Adolescente si toglie la vita gettandosi sotto un treno. San Salvatore Telesino piange un altro giovane

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15enne travolto da un treno a Telese Terme15enne travolto da un treno a Telese Terme

Nella serata di ieri un 15enne di San Salvatore Telesino ha perso la vita dopo essere stato travolto da un treno. Un gesto estremo che ha lasciato sgomenta l'intera comunità.

Si è svegliato stordito, stamani, San Salvatore Telesino. Ferito ancora una volta da una tragedia che ha scosso tutta la comunità. Già poco dopo il materializzarsi della tragedia – avvenuta ieri sera a Telese Terme – sono stati tanti i sansalvatoresi che si sono recati nei pressi del Lago di Telese, forse in attesa di una smentita, credendo che non fosse così. Il treno in corsa non ha potuto evitarlo. Il ragazzo era lì, fermo ed immobile in attesa. Ha dimostrato una volontà ferrea, probabilmente premeditata. A dimostrarlo ci sarebbe l’invio di alcuni messaggi d’addio ed il ritrovamento di un biglietto. Straziante l’arrivo di alcuni familiari che hanno accusato un malore e sono stati poi soccorsi dai sanitari del 118. Tutto il centro telesino, già scosso nei mesi scorsi da altri tristi eventi, si è stretto nuovamente intorno a se stesso. E oggi si interroga, si chiede perché.

Qui dove la vita è ancora a misura d’uomo e le relazioni ancora autentiche, i figli sono un po’ di tutti ed il dolore si condivide, ma in silenzio e con dignità. Davanti ai bar, sono tanti i genitori che si interrogano. Farlo oggi non è cosa facile, soprattutto in un mondo dove i contesti e le situazioni sono molteplici e mutevoli. A ciò va unita, nelle nuove generazioni, anche una sorta di fragilità dettata dalle ragioni più svariate: non voler dare un dispiacere ai genitori, una ramanzina, un brutto voto. Motivi però che di fronte ad un gesto così forte ed estremo passano in secondo piano.

Lo sa bene mons. Domenico Battaglia, che raggiunto dalla notizia si è precipitato a San Salvatore Telesino. È entrato in parrocchia, mancava poco alla Santa Messa delle 11.00, la chiesa era gremita ma ha voluto esserci, predicare speranza. “A queste situazioni non possiamo dare risposte, dobbiamo invece chiederci perché”. Don Mimmo come ama farsi chiamare ha espresso il desiderio di pregare ed essere vicino alla famiglia, ha ribadito l’importanza della vita come simbolo di speranza per il futuro.

“Sentiamo il dovere forte di pregare per la famiglia del giovane – ha detto invece don Franco Pezone, parroco di San Salvatore – di trovare forza tra di noi, scossi continuamente da eventi che ci fanno soffrire. Dobbiamo trovare la forza per essere più uniti in questo momento storico non facile. Era uno dei chierichetti della nostra comunità parrocchiale – ricorda – questo almeno fino a qualche anno fa. Uno dei più assidui, delicatissimo, dolcissimo. Magari parlava anche poco ma serbava grande affetto. Ultimamente lo avevo incontrato – conclude commosso don Franco – avevo notato che non era sereno, non è riuscito ad aprirsi, speravo lo facesse. Purtroppo non è stato così”.

In segno di lutto anche il calcio si è fermato, la squadra locale che oggi doveva esordire in Coppa ha chiesto il rinvio della gara. Troppo grande il dolore, che il primo cittadino Fabio Romano definisce “immenso. Era un ragazzo buono e generoso. Un gesto, il suo, che i familiari faranno fatica a comprendere. Ora è il momento di stringerci intorno a loro e non lasciarli soli”. Oggi, dunque San Salvatore piange ancora una volta un suo figlio. E lo fa con la consapevolezza di aver perso un pezzo di se, un pezzo di futuro. 

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