Al via le pratiche per il licenziamento per 17 lavoratori della Tsat Spa di San Giorgio del Sannio

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La Tsat SpA di Milano ha annunciato l’avvio della procedura per il licenziamento collettivo di 17 dipendenti (1 dirigente, 14 impiegati e 2 impiegate part time) in servizio presso l’unità produttiva di San Giorgio del Sannio, ai sensi e per gli effetti degli artt. 24, 4 e 5 della legge n. 223/1991. Tsat Spa ha sede e laboratori a San Giorgio del Sannio e Milano ed è specializzata nello sviluppo di sistemi software complessi (sia embedded che ad alto livello di astrazione), nonché nello sviluppo di sottosistemi per impiego aerospaziale. In particolare la società si occupa dello sviluppo di driver per sistemi On-Board embedded, dello sviluppo di sistemi e applicazioni Ground, dell'elaborazione e la gestione di dati, della progettazione e la realizzazione di sistemi telematici, della fornitura di pacchetti integrati di prodotti e servizi ad alto contenuto tecnologico. La società ha anche prodotto sottosistemi e prototipi per uso aerospaziale, per l’osservazione della Terra, per la Sicurezza Satellitare, per l’Infomobilità, per la Videosorveglianza e la Robotica.
I 17 lavoratori sono senza stipendio da ormai 6 mesi e hanno notificato al datore di lavoro, tramite l’Ufficio legale della Uil Avellino/Benevento, i decreti ingiuntivi per il recupero delle competenze arretrate.
“Respingeremo la richiesta di adesione alla procedura di mobilità – ha dichiarato Giuseppe Forgione, segretario territoriale della UilM Avellino/Benevento – perché l’azienda si è comportata male chiudendo i battenti da un giorno all’altro, con lo stacco per morosità dell’energia elettrica da parte dell’Enel”.
“Purtroppo la chiusura di Tsat nel Sannio – ha aggiunto Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto della Uil Avellino/Benevento – è la dimostrazione che anche le imprese più salde, affermate e tecnologicamente avanzate, non tengono all’incedere di una crisi senza precedenti. Il debito di Tsat, oltre 5milioni di euro accertati, sembra essere irrecuperabile, e quindi la sorte dell’azienda appare segnata. Nonostante ciò – ha concluso Bosco - continueremo a proseguire la lotta nel tentativo di salvaguardare i diritti dei lavoratori e denunceremo agli organi competenti gli amministratori e i revisori contabili che hanno determinato tale scempio ai danni di questi 17 professionisti”.



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