Benevento ora tutti ti celebrano. Da As a Marca, dal Guardian a L'Equipe dal Mundo Deportivo alla Bild

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Oggi il Benevento ha fatto la storia, ha stregato tutti, anche twitter dove il nome della città capoluogo del Sannio è entrata tra le top trend. 

Rampulla trafisse Ferron in Cremonese - Atalanta, seguì Taibi in Reggina - Udinese. Da allora, dal goal di Taibi del 1 aprile 2001, sono passati 16 anni. A rompere il digiuno degli estremi difensori ci ha pensato Alberto Brignoli. In teoria non sono i soli. A segnare prima di loro, non su azione ma bensì dal dischetto del rigore, anche Sentimenti IV e Rigamonti.

Ma torniamo al Ciro Vigorito. Minuto 94’: sgroppata di D’Alessandro, l’ennesima, il santagatese d’origine Ignazio Abate lo stende e si becca il giallo. Cataldi si prende la responsabilità di battere il calcio di punizione, è l’ultima chance. Sale anche lui, il numero 22, Alberto Brignoli, che si sistema sulla lunetta al limite dell’area. Il fischio, la rincorsa, la palla che viaggia verso il primo palo, Brignoli corre e salta in terzo tempo anticipa Musacchio. Il portiere di casa colpisce la palla di testa che cambia direzione e si insacca sul secondo palo alle spalle di Donnarumma. Lo stadio esplode, Brignoli corre, la squadra si abbraccia. 

È questa la sintesi di 30 secondi di storia, di 30 secondi di magia, perchè il calcio è anche questo. Il Benevento che nei minuti finali aveva più volte visto gli altri segnare, questa volta sigla lui la rete che vale il 2 a 2 contro il Milan e dunque il primo storico punto in serie A dopo 14 sconfitte (un record, e lo sappiamo). 

La notizia fa il giro del mondo, Gattuso parla di “beffa” e al goal avrebbe preferito “una coltellata”, perchè: “avrebbe fatto meno male”. Il Benevento gioisce, lo fa l’intera città. Finalmente la maledizione è interrotta. A celebrare l’impresa di Brignoli e del BeneventoDe Zerbi con coraggio ha mandato in campo anche il ’99, Brignola da Telese Terme – sono stati i più grandi giornali sportivi del mondo. Da AS a Marca, da L’Equipe al Mundo Deportivo, fino al The Guardian. 

In questi mesi sono stati tantissimi i consigli, ma anche gli sberleffi, ai danni dei giallorossi. A crederci, fino ad oggi, erano stati proprio quei tifosi( che ancora oggi nonostante tutto hanno reso sold out il Vigorito) che dal mondo calcistico avevano ricevuto sfottò ed in qualche occasione anche applausi per attaccamento e passione. Oggi, quel nome che era diventato un termine di paragone per indicare una sconfitta. Quella città conosciuta solo perché promossa dopo un anno di B. Quella squadra alla quale erano stati associati tutti i mali del calcio. Quel popolo fiero che umiliò i Romani nelle Forche Caudine torna a far parlare di se, e senza accezioni negative. Oggi il Benevento ha fatto la storia, ha stregato tutti, anche twitter dove il nome della città capoluogo del Sannio è entrata tra le top trend.

Michele Palmieri

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