Alta Capacita' Napoli - Bari. Da Telese Riparte parere negativo sul progetto

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Il Consiglio Comunale aperto sul Tema Napoli - BariIl Consiglio Comunale aperto sul Tema Napoli - Bari

Continua ad interrogarsi Telese Terme in merito al tracciato dell'Alta Capacità Napoli - Bari. Sabato scorso si è tenuto, sul tema, anche un Consiglio Comunale aperto.

È negativo il parere del Gruppo di minoranza Telese Riparte, guidato da Angela Abbamondi, sul progetto definitivo del nuovo tracciato ferroviario dell'Alta Capacità Napoli - Bari. Negativo: “soprattutto per l'impatto devastante sull'ambiente e sull'economia del territorio del nuovo progetto”.

“Dispiace – aggiungono da Telese Riparte – prendere atto che il tempo per l'approfondimento sia inadeguato rispetto alle criticità dell'intervento. Del resto per i nostri amministratori bisogna chiudere partita entro il 20 ottobre perchè il sindaco ‘si è impegnato’ con il Commissario di Governo ad approvare per quella data il progetto definitivo. La nostra opinione è che invece vada preso tutto il tempo possibile a disposizione per avere le dovute garanzie perché il futuro della nostra città è al di sopra di ogni cosa, anche di eventuali interessi di partito. Intanto dalla maggioranza tutti a recitare lo stesso copione che va tutto bene”.

Insomma, il Consiglio comunale aperto di sabato scorso tenutosi presso il Palazzo dei Congressi delle Terme non sembra aver limato le diversi questioni. E, sono state diverse, invece, le criticità illustrate dall’Abbamondi nell’assise a partire dal “consumo enorme di suolo in misura tale da compromettere nel futuro uno sviluppo urbanistico armonico e sostenibile del paese” fino a giungere agli “abbattimenti di diversi immobili di cui alcuni abitati. Dove andranno a vivere gli abitanti di quegli immobili?”.

In merito alle immissioni sonore ha poi spiegato: “saranno mitigate da barriere anti rumore alte 7,50 metri (una villetta a due piani sono sei metri circa per rendere l'idea) e fino a tre metri in cemento armato ed antisfondamento in caso di deragliamento dei treni. L'impatto acustico sarà tale che sono previsti diversi asservimenti acustici su numerosi fabbricati lungo il tracciato. La presenza del rumore avrà delle ripercussioni sulla salute dei cittadini? E si è tenuto conto dei rumori già esistenti che si sommeranno a quelli della ferrovia? Il progetto prevede per gli immobili asserviti la eventuale sostituzione degli infissi ma questo comporta che le finestre dovranno rimanere sempre chiuse? E fuori casa la salute è tutelata?”.

Sulle vibrazioni: “La presenza di vibrazioni provenienti dal tracciato comporterà un ulteriore limitazione alla edificabilità o quantomeno un aumento dei costi di costruzione. A questo proposito non può passare inosservato il fatto che siamo in zona sismica e che le vibrazioni che provengono dal tracciato potrebbero sommarsi a quelle di una scossa di terremoto. C'è uno sciame sismico lungo tutto il dorsale appenninico e molte delle nostre case sono anteriori alla normativa antismisica e quindi già per questo non sicure”.

Il leader dell’opposizione ha poi aggiunto: “L’impatto ambientale sarà elevatissimo su: lago; fiume; corsi di acqua che attraversano Telese; flora; fauna; qualità dell'aria con successiva ricaduta al suolo delle sostanze inquinanti; vari sottopassi ( nella zona Piana il treno va in tombamento ) Potranno avere tutti questi scavi una qualche incidenza negative sulle nostre falde acquifere? E sui pozzi?”. Ed ha citato, inoltre l’inquinamento elettromagnetico “derivante dalla sottostazione elettrica che alimenterà la tratta”.

Per l’Abbamondi ci sarà inoltre l’aumento a dismisura del traffico ferroviario. “E' previsto – spiega – un notevole incremento del traffico ferroviario che da 34 treni al giorno passerà a 150 treni di cui ben 32 notturni e 40 treni merci. Questi treni passeranno soltanto? Quanti fermeranno a Telese?”.

A tenere banco c’è anche la questione delle aree alluvionali che intercettano il tracciato. “Il tracciato – prosegue – intercetta aree rimaste coinvolte nell'alluvione dell'ottobre del 2015 e precisamente in quell'area c'è l'imbocco del tunnel. Cosa succederà in caso di nuova alluvione? Sono state previste opere di regimentazione dell'alveo del Calore per evitare interferenze con l'opera? È notoria la presenza sul territorio di rilevati presenze archeologiche che vanno tutelate”.

L’ultimo punto riguarda invece la cantierizzazione che: “nella migliore delle ipotesi durerà dieci anni e questo significa 10 anni di disagi, di rumori, polveri, interruzioni viarie e di conseguenza difficoltà di accesso a molte attività commerciali che con molta probabilità saranno costrette a trasferirsi altrove”.



Articolo di Dai Comuni / Commenti