Candidati in Citta'. Federica De Nigris racconta il Progetto civico fabBene

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Intervista De NigrisIntervista De Nigris

Federica De Nigris ai microfoni di Radio Città Benevento ha risposto alle domane dei giornalisti nella rubrica di approfondimento politico “Candidati in Città”.

Quinto appuntamento per “Candidati in Città”, la rubrica di approfondimento politico promossa da ilQuaderno.it e RCB. Ospite stamani ai microfoni di Radio Città Benevento è stata Federica De Nigris, candidato sindaco del Progetto Civico fabBene. Presente in studio per le domande Mario La Monaca di RCB Enzo Colarusso di L@bTV e Michele Palmieri de ilQuaderno.it.

Il Progetto Civico fabBene parteciperà per la prima volta alla competizione elettorale cittadina. È nato da poco ed abbiamo provato a capire come e quando si sia formato conoscendo meglio il candidato sindaco Federica De Nigris. Trentenne, laurea in Scienze Politiche, esperienze di politiche studentesche e impegnata nelle associazioni non governative come Amnesty International. 4 anni fa la De Nigris si iscrisse a Sel ma l’idea che c’è alla base del Progetto fabBene è “quella di costruire un soggetto più ampio, un progetto civico che mette al centro non il partito, l’associazione il gruppo ma il singolo che è politico”.

Da molti fabBene è vista come la lista della sinistra alternativa al Partito Democratico.“La sinistra non si proclama – dice De Nigris – Questo progetto dice cose di sinistra ma dice anche tante altre cose e dunque il discorso è ampio”. Inevitabile poi la digressione che porta all’analizzare anche tutto il contesto politico che si professa “di sinistra” e che però latita nel momento in cui c’è da impegnarsi nella competizione elettorale. “La coalizione che fa capo a Raffaele Del Vecchio non è una coalizione di sinistra – dice De Nigris – la sua candidatura è assolutamente in continuità con questi ultimi 5 anni. Io da lui – sottolinea – mi sarei aspettata una campagna elettorale nella quale si parlasse di cosa di buono fosse stato fatto in questa città. Allora, la domanda è: negli ultimi anni è stata fatta qualcosa di sinistra? Secondo me no”. 

Sull’unità della sinistra beneventana la De Nigris afferma che “Da un lato potrebbe essere importante, ma ora l’elettore che vota a sinistra ha bisogno di un progetto serio con un buon programma. Il nostro intento era quello di tenere all’interno più cose e forse mettendo da parte anche i personalismi ci siamo riusciti”.

Questione debitoria del Comune. “Sono d’accordo con gli altri candidati che dicono bisogna andare a vedere, trovo anche io che la situazione sia molto complessa. Lo dimostra anche il fatto che si sia arrivati all’ultimo Consiglio comunale per approvare i debiti in una fretta che poi non ha neanche permesso di approfondire che cosa veniva messo in quel grande calderone, i cittadini hanno il diritto di sapere casa loro come sta. Noi abbiamo provato a dare una risposta mettendo in piedi un programma low budget, ovvero provare a fare qualcosa con pochi soldi”.



Insomma, il Progetto fabBene non si rifà alle esperienze di Podemos e Syriza ma per ammissione della stessa De Nigris su alcuni punti c’è un’affinità, almeno su alcuni temi: spazi, attivismo, servizio alla cittadinanza. Certo è secondo la candidata, che “il laboratorio nato questo inverno è un laboratorio politico e discussione continuerà anche dopo il 5 giugno, e nulla vieta di ragionare ed andare a prendere il buono che c’è nelle varie esperienze”.

Restare a Benevento, oggi, è sicuramente una scelta “molto coraggiosa”. Secondo la De Nigris, “Benevento ha molte risorse e la capacità di risollevarsi con le proprie forze. Chi resta è un visionario, un coraggioso e restare significa anche mettere da parte qualche ambizione per provare a fare qualcosa per la propria città. Si resta in città però in due modi: scendendo a compromessi o non cedendo a compromessi. Mastella ha detto che chiamerà scienziati da Oxford quando ci sono docenti che qui lavorano e fanno ricerca e sono poco valorizzati così come l’Università. Io immagino una messa a sistema di queste eccellenze un luogo per coltivare quelle ambizioni ora depresse. Immaginiamo spazi di coworking, laboratori, artigianato, un progetto sugli spazi ad uso civico e lo abbiamo nel programma da prima che lo dicesse Del Vecchio”.

La discussione si sposta poi sulla questione cultura, e candidatura di Benevento a Capitale italiana della cultura 2018. “Non so se è una mossa elettorale, mi fa sorridere però il fatto che tutte queste idee arrivino in campagna elettorale, che la città sia impreparata e che a proporla sia stato l’assessore uscente alla Cultura che doveva preparare la città a questa candidatura. Credo che sulla cultura ci sia molto da fare, mi spiace dirlo, non c’è stata programmazione su turismo e cultura”.



Per la De Nigris, inoltre, va “risanato il commercio e fatto un discorso anche di decoro, va messa in piedi una detassazione per gli esercenti mentre per quanto riguarda le imprese invece in questi anni non siamo riusciti ad attrarre nulla oggi è difficile attrarre investimenti io immagino più uno sviluppo endogeno”.



I problemi però in città ci sono: trasporto pubblico, questione abitativa, prostituzione, immigrazione, mensa scolastica, pizzo, criminalità. Questioni e domande che la De Nigris ha affrontato con coraggio e contezza lanciando anche diverse soluzioni: “bike sharing e trasporto pubblico integrato che tenesse dentro anche i parcheggi, il pagamento da parte del comune del fitto per un anno attingendo i fondi dell’ambio stanziati per il contrasto alla povertà, mettere in funzione il centro di cottura comunale, maggiori controlli per quanto riguarda la schiavitù delle donne costrette a prostituirsi”. 

Michele Palmieri



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