Accorpamento della Prefettura, assente il mondo politico

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Si è svolta stamattina in Prefettura l’assemblea unitaria del personale civile del Ministero dell’Interno indetta dalle Segreterie Provinciali della CGIL, CISL, UIL e Federazione CONFSAL-UNSA di Benevento.

Accorpamento della Prefettura di Benevento a quella di Avellino e il ridimensionamento della locale Questura e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Questi i temi principali affrontati questa mattina durante l'incontro voluto dalla CGIL, CISL, UIL e Federazione CONFSAL-UNSA di Benevento.

L’assemblea è stata preceduta, nel pomeriggio di lunedì 21 settembre, dall’incontro che le OO.SS. hanno avuto col sottosegretario Umberto Del Basso De Caro.

Presenti il segretario generale della Cisl-fp Irpinia-Sannio Santacroce e il segretario provinciale Confsal-Unsa Bruno, oltre alle rr.ss.uu della Prefettura Auciello, Ciambriello, Ranauro e Vaccarella.

Il sottosegretario ha rappresentato che la situazione è alquanto complessa e di difficile soluzione ed ha convenuto col fatto che “chiusa la Prefettura di Benevento, a cascata, chiuderanno in breve tempo anche gli altri uffici statali della città. Il sottosegretario nei giorni scorsi ha avuto un colloquio col capo gabinetto del Ministro dell’Interno – prefetto Lamorgese – la quale gli ha illustrato il percorso, oramai breve, che porterà alla promulgazione del decreto che prevede l’accorpamento della prefettura cittadina a quella di Avellino. In questo breve tempo il sottosegretario ha assicurato la massima attenzione che porrà, in particolare, alla possibilità di porre in essere iniziative a livello parlamentare e di Governo per una rivisitazione della norma che, sulla base della recente riforma della PA, consenta anche nelle 23 provincie dove sarà accorpata la Prefettura, l’istituzione dell’Ufficio Territoriale dello Stato, salvaguardando così i servizi resi dalle prefetture e quelli degli altri uffici statali presenti sul territorio”.

Proprio il tema dei servizi al cittadino è stato il cardine dell’assemblea odierna dei lavoratori della prefettura, questura, sezione polizia stradale e commissariato di Telese Terme. “Non quindi una difesa dell’istituzione in sé, che non avrebbe senso in un contesto di riforma e profondo cambiamento della pubblica amministrazione, bensì la denuncia di un abbandono del territorio Sannita da parte dello Stato e dei servizi che oggi eroga ai cittadini.

È poco credibile un risparmio di un milione di euro a sede, anche liberandosi dal fitto dell’immobile (Benevento poi è in un palazzo demaniale) - sottolineano i sindacati - Il gioco non vale la candela. Occorre tagliare, ma tagliare gli sprechi. In ogni caso la revisione della spesa non si fa sulle spalle della gente e Benevento sta pagando per tutta la Campania: non è altro che un taglio di servizi ai cittadini senza alcun risparmio per le casse dello Stato.

L’accorpamento con Avellino comporterà quindi immaginabili disagi ai cittadini che quotidianamente hanno a che fare con gli uffici della prefettura e della questura e, in breve tempo, assisteremo al ridimensionamento o chiusura di tutti gli uffici statali di Benevento. In quest’ottica è facile pensare che siano a rischio anche l’INPS e le Agenzie fiscali, che sono gli uffici pubblici maggiormente frequentati dall’utenza”.

L’assemblea del personale civile del Ministero dell’Interno - presenti i segretari provinciali di CGIL, CISL, UIL e Federazione Confsal-Unsa, Franzè, Santacroce, Porrino e Bruno, il Presidente della UIL-PA Lizza, il Vice-Segretario generale UIL Irpinia-Sannio Bosco - ha quindi proclamato la mobilitazione del personale a tempo indeterminato con iniziative che saranno assunte in coordinamento con le altre prefetture da accorpare.

Riguardo gli interventi politici ed istituzionali, l’assemblea ha registrato l’assenza alla riunione del sindaco di Benevento, Fausto Pepe, “che sebbene invitato ha evidentemente ritenuto di declinare l’invito e questo testimonia in modo eloquente l’attenzione e considerazione del primo cittadino alla problematica e tale atteggiamento non può che commentarsi da solo”.

Sebbene assenti la De Girolamo, che ha proposto una interrogazione parlamentare sulla questione, ha fatto pervenire la propria solidarietà e ha chiesto di essere costantemente aggiornata, mentre il consigliere regionale Mortaruolo ha espresso la sua vicinanza. Sulla questione ha espresso la propria preoccupazione anche Erminia Mazzoni che si è detta disponibile ad ogni iniziativa utile alla causa e si è già adoperata nelle sedi competenti per verificare la fattibilità di una soluzione che risparmi alla nostra città questa ennesima mortificazione. Anche Mastella si è detto impegnato al massimo livello per scongiurare l’accorpamento della prefettura secondo criteri inaccettabili per la città ed il territorio Sannita.

“Spiace constatare l’assenza alla riunione del prefetto Paola Galeone, di cui sarebbe stato apprezzato un intervento ma ha assistito all’assemblea il suo capo di gabinetto Maturi. Presenti anche i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, Maio e Iandolo”.

L’assemblea ha quindi ritenuto di interessare tutti i sindaci e il presidente della provincia per una immediata mobilitazione, il presidente Mattarella, il presidente Renzi, i ministri Alfano e Madia e i colleghi dell’amministrazione civile in servizio nelle altre sedi da accorpare per tentare un ripensamento del decreto nell’ottica della più ampia riforma della pubblica amministrazione approvata dal Parlamento chiedendo con forza l’istituzione dell’Ufficio Territoriale dello Stato in tutti i capoluoghi d’Italia, incluso le 23 città dove si vorrebbe sopprimere la prefettura.

“Questo appello è l’unica vera e reale possibilità che il territorio Sannita – concludono i sindacati - come tutti gli altri interessati dal decreto, ha per evitare che lo Stato abbandoni le città interessate, con la chiusura in primis delle prefetture e a cascata di tutti gli altri uffici statali con conseguenti gravi ripercussioni economiche e sociali e con disagi certi per i minori servizi resi ai cittadini”.



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