AltraBenevento scrive ad amministratori e comitati locali contro la costruzione della centrale elettrica tra Morcone e Pontelandolfo

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Gabriele Corona - presidente dell'associazione Gabriele Corona - presidente dell'associazione "Altrabenevento"

Lettera aperta agli amministratori di Morcone, Pontelandolfo, Campolattaro, San Lupo, Fragneto Monforte e Benevento, alle associazioni ambientaliste, ai comitati civici, alle forze politiche, sindacali e associazioni di categoria da parte di AltraBenevento in relazione alle ricerche petrolifere nel Sannio. “Con un colpo di mano, il 31 luglio scorso, la maggioranza del Consiglio Regionale della Campania ha dato il parere favorevole alla costruzione di una centrale elettrica sotterranea tra Morcone e Pontelandolfo. Per questa scellerata decisione ha inventato e votato una norma illegittima. La società svizzera Rec-Repower – hanno sottolineato nella nota Gabriele Corona, Vincenzo Fioretti ed Alessandra Sandrucci - vuole costruire l'opera devastante per il Sannio non per produrre altra energia elettrica ma solo per speculare sul prezzo di vendita. Il progetto prevede una centrale interrata grande come un palazzetto dello sport (lunga 90 mt, larga 45 e alta 50) per pompare l'acqua della Diga di Campolattaro in un nuovo invaso a mille metri di altezza utilizzando più energia elettrica di quella che sarà prodotta dalla stessa acqua per caduta con l'attivazione delle turbine. L'opera prevede 7 tunnel di 10 metri di diametro l'uno all'interno di tre siti SIC (Siti di Interesse Comunitario) tra luoghi di interesse storico, ambientale e paesaggistico che saranno trasformati in una grande "gruviera" con la distruzione di habitat pregiati come la "stupenda fioritura di orchidee", boschi, 74 sorgenti, pascoli, produzioni tipiche, luoghi ed attività di interesse turistico e strade. Un'opera mastodontica su due faglie sismiche attive che in passato hanno distrutto Benevento, Cerreto, Pontelandolfo e che recentemente hanno fatto tremare Bojano e i Monti del Matese. Rec- Repower è una di quelle società svizzere che calano nell'Italia Meridionale per devastare l'ambiente con opere che nel territorio elvetico non sono più consentite a seguito della mobilitazione dei cittadini. Per alimentare la centrale di corrente elettrica e mettere in rete quella prodotta, sono previste altre 3 stazioni elettriche a Campolattaro, Pontelandolfo e Benevento e poi elettrodotti a San Lupo e Fragneto Monforte. Per costruire la stazione di Benevento – hanno continuato i rappresentanti di AltraBenevento - la Terna ha già modificato il progetto dell'elettrodotto da 380mila Volt sottoponendo centinaia di famiglie, abitazioni e attività lavorative ad ulteriore inquinamento elettromagnetico. Questa nuova stazione elettrica sarà la calamita per la costruzione di altri impianti eolici sulle colline di Benevento e dei comuni limitrofi. La Centrale elettrica interrata Morcone – Pontelandolfo - Campolattaro e la stazione di Benevento non sono state ancora autorizzate dal Ministero, ma la Confindustria beneventana si è già affrettata a invitare Rec- Repower il mese scorso a presentare il progetto che prevede 600milioni di euro per sbancamenti, trivellazioni, opere in cemento armato, impianti elettrici che allettano alcune imprese locali. Gli amministratori dei Comuni di Campolattaro, Morcone e Pontelandolfo si preoccupano solo di contrattare con gli svizzeri le compensazioni ambientali, cioè quattro soldi in cambio della distruzione del territorio e qualche posto di lavoro, in verità pochi considerato che nella centrale lavorerà personale specializzato della società svizzera. Il centro destra in Regione con l'astensione di Colasanto ha dato parere favorevole, il PD a Napoli si è astenuto ma a Benevento il sottosegretario Del Basso De Caro sostiene il progetto; la Provincia di centro-sinistra, cioè Cimitile e Aceto (PD e SEL) già qualche anno fa hanno concordato "compensazioni" per l'utilizzazione dell'acqua della diga che invece è destinata prioritariamente all'uso potabile. Il movimento ambientalista è distratto, i comitati civici e i cittadini legati al territorio non hanno ancora compreso la gravità del pericolo incombente. Altrabenevento – hanno concluso - ha già prodotto diversi documenti al Ministero e invita tutti coloro che hanno a cuore l'ambiente, il territorio e le potenzialità di sviluppo ecocompatibile ad attivarsi per impedire questa devastazione politico- affaristica”.

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