Camorra, sequestrati beni per 5 milioni di euro al clan Fabbrocino

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Ennesima operazione della Dia di Napoli anti - camorra questa volta diretta al clan nolano. Sequestrati beni per circa 5 milioni di euro, quote societarie e beni strumentalidi due società gestite da Giovanni Fabbrocino, una operante nella fornitura del calcestruzzoe l'altra nel settore florovivaistico.

Il Centro Operativo D.I.A. di Napoli, ha dato esecuzione al provvedimento di sequestro di beni emesso dal Tribunale di Napoli nei confronti di Giovanni Fabbrocino, figlio del capo clan Mario Fabbrocino, alias “’o gravunaro”, attualmente detenuto in regime di 41 bis. 

Nel mese di marzo 2015 Giovanni Fabbrocino, ora reggente dell’omonimo clan, era stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare emessa, dal G.I.P. del Tribunale di Napoli (su richiesta della locale D.D.A.), anche nei confronti di altri 11 indagati, alcuni dei quali esponenti apicali del clan “Fabbrocino”, operante nella zona del nolano, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, trasferimento fraudolento di beni, estorsione e illecita concorrenza con minaccia o violenza, con l’aggravante del metodo mafioso.

Dal'attività investigativa ha permesso di svelare non solo l’operatività del clan “Fabbrocino”, ma anche gli interessi economici degli affiliati, con specifico riferimento alla gestione di attività commerciali e imprenditoriali riconducibili al vertice dell’organizzazione criminale.
In particolare, la D.I.A. ha individuato in Giovanni Fabbrocino il titolare occulto e il gestore di fatto della GIFRA S.r.l., operante nella fornitura del calcestruzzo, e della G.F. S.r.l., operante nel settore florovivaistico.

E' stato provato chela GIFRA S.r.l. impediva ai costruttori di rivolgersi ad altri operatori economici del settore, adottando un listino prezzi sensibilmente maggiorato rispetto a quelli normalmente praticati da omologhe imprese, ponendo in essere quindi modalità tipiche delle organizzazioni camorristiche.

All’esito degli accertamenti patrimoniali effettuati, in accoglimento della proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale formulata dal Direttore della D.I.A., il Tribunale di Napoli ha emesso un provvedimento di sequestro, finalizzato alla confisca, di quote sociali, beni strumentali e relative pertinenze delle suddette imprese, nonché della RAF S.r.l. (operante nella produzione di conglomerati cementizi e bituminosi), per un valore stimato complessivamente in circa 5 milioni di euro.



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