Cassa integrazione, Uil: nel Sannio aumenta del 175,8%

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Presentato, il sesto rapporto UIL 2015 sulla cassa integrazione. A Benevento alta la crescita (+175,8%).

A luglio 2015 le richieste di cassa integrazione sono state 52,4 milioni, per un totale di 308 mila potenziali posti di lavoro salvaguardati. Si riduce l’utilizzo di questo strumento sia rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (-26,9%) sia, anche se in maniera meno importante, rispetto a giugno scorso (-22,8%).

Flessione che tra giugno e luglio di quest’anno, si registra per tutte e tre le gestioni di cassa integrazione e, in maniera preponderante, soprattutto per quella in deroga (-48,6%) poiché, come ci informa la stessa Inps, ha influito la concomitanza di mancanza di risorse assegnate alle Regioni e la riduzione della durata “autorizzabile” per effetto dei decreti del 2014 (tetto massimo di 5 mesi).

Analizzando i dati su scala provinciale, la Uil di Benevento evidenzia che sul territorio sannita nel mese di luglio 2015, sono state autorizzate 87.257 ore di cassa integrazione ordinaria. Mentre sono 15.933 le ore di cassa integrazione straordinaria erogate.

Inoltre, precisa la UIL, sono state somministrate 153.380 ore di cassa integrazione in deroga, con un totale di 256.570 ore. Invece, nel mese di giugno le ore di cassa integrazione ordinaria risultavano pari a 22.347. L’indicatore della straordinaria segnava 33.169 ore. Le distribuite in deroga ammontavano a 37.526 per un totale di 93.042 ore.

L’analisi evidenzia, dunque, che alla differenza dei dati comparati giugno/luglio 2015 corrisponde una percentuale di +290,5 per gli ammortizzatori sociali ordinari, -52 per la cassa integrazione straordinaria e +308,7 per quella in deroga. Totale complessivo di +175,8%. Disponibile anche il confronto tra i primi sette mesi dell’anno 2014 con 2.267.449 ore totali di cassa integrazione contro il 1.075.245 ore dei primi sette mesi del 2015, con una diminuzione del 52,6%.

“Nella provincia di Benevento – dichiara Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto della Uil Avellino/Benevento – i dati sono molto contraddittori. All’aumento della cassa integrazione nel mese di luglio 2015 fa da contraltare il dimezzamento delle ore autorizzate nei primi sette mesi dell’anno rispetto al corrispondente periodo del 2014, con una stima di lavoratori in Cig pari a 904 unità”.

“È da un anno e mezzo che il governo Renzi promette di tagliare le tasse senza che poi seguano i fatti. Dopo l’importante intervento con il bonus di 80 euro per una parte di lavoratori, il Governo ha smarrito la strada utile a sostenere la ripresa. La priorità è tagliare le tasse a lavoratori e pensionati, che pagano il doppio delle imposte rispetto agli altri paesi europei, e diminuire la tassazione locale con criteri di equità e progressività. La UIL chiede al premier Renzi - conclude Bosco - di intraprendere rapidamente e con coraggio questa strada, l’unica per ridare smalto all’economia e incoraggiare la nascita di nuovi posti di lavoro”.

Nel mese di luglio 2015, l’industria assorbe un enorme bacino di ore di cassa integrazione (oltre i 2/3). In 9 Regioni si registra un aumento. Il più vistoso incremento in 3 regioni: in testa la Liguria per il maggior incremento di ore richieste rispetto a giungo (+242,7%), dovuto a un picco molto forte di ore di CIGS (+808,8%); segue la Calabria (+142,3%) e la Sardegna (+126,6%), regioni in cui il motore dell’incremento di richieste è anche in questo caso la CIGS.

Le richieste di ore aumentano in 35 province, e ai primi 5 posti troviamo Enna (+910,7%), Reggio Calabria(+847,2%), Isernia (800,8%), Genova (586,2%) e Cuneo (+358,4%). Il Sannio è a +175,8%.

Il generale calo mensile registrato nel mese di luglio, in particolare rispetto alle gestioni ordinaria e straordinaria, potrebbe essere un segnale positivo poiché indicherebbe una ripresa della produzione se, però, fosse accompagnato da altri due indicatori: meno domande di disoccupazione e più occupati.
Purtroppo non è ancora così, in quanto c'è una ripresina delle domande di Naspi (le domande presentate tra maggio e giugno 2015 sono state oltre 150 mila e si riferiscono ai rapporti di lavoro cessati a partire dal 1° maggio scorso).

Ciò segnala un parziale travaso verso la vera e propria disoccupazione di persone che erano in aziende in difficoltà. Inoltre, rimane del tutto inattendibile il dato della cassa in deroga che, come ammette la stessa INPS, è troppo condizionato dalla non certezza delle risorse assegnate alle Regioni. In sintesi Il dato sugli ammortizzatori fotografa lo stato della nostra economia: una ripresa debolissima che ancora non è sostenuta da efficaci politiche per la crescita”. 



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