Caso Ungureanu. Parla la criminologa dei fratelli Ciocan

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Bambina di 10 anni scompare, trovata senza vita in una piscina a San Salvatore TelesinoBambina di 10 anni scompare, trovata senza vita in una piscina a San Salvatore Telesino

Smentisce alcuni aspetti apparsi nei giorni scorsi su alcuni organi di stampa, non da IlQuaderno.it, riguardanti la morte di Maria Ungureanu.

Torna a parlare la criminologa Ursula Franco che assiste i fratelli Daniel e Cristina Ciocan indagati a vario titolo per la morte della piccola Maria Ungureanu, rinvenuta senza vita il giugno scorso, in una piscina di San Salvatore Telesino. Lo fa per smentire quanto apparso su alcuni organi di stampa.

“Smentisco – scrive la criminologa – che ciò che è stato pubblicato negli ultimi giorni riguardo al caso di Maria Ungureanu corrisponda a realtà. Non è vero che i medici legali della procura abbiano concluso che la bambina sia stata violentata nel pomeriggio del giorno precedente alla sua morte. Maria Ungureanu è stata abusata, secondo i consulenti della procura, 4-5 ore prima che annegasse, in quel momento la bambina si trovava in compagnia di due persone facilmente identificabili e le indagini hanno escluso che si tratti di Daniel e Cristina Ciocan. Inoltre, è falso che i medici legali abbiano rilevato ‘diverse lacerazioni interne e ferite, alcune delle quali visibili a occhio nudo’ o fantomatiche ‘contrazioni ancora riscontrabili in sede di esame autoptico’. Voglio ricordare che Maria è morta tra le 21.15 e le 23.15, sempre secondo i medici legali della procura, in quel momento Daniel e Cristina non si trovavano a San Salvatore Telesino, lasciano infatti il paese alle 21.02, in accordo con le risultanze delle analisi delle celle telefoniche. È evidente che alla base dei rigetti delle due richieste di misura cautelare firmati dal giudice per le indagini preliminari Flavio Cusani ci siano solidi motivi".



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