Affaire Mancini. Il Movimento 5Stelle sfida Mastella: "Il Comune si costituirà parte civile?"

18:22:33 9890 stampa questo articolo
Angelo Mancini (foto di Luigi Mastromarino)Angelo Mancini (foto di Luigi Mastromarino)

L'Operazione “Euroscopio” non poteva non avere ripercussioni politiche, coinvolgendo un dirigente del Comune di Benevento e gli appalti dell'ente per il piano “Più Europa”.

Il Movimento 5Stelle di Benevento, per il tramite dei suoi portavoce Marianna Farese e Nicola Sguera, che siedono ora a Palazzo Mosti in qualità di consiglieri comunali, esprimono il loro giudizio sulla questione. “Il clamoroso arresto di Angelo Mancini, dirigente del Comune di Benevento, fatta salva la presunzione d’innocenza, apre una questione che è politica prima che giudiziaria, essendo l’arrestato non solo politico lui stesso di lungo corso, ma uomo di fiducia dell’oramai ex Sindaco Fausto Pepe che ha sfidato la Corte dei Conti per imporlo al Comune, dove è entrato in pianta stabile con un contestatissimo concorso che ha riempito le cronache dei giornali” - dichiarano i due esponenti pentastellati.

Le indagini sull'affaire “Euroscopio” che vede coinvolto Angelo Mancini, con altri 9 indagati riguarda infatti l'aggiudicazione delle gare di appalto del Comune di Benevento negli anni dal 2011 al 2013, per un valore tra i 600.000,00 e i 5 milioni di euro.  Per questo motivo il Movimento 5Stelle chiedie al neo sindaco Clemente Mastella “se ha intenzione o meno di costituirsi parte civile nell’instaurando giudizio”.

Per l'M5S la costituzione di parte civile si renderebbe necessaria “non solo per la tutela di immagine del nostro comune, quanto per l’ingente danno in termini economici che questi fatti delittuosi riversano sui conti del comune, già fortemente compromessi”.

Infatti, rammenta in una nota il Movimento, che quelli del “Più Europa” essendo fondi comunitari, sono sottoposti alla vigilanza dell’OLAF che decurta le spese da rimborsare all'Autorità di gestione mentre gli Stati sono responsabili del reccupero dei fondi spesi indebitamente.

“Per l'aspetto politico” - continuano Sguera e la Farese - “non si ha certo bisogno di attendere i lunghi tempi della giustizia italiana per esprimere giudizi. Ebbene, il progetto “Più Europa” è stato fallimentare nelle modalità di gestione, nei tempi e nei risultati. Ha rappresentato il modello paradigmatico di un modo di gestire la cosa pubblica opaco, senza alcuna partecipazione attiva dei cittadini, mai coordinato con i bisogni reali (ad esempio dei commercianti del Rione Ferrovia)”.

“Il disastro elettorale di Fausto Pepe e dei suoi uomini più fidati dà la misura dello scollamento creatosi in questi anni fra istituzioni e popolo. È necessario che quanto accaduto non si ripeta. Ricordiamo per altro” - continuano i due esponenti M5S - “che è ancora in corso il processo “Mani sulla città”, che vede coinvolti direttamente Pepe e alcuni imprenditori edili agli arresti domiciliari da ieri”.

Poichè appare quanto mai doveroso elaborare nuovi strumenti di controllo sulle procedure adottate dal Comune negli appalti, il M5S propone l'approvazione di un nuovo regolamento, redatto da una commissione ad hoc, che integri il Codice unico degli appalti, alla luce di quanto emerso dalle indagini che hanno investito la gestione della cosa pubblica come emerso dalle ultime indagini citate.

Il Movimento 5Stelle propone quindi di dar vita ad una convenzione con la Guardia di Finanza, “al fine di attuare un reale e più ampio controllo, sia sulle procedure adottate dagli organi Comunali che sui soggetti partecipanti alle singole gare d'appalto”.

“È altresì auspicabile” - continuano - “attivare presso il Comune un ufficio, che dovrebbe dipendere direttamente dal Segretario Generale, preposto all'espletamento di tutte le gare d'appalto e dei contrati, non solo quelle relative alle opere pubbliche. In ogni caso il Comune può approvare una delibera di indirizzo, se non proprio un Regolamento interno, con cui si dettino i contenuti generali dei bandi di gara per le opere pubbliche in funzione delle esigenze economiche dell'ente e delle esigenze tecnico-territoriali”.

Infine la sfida al nuovo sindaco: “La «questione morale», che ha attraversato tutto il decennio alle spalle, purtroppo, non si risolve con le pie intenzioni ma con la creazione di strumenti di controllo più efficaci. Questa è la prima grande questione su cui sfidiamo la giunta Mastella, che proprio oggi si insedierà”. 



Articolo di Partiti e associazioni / Commenti