Altrabenevento presenta il terzo dossier sul caso mensa. Ressa finale a Palazzo Mosti

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Sandra Sandrucci e Gabriele Corona nel corso della conferenza stampaSandra Sandrucci e Gabriele Corona nel corso della conferenza stampa

È stato presentato stamani alle 11.00, nella sala consiliare di Palazzo Mosti a Benevento, il terzo dossier sulla mensa scolastica da parte di Altrabenevento.  

"L'illegittima aggiudicazione del servizio alla cooperativa Quadrelle 2001; il costo anomalo di € 2,89 a pasto; il centro di cottura non idoneo; le violazioni contrattuali; il servizio nelle scuole non conforme alle norme igienico sanitario; il ruolo, le responsabilità e le incompatibilità della Commissione Mensa; la funzione degli insegnanti durante la consumazione del pasto; il centro di cottura comunale e lo scodellamento nelle scuole".

Questi i temi trattati da Gabriele Corona stamani a Palazzo Mosti, in una conferenza stampa abbastanza animata dove non è mancata la tensione tanto da dover intervenire il 118. La situazione è alquanto tesa, dove nell’aula consiliare era presenta anche l’Azienda la Quadrelle2001. I punti durante la conferenza stampa sono stati sviscerati da Altrabenevento mentre la Quadrelle ha anche risposto alle domande provando a fare chiarezza.

Secondo Corona ed Altrabenevento, “sul servizio di mensa scolastica di Benevento, l'amministrazione comunale non ha risolto i problemi che condizionano pesantemente la corretta fornitura dei pasti ai bambini delle scuole materne ed elementari della città”.

Per quanto riguarda le gare per l'appalto del servizio dall'anno scolastico 2015/2016 Altrabenevento sottolinea che “ad agosto scorso il Comune di Benevento ha bandito la gara per l'affidamento del servizio per cinque anni, con una condizione capestro: la ditta vincente avrebbe dovuto ristrutturare a sue spese il centro di cottura del Comune di Benevento a contrada Capodimonte ed effettuare a proprie spese i lavori nelle scuole per rendere possibile lo scodellamento dei pasti, (circa 800.000 euro).

Quella gara prima assegnata alle imprese G.L.M./Global Service con centro di cottura ad Atripalda per il prezzo di € 4,10, è stata poi annullata per motivi che ancora rimangono non chiariti. La successiva gara "negoziata" per l'affidamento del servizio dal 9 dicembre 2015 al 29 febbraio 2016, è stata aggiudicata per il prezzo di € 2,89 a pasto, alla Quadrelle 2001- società cooperativa sociale che utilizza il centro di cottura di proprietà della Ristorò nella zona industriale di Ponte Valentino”.

Nel dossier presentato da Corona, inoltre, l'offerta sarebbe anomala. “Il Bando di gara di agosto per il servizio di cinque anni, prevedeva il costo di € 4,80 + IVA per ogni pasto. La Quadrelle 2001 presentò una offerta di € 4,79 a pasto (un centesimo di ribasso). Detratte le spese per il personale e gli oneri per la sicurezza, rimanevano € 3,03. Di questi, € 0,67 a pasto erano destinati ai lavori per il centro di cottura comunale e l'adeguamento delle scuole per lo scodellamento. Di conseguenza rimanevano € 2,35 euro per derrate alimentari, vaschette, trasporti ecc. La gara negoziata, prevedeva € 4,30 + IVA per ogni pasto.

La Quadrelle 2001 ha presentato una offerta € 2,89 che detratti gli oneri per il personale e la sicurezza, si riduce a € 1,13 a pasto per derrate alimentari ecc. Nel ricorso alla aggiudicazione della prima gara alla G.L.M., la Quadrelle 2001 contestava il prezzo di 4,10 euro offerto da quella ditta, perchè detratti gli oneri per la sicurezza, il costo del lavoro e il costo per lavori, rimaneva poco meno di un euro per garantire, come scriveva Quadrelle, «l'acquisto di vaschette a perdere (tre per pasto, primo, secondo e contorno), filmato per sigillare, posate, tovagliette, bicchieri, tutti del tipo compostabile, che hanno un costo di mercato del trecento per cento superiore a quelle normali.

Acquisto dei vassoi con gli alloggiamenti per le vaschette delle pietanze. Spese di assicurazioni e carburanti. Ma non dimentichiamo qualcosa? - scriveva sempre la Quadrelle 2001)- Ah già: le derrate alimentari!!! Ricordiamo che il menù, in conformità con le direttive Ministeriali da Voi richiamate, richiede che almeno il 30% degli alimenti sia BIOLOGICO. Poi, è appena il caso di ricordare, che tra le varie pietanze riscontriamo: Salmone, platessa gratinata, roast beef, polpette di tonno, pesce spada, giusto per ricordarne alcuni. Ed ancora, giusto per completare, ricordiamo che un pasto completo è composto da: Primo, Secondo, Contorno, Panino, Frutta, Bustina di Parmigiano Reggiano, con ALMENO il 30% di Biologico. Giusto per ulteriore promemoria -sottolineava la Quadrelle 2001-, alle spese sono da aggiungere: locazione del centro di cottura, utenze – acqua, luce, gas – le certificazioni, le spese contrattuali ed assicurative, le spese di amministrazione e… l’utile (???) d’azienda». Adesso tutto questo si può fare con € 1,13 per ogni pasto? Per le stesse spese la stessa ditta due mesi prima aveva previsto non meno di € 2,35 a pasto”.

Sulla carta dei servizi e controlli si legge invece che “ad agosto non è ancora pronta e intanto i controlli della Commissione Mensa sono assolutamente carenti. I suoi componenti sono ‘addetti a pubblico servizio’ e quindi, accertato che non ci sono incompatibilità, devono redigere i verbali dei loro sopralluoghi insieme al funzionario comunale designato. Devono essere chiarite le competenze del personale in servizio presso le scuole che non può effettuare la ‘manipolazione degli alimenti’ e il ruolo dei docenti che rimangono in servizio e mangiano con i bambini per "assistenza educativa".

Corna conclude dicendo che il “Comune deve procedere celermente a revocare l'affidamento del servizio di mensa scolastica alla Quadrelle 2001- società cooperativa sociale, ed avviare, finalmente, i lavori per la ristrutturazione del centro di cottura a Capodimonte, in modo da consentire la libera partecipazione alla gara da parte di tutte le ditte interessate e non solo di quelle che usano centri di cottura privati vicino alla città”. 



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