Blocco scarichi, blocca autorizzazioni negozi. Le organizzazioni di categoria chiedono incontro

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Comune di Benevento - DepuratoreComune di Benevento - Depuratore

Le organizzazioni imprenditoriali sono intervenute per chiedere un tavolo di coordinamento sulle utorizzazioni allo scarico di acque reflue. 

Un incontro con il prefetto ed sindaco di Benevento. È quanto richiesto dalla Confederazione italiana Cidec, Confcommercio, Federazione Autonoma Piccole Imprese, Apis e Aicast Imprese Italia, in una lettera. Incontro che servirà a discutere e a trovare soluzioni visto il blocco delle autorizzazioni da parte del Suap per quanto riguarda gli scarichi fognari e il conseguente stop alle richieste di Scia per chi ha intenzione di aprire un esercizio commerciale. Una decisione assunta vista l’assenza di un depuratore.

“Le sottoscritte organizzazioni imprenditoriali – si legge nella lettera – con riferimento all’atteggiamento assunto dal SUAP del Comune di Benevento nei confronti degli imprenditori che, nonostante la persistente crisi economica in atto, trovano il coraggio di avviare una qualsiasi attività commerciale, di servizi, artigianale e comunque economica, chiedono l’urgente intervento governativo sul procedimento amministrativo riguardante lo scarico delle acque reflue prodotte dai medesimi nell’esercizio delle attività economiche. Detto scarico è delineato dal D.Lgs. n.152/2006 che, in buona sostanza, ripropone quanto già previsto dal D.Lgs. n. 152/99 ovvero di assimilazione delle acque reflue ‘industriali’ a quelle ‘reflue domestiche urbane’. Anche l’intervento della novella del D.Lgs. n. 4/2008, tra l’altro, consolida il criterio della assimilazione della ‘provenienza’, proprio perché la caratteristica delle acque industriali è quella di essere scaricate da edifici od impianti in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni”.

“Il concetto di assimilabilità – aggiungono – lungi dal trovare una sua definizione nella normativa vigente, rimane comunque una oggettiva alternativa ampiamente adottata: il D.Lgs. n. 152/2006, all’art. 101, c. 7, infatti, individua un elenco tassativo di casi in cui determinate tipologie di acque reflue sono assimilate ex lege alle domestiche lasciando alla lett. e) un ampio margine di autonomia alla potestà normativa regionale; anche la Regione Campania, di fatto, conferma il suesposto principio giuridico con il vigente Regolamento del 24/09/2013, n. 6 -Criteri di assimilazione alle acque reflue domestiche in BURC n. 52 del 30.09.2013 che, indicando le caratteristiche qualitative ritenute equivalenti alle domestiche provvede inequivocabilmente a rendere equivalenti le acque reflue domestiche a determinate acque industriali ai sensi dell’art. 28, c. 7, D.Lgs. n. 152/99, prima, e dell’art. 101, c. 7, D.Lgs. n. 152/06”.

Secondo Confederazione italiana Cidec, Confcommercio, Federazione Autonoma Piccole Imprese, Apis e Aicast Imprese Italia: “Il suesposto comportamento da parte del SUAP comunale sta procurando una preoccupante stasi economico-sociale allorquando omette l’istituto dell’assimilazione delle acque industriali prodotte da attività economiche alle acque reflue domestiche come espressamente regolamentato a livello nazionale nonché regionale attraverso i richiamati Regolamenti 2. Appare, tra l’altro, che l’Amministrazione comunale della Città di Benevento, e per essa il gestore del Servizio Idrico integrato, non abbia provveduto ad emanare il previsto ‘Regolamento a disciplina degli scarichi dei reflui nei corpi ricettori’ a vincolo dei previsti limiti tabellari né il ‘Regolamento Fognatura e Depurazione’ omettendo di disporre, tra l’altro, ai sensi delle disposizioni regionali, le modalità di definizione ed applicazione delle regole per lo scarico delle acque reflue industriali in fognatura. Si segnala, infine, che il SUAP comunale agendo in assoluta assenza di preventiva concertazione, altresì, con le Organizzazioni imprenditoriali, ingenera una azione inefficace ed inefficiente e danni economici agli Imprenditori ed a tutto il sistema produttivo territoriale di riferimento. Tanto illustrato, si chiede l’urgente indizione di un Tavolo tecnico con l’auspicio di una immediata regolamentazione della materia”. 



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