Cambiamenti climatici, alluvione e speculazione. Proteste anche a Benevento

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Uno degli striscioni affissi in citta'Uno degli striscioni affissi in citta'

È partito ieri a Parigi il summit sul clima, ed iniziative di protesta sono state messe in piedi in molte piazze non solo italiane. Azioni sono state svolte anche a Benevento dove gli attivisti del L@p Asilo31 hanno affisso degli striscioni in alcuni punti della città.

“Cambiamenti climatici e devastazioni non sono casuali, il profitto la causa, chi amministra il vero complice”, e poi ancora “devastazione fa rima con speculazione i veri responsabili detengono il potere” e “stop biocidio”. Questi gli striscioni apparsi presso l’acquedotto nei pressi del Rione Ferrovia, in via Battaglia di Benevento e Piazza Risorgimento dagli attivisti del L@p Asilo31.

“L’alluvione – spiegano – che il mese scorso ha sconvolto la città di Benevento e successivamente altri territori in Calabria e Sicilia, ci mostra in tutta la sua drammaticità come i cambiamenti climatici e le loro conseguenze sulla vita sono una realtà con cui dobbiamo fare i conti. Alluvioni, inondazioni, frane sono infatti fenomeni divenuti sempre più frequenti in territori che invece si presentano totalmente impreparati ad accoglierli e mal gestiti dalle amministrazioni scellerate che permettono la costruzione di edifici e strutture non assolutamente consone.

Gli ultimi fenomeni che hanno interessato in quest’autunno molte popolazioni del sud Italia non possono quindi essere viste come fenomeni isolati, ma sono il frutto dei cambiamenti climatici determinati dal riscaldamento della superficie terrestre e dallo scioglimento progressivo della calotta glaciale di cui il sistema capitalistico è l’unico responsabile”.

Parole chiare, quelle degli attivisti che hanno messo in piedi come in molte città europee e mondiali momenti di protesta contro il summit sul clima, apertosi ieri a Parigi, nella giornata internazionale di mobilitazione sui cambiamenti climatici.

“L’alluvione del mese scorso – sottolineano – non è un fenomeno imprevedibile. Le violente precipitazioni atmosferiche che hanno determinato disastri in gran parte del meridione dipendono dai cambiamenti climatici avvenuti repentinamente negli ultimi decenni mentre gli effetti distruttivi che esse hanno avuto su territori sempre più antropizzati e mal preparati a ricevere e gestire tali fenomeni, trovano nelle politiche neo-liberiste di austerity la causa principale".

Gli attivisti concludono lanciando poi una proposta, un osservatorio permanente sull’alluvione, sulle cause che lo hanno generato e ampliato gli effetti distruttivi, sulle responsabilità e sulla ricostruzione che potrebbe essere “la giusta risposta a chi vuole imporre le proprie scelte in maniera autoritaria ed antidemocratica”.
 



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