Centrale idroelettrica, il 'fronte del sì' in difficoltà. Altrabenevento: 'Le associazioni ambientaliste sono in silenzio'

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"Il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro ha annunciato il suo deciso impegno affinchè il Governo e la Regione finanzino la società svizzera Repower che vuole realizzare una centrale elettrica interrata tra Morcone e Pontelandolfo dal costo di 600 (seicento) milioni di euro. Il Commissario della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile che finora ha sostenuto in ogni modo quel progetto non nasconde adesso l’imbarazzo per la sortita di De Caro e precisa che i soldi pubblici devono servire per finanziare le opere pubbliche, cioè gli acquedotti e gli impianti per l’irrigazione e non la Centrale della Repower. Anche in Regione si apre qualche crepa nel fronte dei sostenitori degli svizzeri. Infatti l’assessore all’ambiente, Giovanni Romano, nel corso della audizione nella Commissione al ramo, ha confessato di essere contrario alla centrale degli svizzeri perché produce meno corrente di quella che consuma". A renderlo noto un comunicato stampa di Gabriele Corona, Sandra Sandrucci e Vincenzo Fioretti di Altrabenevento che focalizzano l'interesse sulla mega-centrale idroelettrica che dovrebbe sorgere tra i territori di Campolattaro, Pontelandolfo e Morcone in prossimità della diga sannita. Dopo che i vertici di Repower hanno preannunciato ufficialmente la loro impossibilità a investire i fondi per la costruzione dell'opera, il "fronte del sì", sembra essere meno forte di prima. Da una parte il sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro, che ha ripetutamente annunciato il suo impegno nel "cercare" un altro investitore in grado di subentrare alla società elvetica, dall'altra il commissario straordinario alla Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, che chiede agli svizzeri di mantenere gli impegni senza chiedere l'intervento del pubblico. Poi c'è la posizione, in Regione Campania, dell'assessore Romano che non è più così convinto della bontà del progetto e "preoccupa gli amministratori dei comuni di Morcone, Pontelandolfo e Campolattaro". Insomma, grande confusione al riguardo, con il "Movimento 5 Stelle - si legge nella nota - che si è espresso contro la centrale e si appresta a presentare una interrogazione parlamentare anche per sapere dal Ministro alle Infrastrutture" mentre rimane in "imbarazzato silenzio Sel, il partito dell’ex assessore provinciale all’ambiente, Gianluca Aceto, grande sostenitore di quella centrale elettrica interrata su una faglia sismica attiva". A dire il vero è stato proprio Aceto ad intervenire sulla questione legata all'investimento della Repower con un'intervista rilasciata a 'Il Quaderno.it': "Mi ha sorpreso soprattutto sapere della mancanza di fondi - ha affermato Aceto al nostro portale - ma tutto va ancora verificato anche la pericolosità della faglia sismica. Quello di Campolattaro è un progetto nato nel '79 con una triplice destinazione: 1) energetico, 2)idrico-potabile, 3)irriguo. Dovremmo pur chiederci cosa vogliamo farci no? Credo inoltre che avere una riserva idrica di queste dimensioni ridisegni anche gli assetti del Mezzogiorno. Metterlo in produzione è quasi un obbligo".

Intanto Altrabenevento ha inviato alla Regione Campania un atto di diffida per chiedere che sia annullato il Decreto n. 105 del 16 luglio scorso con il quale il Dirigente del Settore Ambiente (Romano, assessore) ha espresso “sentito favorevole relativo alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale nazionale per il progetto “Impianto idroelettrico di regolazione sul bacino di Campolattaro (Bn)” proposto dalla Soc. Rec- Repower: "Tale decreto - prosegue la nota di Altrabenevento - ha considerato unicamente la sussistenza di incidenze negative significative sul sito SIC (Sito di Interesse Comunitario) “Pendici Meridionali del Monte Mutria” di cui, però, ha escluso, arbitrariamente, il “carattere prioritario” previsto dal 5 D.P.R. 357/97 e dalle disposizioni comunitarie. In questo SIC, infatti, sono censiti 7 habitat prioritari relativi alla faggeta storica, boschi e particolari ecosistemi e pertanto non sono ammessi interventi se non con riferimento “alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica” previo parere della Commissione Europea. La Regione Campania, pertanto, non è soggetto competente a modificare la classificazione di un sito SIC. Il Decreto regionale, inoltre, ha escluso del tutto arbitrariamente la sussistenza di incidenze negative sugli altri due siti SIC “Invaso ed alta valle del Fiume Tammaro” e sulla ZPS (Zona Protezione Speciale) “Bosco di Castelpagano e Torrente Tammarecchia” dove sono presenti numerose specie di uccelli, mammifferi, pesci, anfibi e rettili per le quali sono previste misure speciali di conservazione, vietando, ad esempio, l’apertura di cave. Adesso speriamo che anche le associazioni ambientaliste facciano finalmente sentire la loro voce".



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