Campagnuolo (Forza Italia): "No al Ceta, altri sindaci si uniscano a protesta"

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Evangelista CampagnuoloEvangelista Campagnuolo

“Faccio i miei complimenti ai tanti sindaci di Forza Italia stanno deliberando contro un atto che potrebbe rivelarsi deleterio”.

“Sarà discussa tra qualche giorno in Parlamento l’approvazione dell’accordo Ceta tra Unione Europea e Canada. C'è da prendere atto, purtroppo, di essere in presenza dell’ennesimo tentativo di sferrare un nuovo colpo ad un settore strategico come quello dell'agricoltura ed agroalimentare. Il Ceta potrebbe rivelarsi un vero e proprio boomerang per la nostra economia sia nazionale che Sannita”.

Questo è quanto afferma Evangelista Campagnuolo coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani. “È bene che si sappia – aggiunge il coordinatore azzurro – che in Canada sono ammessi in agricoltura 99 principi attivi proibiti in Europa e in Italia. Questo significa, ad esempio, che il grano canadese cresce in terreni trattati con pesticidi proibiti nel nostro paese. Tutto ciò è possibile poiché, mentre in Italia per commercializzare un prodotto alimentare è necessario dimostrare preventivamente la sua salubrità, in Canada come del resto negli Stati Uniti, un prodotto può essere commercializzato tranquillamente a meno che, sia a posteriori, dimostrata la sua nocività alla salute dell’ uomo. Faccio i miei complimenti ai tanti sindaci di Forza Italia della nostra provincia che, proprio in questi giorni, stanno deliberando, previo invito di Coldiretti Campania, contro un atto che potrebbe rivelarsi deleterio sia per i cittadini italiani che per gli agricoltori stessi”.

Poi conclude: “E’ di tutta evidenza che la ratifica di questo trattato produrrebbe gravi ripercussioni sia sulla salute, ma soprattutto sulla già traballante situazione economica di un settore trainante del nostro Sannio. Per questi motivi invito i cittadini, ma soprattutto tutti i sindaci della Provincia ad unirsi alla protesta e di deliberare contro il Ceta, al fine di scongiurare questo ennesimo provvedimento che, farebbe la felicità solo delle multinazionali e darebbe un altro durissimo colpo a tutti i piccoli produttori agricoli che fanno della qualità il loro biglietto da visita, nell’ interesse della salute dei loro consumatori”.



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