Catanzaro. Cattedra al beneventano Francesco Caruso, il Coisp annuncia manifestazione di protesta

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Francesco CarusoFrancesco Caruso

N.S. - Consiglieri comunali che protestano, sindacati di polizia che, addirittura, preannunciano una manifestazione davanti l’università. Siamo a Catanzaro e, a scatenare tutto questo, è il nuovo lavoro di Francesco Caruso, l’attivista beneventano con un passato da  parlamentare nelle fila di Rifondazione Comunista nell’ultimo Governo Prodi ed esponente del Movimento No Global italiano nel caldo periodo dei social forum.
A scatenare il putiferio però nella citta calabra è, dunque, lo scomodo passato del docente beneventano. Caruso, dopo regolare dottorato di ricerca all’Università della Calabria di Cosenza, sarà docente a pieno titolo all’Università “Magna Graecia” di Catanzaro dove dirigerà la cattedra di Sociologia dell’ambiente e del territorio. A niente è servito il chiaro monito del coordinatore della facoltà jonica: “Le precedenti attività di Caruso non possono mai essere pregiudizievoli rispetto ad un incarico accademico”. Appello finito nel vuoto, perché le reazioni a Catanzaro ci sono state. I primi a farsi sentire sono stati i consiglieri di opposizione al Comune jonico, a partire dal vicesindaco Ivan Cardamone che si è detto “indignato”.
Ma la polemica che farà discutere è quella intrapresa dal Coisp calabrese, il sindacato autonomo di polizia, che ha addirittura preannunciato una manifestazione davanti la facoltà di Sociologia: “Una nomina francamente inspiegabile – hanno affermato dal Coisp – una designazione che ci indigna e ci preoccupa per la ricaduta che potrebbe avere sugli studenti del ateneo catanzarese. A parlare chiaro è il curriculum del signor Caruso”.
La replica del diretto interessato sulla sua pagina Facebook: “Agenti di polizia che pretendono di decidere chi possa insegnare o meno all'università: faranno un picchetto fuori l'ateneo per impedirmi di andare a lavorare? Secondo il Coisp nell'affidamento delle cattedre dovrebbero intervenire motivi "etici" (e non solo "accademici") e, per di più, questa eticità la deve stabilire un sindacato di polizia.
Il sogno perverso di questo stato di polizia non è del tutto originale: già nel 1931 il ministro Balbino Giuliano introdusse per legge il giuramento di fedeltà al regime fascista per tutti i docenti universitari”.

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