Arresti a Casalduni: Mazzarelli chiede scarcerazione per motivi di salute, gli altri indagati respingono accuse
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Il sindaco ha chiesto la scarcerazione per motivi di salute, gli altri indagati hanno respinto tutte le accuse. Questo quanto accaduato durante la prima giornata di interrogatori delle persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta "Feudo" che ha portato in carcere il primo cittadino di Casalduni, Raimondo Mazzarelli, gli imprenditori Antonio Iannella e Raimondo Gerardo Di Rubbo, ai domiciliari Angelo Meoli, a capo dell'Ufficio tecnico del Comune, di Cosimo D'Addona, responsabile amministrativo dell'Ente, Raffaele Iannella, imprenditore, Pellegrino Calabrese, geometra del Comune e con l'obbligo di dimora nel Comune di Casalduni, il segretario comunale Mario Mirabella.
Mazzarelli, che è stato interrogato dal Tribunale di Brescia, visto che è rinchiuso nel carcere lombardo (al momento dell'arresto si trovava in un resort sul lago di Garda) ha chiesto espressamente la scarceazione per motivi di salute (problemi alla vista e diabete). Deciderà il gip del Tribunale di Benevento se accogliere o meno la richiesta. Presso il tribunale del capoluogo sannita invece, ci sono stati gli interrogatori degli altri indagati. Tutti hanno respinto le accuse affermando di non aver mai pagato tangenti al sindaco di Casalduni.