Caporalato. La Cisl promuove l'incontro tra Martina e Poletti

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Si è svolto ieri presso il Ministero delle Politiche Agricole, un incontro tra le OO.SS Nazionali e i Ministri Martina e Poletti a seguito dei drammatici fatti di queste settimane che hanno riportato l’attenzione della cronaca su una piaga molto antica e complessa, su lavoro nero, caporalato, lavoro grigio e tutte le forme di illegalità che da sempre ne è pieno il mondo dell’agricoltura.

A parlare dopo l’incontro è la Cisl Irpinia Sannio che bolla il fenomeno del caporalato come, “una piaga che va subito contrastata, con politiche non solo di repressione ma di prevenzione e di aiuto a tutte quelle buone aziende che garantiscono il rispetto dei contratti collettivi di lavoro e prodotti alimentari di qualità”.

“Per raggiungere tali livelli – continua l’organizzazione sindacale – si è avviato un percorso condiviso per migliorare le tecniche di tutela per i lavoratori contro lo sfruttamento e premiare le imprese virtuose individuando nella “Rete di lavoro agricolo di qualità” il fulcro di tale azione”.

“Dal primo settembre tutte le aziende agricole, potranno presentare le istanze di adesione alla Rete del lavoro agricolo di qualità, di cui al D.L. 91/2014, tramite un apposito servizio telematico reso disponibile dall’INPS. A questa Rete, istituita presso l'Inps, possono partecipare le imprese agricole di cui all'articolo 2135 cod. civ. in possesso dei seguenti requisiti: non avere riportato condanne penali e non avere procedenti penali in corso, per violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale e/o materie riguardanti imposte sui redditi e sull’Iva; non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative definitive; per violazioni di cui al punto1; essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e assicurativi”.

“Alla Rete di lavoro agricolo di qualità sovrintende una ‘Cabina di regia’ e, ai fini della
partecipazione alla stessa, le imprese – rende noto la Cisl - dovranno presentare istanze per via telematica e questa cabina, che ha una serie di compiti: delibera sulle istanze di partecipazione alla rete entro il termine di 30 giorni dalla presentazione formale; delibera sulla esclusione dalla Rete delle imprese che perdono i requisiti; redige e aggiorna l'elenco delle imprese della Rete curando la pubblicazione sul sito internet dell'Inps; formula proposte, al Ministero del Lavoro e al Ministero delle Politiche Agricole, in materia di lavoro agricolo e legislazione sociale; la partecipazione alla Cabina è a titolo gratuito, per il suo funzionamento si avvale di risorse umane e strumentali messe a disposizione dall'Inps”.

“L’esperienza – precisa il sindacato – ha dimostrato che la questione del lavoro illegale non può essere letta come mera violazione delle regole all’interno dell’impresa, da presidiare solo con apparati ispettivi e repressivi e maxisanzioni specifici, ma piuttosto come condizione di uno stato di disagio produttivo che investe il territorio nel suo complesso e che, pertanto, richiede una più ampia gamma di interventi destinati a incidere sui fattori di debolezza (di ordine economico, ma anche sociale e culturale) ivi presenti. In questa prospettiva, l’illegalità lavorativa non è solo, e neppure tanto, un problema di occupazione e neppure di bilancio, quanto piuttosto di mancato sviluppo e di scarsa coesione sociale”.

“Per questa ragione – rimarcano – l’attività della Cabina di regia, per essere effettiva, dovrà essere sostenuta in correlazione con la dimensione territoriale, per individuare specificamente i fenomeni dell’illegalità, e dalla necessaria valorizzazione di modelli partecipativi con funzione preventiva anche al fine di innestare pratiche comportamentali condivise. In questo modo sarà possibile dare immediatamente ed effettivamente vita ad un percorso di contrasto del fenomeno dello sfruttamento e dell’illegalità nel lavoro agricolo e tutelare la vita e la dignità delle persone che lavorano”.

“Le FAI – CISL territoriali della Campania – conclude la nota – da sempre impegnate nella lotta al caporalato, lavoro nero ed illegale, sono da oggi maggiormente impegnate al contrasto di tale fenomeno, affinché i fatti di questi giorni, non siano subito dimenticati dalla cronaca e dall’attenzione mediatica, coinvolgendo il lavoratori propri iscritti nelle dinamiche dell’impresa, condizione questa essenziale per aumentare la qualità dei prodotti, iniettare innovazione e generare lavoro più qualificato, meglio retribuito e tutelato”.



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