Campania avvelenata. Caldoro: 'Ho ereditato un disastro'. Intanto 19 comuni sanniti si organizzano: 'Avviamo i controlli'

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"Ho ereditato un disastro". Non usa mezze parole il governatore della Campania, Stefano Caldoro, ancora una volta interpellato sul dramma rifiuti, sulle dichiarazioni del super pentito Carmine Schiavone e sulla questione relativa alle ecoballe. Caldoro, come spesso accade, si affida ai social network per esternare le sue dichiarazioni. Sulla sua pagina Facebook, il governatore campano dice la sua: "Io non sono 'quelli di ieri', io non sono la politica di ieri. Ho ereditato un disastro ed ho messo in campo le soluzioni oggi possibili. Ho chiamato il governo a fare la sua parte che è rilevante. Questo deve essere chiaro. Posso ripetervi le cose fatte. Innanzitutto: bloccato l'arrivo di rifiuti speciali nelle nostre terre. Per la prima volta un piano bonifiche, la messa in sicurezza della ex resit, le risorse per le bonifiche. Controlli serrati sulla filiere alimentare e ancora sulla salute. Dobbiamo fare sempre di più. Non cerco le responsabilità di ieri. E'compito dei cittadini, che con il loro giudizio possono condannare chi ha sbagliato, e delle forze inquirenti. Io ho il dovere di rispondere alle paure, legittime, delle mamme, dei padri e dei giovani, ho il dovere di mettere in campo ogni utile iniziativa, parlando con tutti voi, e di sollecitare ogni Ente a fare il proprio dovere. Per una Campania che vuole rinascere difendendo ambiente e salute". Caldoro ha poi nuovamente pubblicato il piano bonifiche redatto dalla Regione Campania. Un documento di 2mila pagine dove vengono segnalati tutti i siti regionali da bonificare. Un documento però, questo lo aggiungiamo noi, che dovrà essere assolutamente aggiornato visto che mancano le ispezioni di ex cave, delle buche create per la ricerca di idrocarburi, del monitoraggio dei terreni agricoli.


AMMINISTRATORI SANNITI: 'TUTELIAMO I NOSTRI TERRITORI, POI VOGLIAMO RISPOSTE'
Proprio su questo punto ieri sera, al Comune di Colle Sannita si sono riuniti sindaci e amministratori di una larga fetta di comuni sanniti, segno che proprio dai territori si vuole partire per ispezionare l'area: "Le dichiarazioni di Carmine Schiavone, rese note solo pochi giorni fa - ha detto a "Il Quaderno.it" Domenico Costanzo dal coordinamento dei comuni sanniti - ha, per forza di cose, allarmato tutti noi. Non vogliamo seminare il panico ma ci sembra giusto e opportuno darci da fare e monitorare il nostro territorio, per rispetto dei cittadini e dei lavoratori che operano nella nostra zona". L'interesse c'è se si considera che dei sedici comuni invitati se ne sono aggiunti in maniera del tutto spontanea altri tre, si tratta di Apollosa, Pontelandolfo e Castelpoto: "Segno che vogliamo far tutto e vogliamo far presto - ha continuato Costanzo - dopo la discussione di ieri abbiamo deciso che ogni comune si darà da fare per ispezionare e monitorare l'area di competenza. Nel giro di una decina di giorni ci riuniremo ed ognuno dirà la sua, con la massima trasparenza". Nel mirino, oltre alle tante cave (dismesse e non) presenti nel territorio della provincia di Benevento, anche le buche create lo scorso decennio, per la ricerca di idrocarburi nel territorio: "Non solo - ha puntualizzato Costanzo - ogni comune si è promesso di monitorare qualsiasi punto "sospetto", niente deve essere lasciato al caso". Eseguita la mappatura, ecco che verrà interpellata la Regione Campania: "Nessun allarmismo, noi vogliamo vederci chiaro - ha ribadito l'altro responsabile del coordinamento, Valentino Castello - quello che a noi interessa è dimostrare che il nostro territorio è in larghissima parte sano ed agire dove ci sono o ci saranno eventuali problematiche. Il nostro è un protocollo d'intenti, ora spetta alle amministrazioni locali agire e ispezionare i territori ma sono fiducioso perchè la partecipazione avuta ieri sera a Colle Sannita è stata positiva". Castello analizza la questione: "Ci sono ancora diversi territori da bonificare - ha aggiunto - e quindi partiamo da questo dato perchè non si può assolutamente pensare di avviare nuove ricerche di idrocarburi dove ancora si attendono lavori di bonifica". Il riferimento è, chiaramente, alle possibili nuove ricerche petrolifere che preoccupano una larga fetta della provincia di Benevento, Fortore in primis. Il progetto maggiore è quello della società britannica Delta Energy ltd, che ha sede legale a Roma: ci fu anche un faccia a faccia tra gli esponenti della società, i sindaci ed alcuni esponenti del comitato 'No Triv Sannio', nell'aula consiliare del Comune di Ginestra degli Schiavoni dove fu ribadita la volontà dei sindaci di rifiutare sui loro territori questo tipo di ricerca. Sul punto c'è ancora la posizione sibilina ed ambigua dello stesso Caldoro che non si è mai schierato nettamente contro le nuove trivelle: "Una cosa sono le ricerche geologiche - disse lo scorso febbraio a Benevento - una cosa le trivellazioni", dichiarazione che non ha certo rassicurato popolazione e territorio. Se poi si considera che, oggi, i sindaci sanniti sono pronti a monitorare il territorio e capire come furono tappati i buchi delle vecchie ricerche di idrocarburi, ecco che sgomberare qualsiasi dubbio sulle nuove ricerche diventa necessario ed indicativo.
Gaetano Vessichelli

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