Camorra, duro colpo al clan Moccia: 17 arresti, uno anche nel Sannio

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Alle prime ore dell’alba i Carabinieri di Castello di Cisterna e la Polizia di Stato - Squadra Mobile di Napoli hanno condotto una vasta operazione contro la criminalità organizzata in Napoli e provincia dando esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto – emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli - nei confronti di 17 indagati appartenenti ad un gruppo criminale riconducibile al clan “Moccia”, ritenuti responsabili di associazione di tipo mafioso, porto abusivo di arma da fuoco ed estorsione, aggravati dalle finalità mafiose.
Nell’ambito dell’operazione, uno degli arrestati: Raffaele Nobile 36enne, di Afragola, pluripregiudicato, è stato fermato dai Carabinieri di Castello di Cisterna con quelli della Compagnia di Cerreto Sannita a Guardia Sanframondi. L’affiliato al clan Moccia è stato rintracciato nel centro sannita dove era giunto con la famiglia per trascorrere il fine settimana da un parente.
L’indagine, condotta dal gennaio al luglio 2014 congiuntamente da Polizia e Carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, ha consentito di accertare l’operatività e l’espansione del gruppo criminale, storicamente operante nel rione popolare delle “Salicelle” di Afragola, nei territori di Casoria, Caivano, Crispano e Cardito. Sono stati accertati i ruoli ricoperti da ciascuno degli indagati ed in particolare del vertice operativo del sodalizio, attivo prevalentemente nella commissione di estorsioni ed atti intimidatori ai danni di attività commerciali, quali imprese di onoranze funebri e servizi di vigilanza privata, nonché nella gestione del traffico di sostanze stupefacenti e di tabacchi.
Le attività investigative inoltre hanno documentato la recente scissione e conflittualità interna al gruppo criminale, manifestatesi anche con l’omicidio di Mattia Iavarone, avvenuto il 25 aprile scorso, a Caivano, acuite a seguito di recenti provvedimenti cautelari che hanno interessato i capi del sodalizio.
I provvedimenti cautelari sono ora al vaglio del GIP territorialmente competente.



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