ARCI Benevento: Il Gay Pride e' una battaglia di civilta'

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Il comitato provinciale ARCI di Benevento ha comunicato in una nota stampa la propria adesione alla manifestazione regionale del Gay Pride prevista il prossimo 6 giugno in città.

“Pur essendo l’ ARCI (Associazione Ricreativo Culturale Italiana) un’ entità associativa differente da ArciGay (che è però una confederata), riteniamo doveroso sostenere moralmente, fisicamente e organizzativamente, questa grande manifestazione assieme ai nostri 10 circoli del territorio. Questo perché – si legge nella nota - anche a Benevento, così come in tutta la Provincia, è arrivato il momento di parlarne, e non solo il 6 giungo.

E’ una battaglia di civiltà, è una battaglia per i diritti, è una battaglia per il riconoscimento del proprio modo di essere, che in quanto tale, va considerato con il dovuto rispetto e senza l’ ipocrisia di chi, con un fare fintamente liberale, mostra il fianco al luogo comune e scade nel giudizio stereotipato appena può, tipico atteggiamento dei centri cittadini più piccoli come Benevento, per non parlare poi della provincia.

Abbiamo accolto con entusiasmo l’ apertura del collettivo WAND e dell’ Unione degli Studenti, che hanno saputo cogliere per primi l’ opportunità di tenere nel nostro capoluogo un evento così carico di significati sia per la collettività che per gli stessi singoli. Non ci sembra il caso pertanto di dare adito a discussioni, del tutto inutili, inappropriate e strumentali, che derivano da alcuni ambienti della speculazione filosofico-moralista o prettamente politici: a questi concittadini preferiamo ricordare che è opportuno indignarsi davvero, se la gente muore in mare a poche miglia dalle nostre coste mentre in Italia qualcuno festeggia senza dignità tali tristi avvenimenti, e purtroppo non si tratta di sparuti e singoli soggetti, ma di significativi substrati socio-culturali strumentali alle politiche degli struzzi, che nascondono la testa sotto la sabbia.

La gente scende in piazza a manifestare perché un diritto così basilare, come quello di amare e vedersi riconosciute dalla legge dello Stato le conseguenze giuridiche della propria relazione sentimentale, è diventato oggi un traguardo verosimilmente raggiungibile, ed è per questo che bisogna ancora insistere e manifestare, per raggiungerlo, non per mettersi in mostra.

Se poi per un solo giorno vi saranno anche “maschere colorate”, è bene sapere che dietro quelle maschere ci sono delle vite che durante tutto l’ anno vivono in silenzio una loro sofferenza, che studiano, lavorano, che fanno sacrifici come e più degli altri proprio in virtù della “diversità” di cui la società ancora oggi ingiustamente li macchia".



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