Alessandro Tedesco: il jazz, che passione!

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“Fino ad ora, venti anni immersi a 360 gradi nella musica, sia a livello accademico che sul campo di battaglia!”. Questa la prima cosa che ci racconta di sé il musicista jazz beneventano Alessandro Tedesco (classe 1976). Dopo il Diploma in trombone sotto la guida del M° Francesco Del Monte e il Diploma di Composizione Jazz, Tedesco nel 2008 ha conseguito il Diploma di II livello in Discipline musicali ad indirizzo interpretativo-compositivo in Jazz e ha terminato quest’anno il primo dei due anni del corso di Siena jazz “in J.A.M”.

Il suo è un percorso artistico che affonda le radici nella musica classica, in cui inizialmente ha avuto varie soddisfazioni, con la partecipazione a audizioni e concorsi per orchestre sinfoniche, enti lirici e bande. “Ma qualcosa non andava”, ci racconta il musicista beneventano. “Appartenevo ad uno strumento troppo grande, cioè l’orchestra, ed ero solo una voce dell’accordo che suonava… ed io non sapevo quale. C’erano attese lunghissime prima di portare l’apporto sonoro richiesto dal compositore, insomma ho capito che non era quello che volevo, ma soprattutto quello che avevo dentro”. Da qui, dunque, il desiderio di cambiare. “Il jazz è stata sempre una musica che mi affascinava,” continua Tedesco, “ma non ero mai riuscito fino a quel momento ad avvicinarmi alla porta d’ingresso, a capire, a vivere quel tipo di musica. Il primo disco di jazz che ho ascoltato, era un disco di Miles Davis, e lo riascoltavo in continuazione, suonandoci sopra con il trombone cercando di riprodurre quel suono, quel fraseggio, quello swing a me nuovo e sconosciuto”.

Eppure da quelle prime note, Alessandro Tedesco di strada ne ha fatta, tanto che “ho avuto anche la fortuna di suonare con musicisti che ascoltavo sui dischi, come Roscoe Mitchell, Don Moye, Arche Shepp, Mike Minieri e tanti altri”.

Molti i musicisti che hanno influenzato la sua esperienza artistica ed il suo modo di suonare. “J. J. Johnson è stato il primo, e rimarrà sempre l’unico per il suono, la liricità, ma anche la tecnica formidabile. Steve Turre è un altro grande maestro del trombone, con il quale ho avuto la fortuna di studiare e suonare. Ma i miei grandi ispiratori sono Miles e Chet Backer: poesia allo stato puro”.

Tante sono le soddisfazioni che Alessandro Tedesco ha avuto fino ad oggi. Per dirlo con le sue esatte parole: “ogni volta che scendo da un palco dopo aver suonato con la consapevolezza di aver trasmesso qualcosa con la mia musica, mi porto a casa una grande soddisfazione personale, e probabilmente sono quelle che contano di più nella vita, almeno per me. Eppure forse, ci dice, le più soddisfazioni più grandi sono state l’uscita del suo primo disco nel 2008, successiva alla vittoria del Waltex Jazz competition (concorso internazionale per nuovi talenti), e la borsa di studio vinta a Siena per partecipare ad un master con Enrico Rava.

Varie sono state per il musicista beneventano anche le esperienze all’estero, soprattutto grazie ad una lunga collaborazione con il sassofonista napoletano Marco Zurzolo. “Abbiamo fatto tantissimi concerti in festival molto importanti,” ci racconta Tedesco, “come il Festival Jazz di Montreal e quello di Melbourne, ma il segno più grande me lo ha lasciato New York!! Andare dove è nata la musica che suoni è veramente surreale… suonare dove ha suonato Parker, Davis, Coltrane, sedersi sulla stessa poltrona dove Mingus si è seduto a fumare un sigaro, avere lo stesso camerino dove ha respirato Ellington, è un’emozione unica".

Una vita piena di soddisfazioni, dunque, quella di Alessandro Tedesco, che oltre la musica coltiva tante altre passioni. “Prima di tutto mia moglie, che è il mio primo critico quando le faccio ascoltare una nuova composizione, e devo dire ha un orecchio fine!! Mi piacciono i computer, con i quali lavoro molto utilizzando svariati suoni, loop e effetti vari, e l’elettronica in particolare. Inoltre un altro mio grande interesse è la pesca in mare, che purtroppo ultimamente ho dovuto accantonare per problemi di tempo, ma mi rifarò presto”.

E ora? Progetti? “Sto lavorando al prossimo disco, che ha un suono completamente diverso dal primo. Credo che per la fine dell’anno dovrei riuscire a completarlo, ma non anticipo altro…”.

Un augurio, un auspicio? “Mi piacerebbe che Benevento, e la Campania in generale, fossero più aperte alla musica, più spazio ai giovani emergenti e creativi, e soprattutto più incentivi. Purtroppo se non si hanno i contatti giusti è molto difficile mostrare il proprio talento. Ma dalla nostra abbiamo la forza più grande, l’amore per la musica che ci da sempre e comunque la forza di andare avanti”. L’obiettivo fondamentale? “Fare sempre il mio dovere, quello di creare qualcosa, bello o brutto che sia, che darà ugualmente un piccolo contributo alla musica”.

Link: www.myspace.com/alessandrotedesco1976

Carlotta Nobile



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