Benevento Calcio, il sogno della B sfumato e l'addio di Oreste Vigorito

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Non è bastato il clima ostile ed il fattore campo a frenare gli undici ragazzi di Sabatini che sabato hanno sbancato il Ciro Vigorito, lasciando il Benevento a mani vuote con rimpianti, delusioni e l'annuncio di Oreste Vigorito di voler andar via . Non è bastato nemmeno l’affetto e la voglia di vincere espressa dai supporter sanniti sia con la manifestazione di giovedì lungo Corso Garibaldi che venerdì durante l’allenamento. Sfuma così l’ennesimo progetto promozione del Benevento Calcio. Al momento solo molte incognite sul futuro della società.

Le dimissioni di Vigorito

“Con oggi, l’esperienza di Vigorito al Benevento Calcio è conclusa”, sono queste le parole dette dall’ex presidente Oreste Vigorito in conferenza stampa sabato pomeriggio, mentre fuori partiva la contestazione ed il Como festeggiava il passaggio del turno e l’approdo in semifinale. Conferenza stampa che poi è continuata: “Rimetto la società nelle mani del Sindaco(… ) Non la iscriverò ad alcun campionato. Lascio una società senza debiti e la regalo, a costo zero, perché le cose che si amano non si vendono si regalano(…)”

Le dimissioni di Vigorito, acclamate dai tifosi, e arrivate nell’immediato dopo la gara, erano probabilmente ragionate da tempo e non dovute alla delusione cocente del momento. Di certo ora c'è l'impegno assunto da una parte dei rappresentati della politica cittadina, tra cui il sindaco Fausto Pepe, di lavorare verso un unico obiettivo: il rientro delle dimissioni di Vigorito.

Lavoro non facile, perché ci sarebbe da ricucire uno strappo ampio tra città e patron, strappo che sabato è diventato uno squarcio. Al contrario però, c’è anche chi guarda già al futuro, probabilmente diverso da quello vissuto negli ultimi anni e di proposte sui social in queste ore ne sono arrivate tantissime.

Quello che rimane…

Doveva essere l’anno del riscatto, ed invece il sogno dell’agognata promozione in serie B è stato spazzato via, non nei minuti di recupero da un Como che ci ha creduto fino all’ultimo, ma da una seconda parte di stagione che ha trasformato i sanniti da schiacciasassi ad una squadra in piena crisi di identità, di risultati, di gioco. Che qualcosa non andasse lo si era capito, anche già prima della sconfitta di Salerno, che ha segnato il destino della truppa giallorossa. A pagarne le colpe fu Fabio Brini ma cosa sia successo all’interno dello spogliatoio, questo nessuno lo sa.

Come eredità, Vigorito, si lascia una società sana e ben strutturata, questo è innegabile, ma anche una sola vittoria su nove campionati disputati, quello 2007-2008 di Seconda Divisione. Con sabato invece, salgono ad undici, le sconfitte nei play off su dodici partecipazioni, l’unico vinto fu quello contro il Messina nella storica sfida al Via del Mare nell’ormai lontano 1999.

Di Vigorito rimangono i numeri, tra cui l’altissima media allenatori: ben 16 si sono alternati in questi nove anni sulla panchina degli stregoni. Rimango gli innumerevoli giocatori che hanno vestito la maglia giallorossa, alcuni arrivati con importanti investimenti.

La situazione attuale


Ora per mantenere in vita il Benevento, ripensamenti a parte, sarà una corsa contro il tempo, perché entro il 1 giugno bisognerà consegnare gli incartamenti alla Co.Vi.So.C. per le imposte, ed entro il 30 giugno fare domanda per ammettere la squadra al campionato con tutto ciò che ne concerne.

Situazione travagliata anche quella dei calciatori, almeno quelli non in scadenza di contratto che dovranno dunque essere svincolati dalla società per provare poi di accasarsi altrove. 

Michele Palmieri



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