Al Museo Arcos il 20 dicembre in scena con ‘Ipazia - luce del sapere’

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La Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari celebra la figura di Ipazia, grande filosofa e scienziata vissuta ad Alessandria d’Egitto tra la fine del IV e l’inizio del V secolo d. C., uccisa dal peggior sentimento terreno, l’invidia (phthonos). Sabato 20 dicembre, alle 17,30, presso il Museo Arcos di Benevento, andrà in scena un Viaggio- spettacolo dedicato alla scienziata. Ipazia era giunta ad un tale grado di cultura, che superò di gran lunga tutti i filosofi suoi contemporanei, raggiungendo notorietà e considerazione nella sua città, ma era una donna e scatenò le ire delle altre donne e degli uomini. Alcuni di questi le tesero un agguato, la trascinarono fino alla Chiesa, le strapparono le vesti, la uccisero colpendola con i cocci, poi la fecero a pezzi, membro a membro, infine cancellarono ogni traccia di lei nel fuoco.
L'evento sarà una visita speciale, un viaggio-spettacolo, alla sezione egizia del Museo Arcos. Con Ipazia sarà indirettamente rievocata anche la figura di Iside, dea Egizia della maternità e della fertilità, che, forte dei suoi talenti e della sua magnificenza è rivelatrice della forza di una donna che ama e del potere della sofferenza che tutto trasforma.
La recitazione e la danza esalteranno il nobile sito e le due illustri figure - Ipazia d'Alessandria, scienziata, matematica, filosofa, e Iside, dea Egizia a cui è dedicata un'intera sezione dello stesso museo. Non una scelta casuale, dunque, quella del Museo Arcos, ma progetto motivato dalla ferma volontà di evidenziare quei nessi indispensabili alla ricostruzione storica ed ai siti museali che ne custodiscono le memorie.
Gli interpreti dello spettacolo sono Peppe Barile, Emilia Tartaglia Polcini; la danzatrice Lucrezia Delli Veneri; la regia è di Rossella Del Prete, Emilia Tartaglia Polcini; la coreografia di Carmen Castiello; i testi di Laura Del Verme, Emilia Tartaglia Polcini ed il tecnico del Suono Carmine Timbro. L’idea nasce dal libro ‘Ipazia la sublime’, di Angela Iacobucci, Circus ed., 2012.



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