una suddivisione di compiti che necessariamente comportano una diminutio di competenze nel quadro complessivo di una giusta equazione tra qualità dei servizi resi e risparmio in termini di costi. “Buona amministrazione sovraintende alla contabilità” – ha tenuto a sottolineare, volendo intendere che l’obiettivo resta la politica ed una predisposizione marcata alla concertazione e alla mediazione. Sindaci scettici e cauti nei confronti delle novità sul trappeto. Tutti o quasi concordi nel ritenere proficua l’urgenza di consociarsi ma è il metodo che allarma. Sia il sindaco di Torrecuso Cutillo, sia quello di Cautano, Fucci, che il primo cittadino di Vitulano, Scarinzi, hanno posto l’interrogativo principe: come agire senza supporto quando i tagli operati da Roma sono nell’ordine del 53-56%. Domande cui finora la Regione ha replicato con vaghezza, è il giudizio di quanti hanno animato il dibattito. Anche i sindaci Caudini hanno espresso dubbi e paure e se per Carmine Valentino, sindaco di S. Agata de’ Goti, le sirene della Città Caudina non sortiscono l’effetto dovuto proprio per la mancanza di concretezza nei confronti dei temi legati ai fondi comunitari, sanità, sicurezza sono temi caldi sui quali le risposte sono altrettanto aleatorie, così come lo sfruttamento del territorio a fini turistici. “E’ il territorio che deve parlare e i sindaci che sanno bene quali sono i problemi da affrontare” – ha detto Raffaele Palumbo docente di Economia e Gestione dei Sistemi Turistici Locali alla Link Campus University, che è ottimista circa gli strumenti di forme associate che la nuova programmazione regionale mette a disposizione. Ma occorre un cambio di passo e di approccio alla capacità di amministrare l’industria turistica in un momento in cui il Paese perde posizioni e finisce al quinto posto nella classifica dei Paesi con più flussi turistici al mondo e le previsioni per il futuro non sono affatto rosee. Dal Gal Taburno un forte e fattivo contributo alla volontà di relazione tra enti locali e livelli superiori. Lo spirito del doppio workshop tra Torrecuso e Montesarchio aveva nelle proprie corde lo stimolo al dialogo e la risposta alle tante perplessità dei sindaci, ultimi veri paladini degli interessi delle comunità nel quadro vasto di riforma della struttura costituzionale che va sotto il nome di Titolo V.



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