Benevento. Camusso contro "la buona scuola" e le politiche del governo

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Susanna CamussoSusanna Camusso

Sconfiggere le mafie e la corruzione, perché legalità è libertá. Era questo il tema dell’incontro promosso da CGIL Benevento al Teatro Massimo. Presenti il segretario nazionale CGIL Susanna Camusso, Giovanni Impastato, il segretario provinciale CGIL Rosita Galdiero ed il segretario regionale CGIL Franco Tavella. 

“Sono più i giovani con la valigia in mano di quelli che non credono di avere prospettive", ha dichiarato la Camusso ai giornalisti - "La discussione ha riguardato solo il sistema fiscale ma non al lato occupazionale. Se non si ha idea alcuna sullo sviluppo delle risorse, su come incentivare lavoro e occupazione, non si può dire che stiamo uscendo dalla crisi perchè continuiamo ad avere ancora qualche milione di persone senza orizzonte”.

Arriva subito dopo la domanda sui continui scandali sugli appalti, in evitabile il passaggio sul ‘caso Mensa’, con la CGIL Benevento che ha svolto un ruolo di denuncia. “Questa come altre situazioni" - ha affermato il segretario nazionale della CGIL - "sono il segno di una politica degli appalti che non è costituita dalla qualità del lavoro, ma dalla logica del ribasso della corruzione e non dei servizi offerti, che ci porta diritti alla discussione sbagliata da parte del governo su attività municipalizzate, pubblica o privata con leggi inadeguate sugli appalti e tempi lunghi su quella della corruzione. Il lavoro, specie se di qualità, è un valore. O si capisce ciò, oppure sarà il degrado totale”. 


Prima del dibattito, gli studenti dei vari istituti sanniti, hanno avuto modo di vedere il film, di Marco Tullio Giordana, "I Cento Passi" che ricorda la vita è l’attività politica di Peppino Impastato, di cui in sala era presente il fratello.

Per Rosita Galdiero “L’Educazione alla lotta alla camorra, alla mafia, parte dall’educazione scolastica. Non uccidiamo questi esempi una seconda volta con le nostre coscienze addormentate. Noi siamo pronti a lottare contro la mafia e la camorra, se non s’investe nell’universalità della cultura dei diritti del lavoro non si ha futuro, dobbiamo dare spazi sociali ai giovani. Non siamo solo la generazione di internet, ma anche quella generazione che vuole costruirsi un futuro”. Conclude poi il segretario provinciale CGIL citando Guevara: “Se sogni da soli è solo un sogno, se si sogna insieme è una realtà che comincia”.

Giovanni Impastato, ricordando il fratello Peppino, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, giorno del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, incita i giovani sanniti a rompere gli schemi di un modello culturale, come Peppino fece con il modello mafioso che gli gravava addosso come un’eredità.

“Peppino rompe gli schemi ed il silenzio in momento storico cruciale" - ha affermato Impastato - "come cruciale fu il blocco del cambiamento con la strage di Portella della Ginestra. La prima strage di Stato, che bloccò di fatto la riforma agraria, la redistribuzione della terra che se attuata poteva portare alla fine del ‘gabellotti’ e dunque della mafia. Peppino rappresenta l’erede del movimento contadino. Le battaglie sociali, le battaglie al fianco dei disoccupati, il giornale, le mostre fotografiche, la nascita della radio, sono attività di un’attualità impressionante, e sono le stesse cose che dovete fare voi per salvare questa democrazia. Non dobbiamo rassegnarci – conclude - non possiamo lasciare spazio alla mafia, al fascismo, ma disubbidire civilmente contro ogni forma di sopraffazione. Se in una legge manca la dignità della persona, dobbiamo lottare contro di essa, perchè la legalità è rispetto della dignità dell’uomo non solo delle leggi. Per combattere contro l’illegalità e difendere la democrazia, abbiamo già uno strumento, la Costituzione Italiana”.

Giovanni Impastato ha avuto momenti di riflessione anche sui tempi lunghi della giustizia, che "troppe volte allontanata dalla verità ed è vittima di apparati e uomini collusi".

La Camusso, parlando agli studenti, ha puntato il dito contro il modello della "buona scuola" proposto dal Governo. La mancanza di spazi, luoghi della politica, come elementi di base del processo democratico.


(Susanna Camusso, segretario della CGIL / Foto di Repertorio)

“Fare politica – ha affermato la Camusso – non è un obbligo, ma bisogna chiedersi, cosa si fa in sua assenza, è questo si che è un dovere morale. La democrazia ha bisogno della politica. La politica e le istituzioni non sono le stesse cose. La criminalità organizzata – continua il leader CGIL - ha proseguito un percorso d’infiltrazione economico, chi vuole cancellare le istituzioni non ha nessuna idea della politica se non quella del più forte. Non immaginatevi mai che i diritti conquistati lo siano per sempre. Il cammino di Impastato, di Rizzotto, dimostrano che non si può mai dare nulla per scontato se chi viene dopo non si domanda mai di cosa ci sia bisogno”.

"Se il 1970" - ha concluso - "fu l’ anno in cui si smise di avere una scuola dei poveri ed una scuola dei ricchi - dando così compimento all’art. 34 della costituzione- e l’anno della crescita, della lotta alla disoccupazione, dell’entrata in vigore dello Statuto dei lavoratori; con la nuova riforma viene reintrodotta la discriminazione di censo, allora di classe. Viviamo nell’unico paese in cui si vince una borsa di studio virtuale. Il percorso scolastico deve essere modificato per dare alle nuove generazioni un ciclo di studi coerente per tutti fino a 18 anni. Perchè il punto non è la valutazione scolastica, ma quale criterio viene applicato e quale obiettivo voglio dare all’istruzione. Se la scuola italiana fa schifo perchè non ha risorse – ha affermato con fervore – non parlassero di fuga dei cervelli, dessero i fondi alle scuole pubbliche e non agli istituti privati. Le scelte sono scelte difficili ma ogni cosa che si fa non scegliendo priva qualcuno di una scelta”.

Applausi di approvazione e la colonna sonora dei Modena City Remblers i 100 Passi, chiudono la mattinata con il Segretario CGIL che si lascia trascinare dalla vitalità degli studenti sanniti e dal ritmo.

Michele Palmieri



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