INTERVISTA Candidati in citta', Mastella: "Scendo in campo per risolvere i problemi primari di Benevento"

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Clemente MastellaClemente Mastella

Nasce “Candidati in Città”, un format tutto nuovo che IlQuaderno.it ha contribuito a realizzare insieme a Radio Città Benevento, Il Sannio Quotidiano e Lab@tv. Intervisteremo tutti i candidati alla carica di sindaco del capoluogo sannita ed i contenuti: podcast, articoli, foto saranno a disposizione dei lettori. Il primo ad essere “ascoltato” è stato Clemente Mastella. Diverse le domande rivolte all’ex leader Udeur da parte di Enzo Colarusso, Antonio Tretola, Michele Palmieri e Mario la Monaca.

In vista dell’appuntamento elettorale del prossimo 5 giugno, dove i cittadini beneventani saranno chiamati ad esprime la loro preferenza per rinnovare il Consiglio comunale, parte il giro di interviste del programma “Candidati in Città” ai sette candidati sindaco del capoluogo . Il primo a sottoporsi alle domande dei giornalisti è stato Clemente Mastella.

L’ex ministro ha spaziato su temi importanti locali sia sociali che amministrativi, lanciando sempre un occhio a quello che è il panorama politico nazionale. A preoccuparlo però è la situazione che si creerà nel day after elettorale. “Non so quale sarà la prima cosa che farò, ce ne sono tante da fare. Registro ogni giorno che passa una certa inquietudine anche sul piano della governabilità”.



Inevitabile poi virare sul clima “aspro” di questa campagna elettorale. “Se dovessi rispondere a tutte le contumelie che ho ogni giorno – sottolinea – perderei di vista i problemi che dovremmo fronteggiare”. Sul caso degli sms . “Se il messaggino il mio amico se l’è costruito allora andiamo in galera io e lui, ma l’sms gli è arrivato (il riferimento è alla vicenda degli sms d’invito ad un evento PD con il ministro Boschi, giunti ad alcuni correntisti di una banca, ndr), noi abbiamo fatto valutazioni su valutazioni ed alla fine abbiamo chiesto semplicemente: chi lo ha mandato? Abbiamo anche provato a chiamare il call center che lo aveva inviato ma senza riuscire a metterci in contatto con nessuno. Il PD che problema aveva a dire: anche noi siamo meravigliati, vediamo quello che sarà”. Mastella poi lancia una frecciatina, “la Boschi poteva venire durante l’alluvione sarebbe stato meglio. Sulla vicenda c’è stato un silenzio assordante”.

La discussione verte poi sui tanti problemi che attanagliano la città, anche sociali e lo spunto viene dato dal “reddito di vita” lanciato nei giorni scorsi proprio dall’ex guardasigilli. “Questo reddito minimo in una città come Benevento, una città ‘scamisata’, ricca di tribolazioni ed angosce familiari incredibili. Il problema non è solo nei giovani che partono ma anche in quelli che restano, con una classe media che comincia ad atrofizzarsi: un dramma. Anche perché la piccola e media impresa che c’era in parte è stata alluvionata, non si registrano accompagnamenti da parte della regione e dello stato. Ci sono famiglie che vivono acquartierate nella povertà stabilmente ed è a loro che bisogna pensare. Il primo a proporlo il ‘reddito’ di cittadinanza fu Tommaso Moro, quindi non sottraggo il copyright a nessuno. Se la badante di condominio però è una cosa realizzabile a breve termine, così come la banca del tempo ovvero: mettere a reddito la solidarietà, per il reddito di vita dobbiamo valutare le condizioni”.



In merito alla questione arte e cultura, Mastella parte direttamente all’attacco. “Sapete che fino a fatto il presepe di Dalisi? Sta ora nel contenzioso dell’Amts, 300mila euro sciupati banalmente. 20 anni fa eravamo davvero città della cultura, oggi Benevento è irriguardosa rispetto alle proprie monumentalità, manca anche la cartellonistica. Benevento ha un patrimonio di elemento ‘laico’ pur essendo stata per anni capitale nel mezzogiorno di uno stato di natura religiosa. Oggi non riusciamo invece a recuperare una dimensione religiosa della città con Pietrelcina”. “In molte zone mancano i beni primari: chi ha l’acqua non ha la luce, chi ha la luce non ha il gas o la viabilità. Il Fortore oggi insegna come si amministra, a chi mi chiede perché ti sei candidato io rispondo: per risolvere i problemi primari della città.

Il discorso si fa prettamente politico e si discute inoltre della “pax” accorsa tra Mastella e De Girolamo, la posizione del PD e del Movimento 5 Stelle che dopo le regionali è diventata la prima forza cittadina. “Io non sono per le guerre puniche. Ho anticipato – dice il politico di Ceppaloni – quello che ora si è verificato a Roma con Marchini. Mi sosterranno anche Casini, Cesa, De Mita siamo tornati un po’ alle origini. Vedo solo un PD che precipita dappertutto – continua Mastella – tant’è vero che Renzi ha marcato le distanze ed inizia a pensare a novembre: ho perso il giro d’Italia, pensiamo al giro di Francia e dunque al referendum costituzionale dove io voterò no”. A tenere banco anche la promozione del Benevento in serie cadetta. “È un fatto importante, da l’idea della ripresa che può esserci e può essere un piccolo volano per la ripresa”.

L’intervista poi continua fino a giungere ad altri temi importanti, come la ripresa di un tessuto economico della città in parte danneggiato dall’alluvione. “Rimane lo stato emergenziale ma fino ad ora tranne i soldi che abbiamo dato noi con il nostro evento e quelli del Movimento 5 Stelle non ne sono arrivati. La prima cosa da fare anche per le piccole imprese ed i negozi è rimuovere le cause ostative, non si può sempre aver paura ogni volta che piove un po’ in più. Poi secondo me l’area industriale lì non andava codificata, o almeno bisognava prevedere qualcosa che tutelasse l’area in vista di una calamità”.  Mastella infine tiene anche a parlare del ‘Patto per la Campania’ che bolla come “una cosa riciclata, il dramma vero è la fuga dei giovani”. 

Michele Palmieri

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