I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno notificato invito a fornire deduzioni nei confronti degli amministratori della Castellammare Multiservizi S.p.A. che avrebbero usato a proprio vantaggio il patrimonio della società.
Un sequestro conservativo di beni per oltre 1,7 milioni di euro disposto dalla Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania, su richiesta della Procura Regionale della Corte dei Conti di Napoli nei confronti degli amministratori della Castellammare Multiservizi S.p.A. è stato eseguito dai finanzieri della Compagnia di Castellammare di Stabia.
La misura patrimoniale è stata emessa a coronamento di una complessa indagine condotta dai finanzieri della Compagnia di Castellammare di Stabia, sotto la direzione della Procura Regionale, in relazione al fallimento della società di Castellammare di Stabia, operante nella raccolta dei rifiuti solidi urbani e interamente partecipata dal Comune, pertanto a totale capitale pubblico.
La società è già al centro di una complessa indagine di polizia giudiziaria diretta dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per i reati di bancarotta fraudolenta, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, peculato e anche per omesso versamento di tributi, per fatti commessi durante la gestione della società dall’ottobre 2010 a gennaio 2014.
Le Fiamme Gialle stabiesi hanno individuato le modalità con cui gli amministratori distraevano a proprio vantaggio il patrimonio societario attraverso una serie di artifizi contabili volti a dissimulare il debito effettivo. I molteplici profili di illegittimità venivano attuati con l’intento di occultare gli spropositati compensi che gli stessi amministratori percepivano e garantivano ai loro consulenti esterni, nominati anche senza procedura comparativa o formale atto di conferimento e le cui prestazioni, in diversi casi, non trovano riscontro nella documentazione amministrativo contabile della società.
La Procura Regionale ha rilevato profili di danno erariale anche nei confronti dei componenti del collegio sindacale, totalmente inermi di fronte al progressivo e inesorabile aggravamento dello stato di dissesto della società cagionata dalla mala gestio degli amministratori.
A conclusione delle indagini è stato accertato un danno erariale per un importo di euro 1.758.024,05 a fronte del quale, in data 16 novembre u.s., il Presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Campania ha emesso un decreto di sequestro conservativo di beni fino alla concorrenza di tale danno, autorizzando, nei confronti dei due amministratori pro tempore, il sequestro, a garanzia del danno cagionato, di n. 6 particelle immobiliari site in Chieti e Roma.
Le attività effettuate confermano la costante e positiva collaborazione tra la Magistratura Contabile e la Guardia di Finanza, sottolineando la specifica attenzione posta nella tutela della gestione del patrimonio e della spesa pubblici.