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12/12/2013 :: 14:6:42

Benevento e il centro commerciale che non esiste. 'Malies', progetto mai decollato


La galleria commerciale Malies in Piazza Commestibili
La galleria commerciale Malies in Piazza Commestibili

Dicembre 2008, dicembre 2013. Sono passati cinque anni dall'inaugurazione della Galleria 'Malies', in piazza Commestibili, struttura di project financing aperta ufficialmente nel giorno dell'Immacolata (8 dicembre 2008) anche se non ancora del tutto funzionante. Un progetto che, a detta del socio consorzio 'Malies', Gennaro Pitocchi, e dell'allora assessore alle Attività Produttive, Pietro Iadanza, doveva essere un centro commerciale nel cuore della città che, a pieno regime, era destinato ad ospitare soprattutto negozi dedicati all’infanzia con spazi per il tempo libero, la ristorazione ed altri tipi di acquisti. Tutto questo con una grande promessa, quel tanto discusso parcheggio di Porta Rufina che il Comune di Benevento contava di aprire nel 2009 per agevolare il flusso delle persone.

GALLERIA ABBANDONATA, DEGRADO E SILENZIO
La realtà, però, è un'altra ed è sotto gli occhi di tutti. La galleria è stata abbandonata: non solo dai cittadini e da qualsiasi forma di attrattività, ma anche dai commercianti che se la sono data a gambe lasciando desolatamente vuoto e in mano al degrado, l'interno del centro commerciale, specialmente il piano basso che affaccia su via Torre della Catena. Solo saracinesce abbassate, scheletri di vecchie promozioni, nessun segnale di ripresa. Fino al 2010 c'erano diverse attività aperte: un negozio di giocattoli, una sala giochi, una libreria, una parafarmacia, un negozio di telefonia mobile, un ristorante, una yogurteria oltre a diversi spazi espositivi. Nel giro di tre anni, nel piano basso è rimasta attiva solo una parafarmacia che, tra le altre cose, "sfrutta" il passaggio di via Torre della Catena, dando le spalle alla vecchia entrata all'interno del centro commerciale. In pratica, con il 'Malies' non ha nulla a che fare. La libreria è chiusa: c'è un avviso su una vetrina che annuncia lo spostamento dell'attività nel centro commerciale 'Buonvento'. Nel piano rialzato, quello che affaccia in via Rummo, resistono solo un paio di attività commerciali che 'vivono' sull'arteria: anche per loro vale lo stesso discorso della parafarmacia. Si sfrutta la strada, nella galleria 'Malies' ci si trova per caso. Naturalmente, la galleria è preda del degrado più totale. Bagni sporchi, porte rotte, pattumiere stracolme, scale mobili ferme: al centro della struttura, dove ci sono dei reperti archeologici, tanti rifiuti e gli unici 'visitatori' sono dei ragazzi che non sono andati a scuola.

DAL PROGETTO LODIGIANI AL 'PROJECT FINANCING' ED IL PARCHEGGIO DELLA DISCORDIA
Un progetto datato e controverso quello della galleria commerciale di piazza Commestibili che risale agli anni Novanta, quando era sindaco Antonio Pietrantonio. La "rivoluzione" della vecchia piazza Mercato di Benevento verrà ricordata da molti cittadini perchè collegata ai clamorosi arresti del febbraio del 1993, in piena 'Tangentopoli'. Protagonista fu il costruttore Vincenzo Lodigiani, presidente del gruppo onomino con un vertiginoso giro d'affari in Italia e all'Estero e con diverse grane giudiziarie, dalla Lombardia alla Calabria. Oltre al progetto di piazza Commestibili, la costruzione di 150 alloggi popolari Iacp nel quartiere Capodimonte e la realizzazione del megaparcheggio di via del Pomerio: il progetto era molto ambizioso e puntava alla realizzazione di una mega-struttura di oltre trenta metri di altezza, con tanto di guglia di vetro e parcheggio interrato. Una struttura enorme, già fortemente contestata a fine secolo, che si arenò con i guai giudiziari di Lodigiani: successivamente fu rivitalizzata dalla Regione Campania con un finanziamento di circa 300milioni di lire. Dopo un contenzioso con una ditta, però, la Regione Campania fece marcia indietro togliendosi fuori dalla mischia. Ecco come il Comune di Benevento arrivò all'idea del project financing puntando così ad un ridimensionamento del progetto, anche perchè la costruzione del parcheggio interrato era diventata impossibile a causa dei ritrovamenti archeologici: così, si puntò all'apertura del parcheggio di Porta Rufina. Le prospettive erano diverse, come annunciate dal socio del consorzio 'Malies', Gennaro Pitocchi, in un'oramai datata conferenza stampa (4 luglio 2005) che si tenne a Palazzo Mosti e dove erano presenti l'allora sindaco Sandro D'Alessandro, il suo vice, Gianfranco Ucci e la giunta comunale. In quell'occasione si tenne l'incontro di presentazione alle associazioni di categoria ed ai commercianti del project financing del mercato di piazza Commestibili. L'ambizione era notevole, se si considerano le parole di Pitocchi: "Dalle analisi di mercato che abbiamo condotto – affermò l'ingegnere di Aversa – è emersa la necessità di una strategia di marketing che non porti alla suddivisione del paniere della spesa locale tra le strutture esistenti e quelle di nuova formazione, bensì comporti un meccanismo commerciale che abbia delle autonome capacità di attrazione, ben oltre i confini comunali e provinciali. Una condizione perseguibile solo attraverso una caratterizzazione del centro". E ancora: "Per conseguire tale risultato abbiamo individuato delle strategie che, per quanto riguarda il bacino primario puntano su eventi commerciali specifici, sinergie commerciali, valorizzazione area food ed iniziative di marketing sociale. Per quanto riguarda, invece, il bacino potenziale si punterà sulla creazione di eventi di grosso richiamo, specifici piani di comunicazione, premi in servizi, spettacoli e testimonial nazionali”. Sicuri del successo erano stati anche D'Alessandro "piazza Commestibili è storicamente sempre stata un’area nevralgica della città dal punto di vista commerciale e, con la realizzazione del project financing, tornerà ad esserlo nuovamente" ed Ucci "la caratterizzazione consentirà al centro stesso di diventare un polo di attrazione a livello regionale, con un potenziale mercato di circa un milione di consumatori. Esso si contraddistinguerà per il protagonismo degli operatori commerciali locali, soprattutto di quelli che hanno patito la lunga chiusura del mercato. Né va dimenticato che, attraverso le iniziative di marketing messe in cantiere, si determinerà un coinvolgimento dell’intera area circostante e del centro storico più in generale, rispetto al cui rilancio l’amministrazione sta concretamente lavorando da anni”. Arrivata in mano al sindaco Fausto Pepe ed all'assessore alle attività produttive della prima Giunta, Pietro Iadanza, la struttura fu finalmente inaugurata. Dopo un inizio che lasciava ben sperare, la galleria, con il passare degli anni, è finita nel dimenticatoio: i commercianti hanno sempre lamentato la mancanza del parcheggio delle auto (Porta Rufina è stata inaugurata solo nell'ottobre del 2012). L'ottimismo degli amministratori locali, dunque, è andato molto presto a farsi benedire, così come lo sviluppo di un'area che è stata a lungo il cuore della città di Benevento. Cosa ne sarà della piazza è facile prevederlo: il project financing (progetto molto discusso e oggetto di dibattito specialmente negli ultimi anni dopo un iniziale ottimismo) darà la possibilità al consorzio Malies di tenere ancora la gestione del centro commerciale per 22 anni. Occorrerà rimboccarsi le maniche per dare un nuovo volto a piazza Commestibili.
Gaetano Vessichelli

Ultima modifica 12/12/2013 alle ore 14:23

Quel luogo doveva mantenere l'originaria destinazione d'uso in una delle zone a più alta vocazione commerciale : il mercato commestibili ed anzi,bisognava potenziarlo(il mercato) . Nelle più antiche e belle città d'Italia il luogo dove si svolgeva il mercato e' rimasto intatto,a Bologna i commercianti di ortofrutta e generi alimentari collocati alla Loggia dei Pavaglioni svolgono li' la loro attività da 4 generazioni (e siamo in pieno centro,alla dx del duomo di S.Petronio,piazza Maggiore), a Verona,città bellissima e tenuta benissimo,in pieno centro in Piazza delle Erbe si svolge il mercato da tempo immemorabile,in mezzo a palazzi del 400 affrescati dentro e fuori,Vicenza idem etc...etc...Bastava mettere il naso fuori casa per farsi un'idea. Angelo   Mancini -  - 
Mi meraviglio di come ancora oggi si possa essere così disinteressati di quell\'area coperta del Malies. Eppure non c\'è da criticare nè da ritornare indietro nei ricordi del mercato ortofrutticolo. molti beneventani hanno viaggiato e viaggiano in Europa e avranno e seguono con curiosità come in altri luoghi si ricerca sempre la riqualificazione di quartieri, aree, luoghi e come quelle città si trasformano, si evolvono, ricrea nuovi percorsi al mondo intero. Parlo di città francesi, tedesche, spagnole, inglesi, danesi, polacche ecc... ciò a dire che ci si mette una qualità che distingue i luoghi ed è la creatività, l\'immaginare un luogo e vestirlo e viverlo, osare e lasciare spazio a nuovi linguaggi di possesso di un\'area. Il Malies avrebbe una vocazione essere l\'agorà, il cortile, il laboratorio del fare. dovrebbe ospitare designers, artisti, librerie, mercatini di artigianato, artigiani, ristorazione, musicisti, universitari e ricerca, pogettisti del continuo pensare ed elaborare per inondare il resto della città. In somma per il beneventano è molto difficile dare e costruire una idendità del luogo pensarlo in progress continuo. Malies il luogo alternativo dei linguaggi alternativi. Domenico   Cupaiolo -  - 
Dov'è andato quel milione di persone che stavamo aspettando?! Ritornare al passato o dare alle associazioni di volontariato vere, in uso gratuito e contribuendo ai consumi energetici, l'utilizzo dei locali della struttura. Solo così si potrà "rianimare" tutto il quartiere. pino   pino -  - 
Ciò che non tornerà più sarà il vecchio mercato vivace e intriso di storia che una ristrutturazione vergognosa ha cancellato. Ricordo la fontana e la vecchia discesa in pietre e mattoni (la tipica pavimentazione beneventana) consumata e nobilitata dal tempo. Tutto cancellato da nuovi ed economici rivestimenti in sottili lastre irregolari ed intonaco con colore improponibile, già del tutto degradati. Vergognoso scempio. Sono d'accordo con il sig. Parrella e con gli altri che nei commenti precedenti hanno suggerito il ritorno ad un mercato di prodotti alimentari e di artigianato locali a km 0 con fitti agevolati. Ivan   D'Altavilla -  - 
Lo scempio è sotto gli occhi di tutti. Ed è quello di una classe politica che ha finito le sue risorse di "costruire" solo per prendersi i falsi onori ma anche le tangenti di bei soldoni frutto di opere realizzate ma poi lasciate in sospeso. Questo è il rigurgito del capitalismo più becero e che va fermato. Carlo   Cafiero -  - 
Non per niente i nostri nonni lo usavano come Mercato Generale, Il problema è che si vuole sempre stravolgere la storia delle città. Quel luogo è un pezzo di storia che è stato cancellato per imbarcarsi in una sorta di centro commerciale moderno posto in luogo storico. E' normale che non ci vada nessuno non ci si riconsce nel luogo, la struttura è inappropiata, Io ricordo ancora quando da piccolo andavo con la nonna e la mamma a fare la spesa e ricordo soprattutto i periodi del Natale, in quanto quel posto aveva un suo perchè una sua identità. Mi chiedo non è il caso di riportare tali attività (sempre secondo norme ecc.) e perchè nò dare una collocazione al mercato dei prodotti km zero di cui tanto si sta discutendo in questo periodo che inoltre viene fatto in luoghi del tutto inadeguati. Io ci penserei a fare un piccolo investiemento per adeguare la struttura per ritornare allo storico Mercato Generale. SERGIO   PARRELLA -  - 
Abito in via cassella e la strada più comoda per raggiungere via Rummo e zone limitrofe sarebbe salita mercato, la strada interna al malies.... dico sarebbe poiché con i lavori eseguiti in economia la pavimentazione è saltata, l\'illuminazione non esiste più e il centro soprattutto nelle ore di buio è ostaggio di gente che vi fa di tutto. Io sarei per affidarlo a costo zero a giovani commercianti che volessero intraprendere qualsiasi attività commerciale o artigianale; affidarlo ad associazioni con l\'impegno di viverlo e farlo vivere alla cittadinanza. Se ci pensate bene è uno dei pochi luoghi coperti e di ampia accessibilità in città.... Giusto per chiarirlo i negozi ancora in funzione nella parte superiore che affaccia su via Rummo sono di proprietà di privati e non Malies fabrizio   fab -  - 
Per quanto riguarda attività prettamente commerciali, di business, penso che ormai lì si possa fare ben poco. Mi dispiace. È anche il momento storico a non consentire. Alcuni errori di valutazione, gli imprevisti, e la quasi contemporanea apertura di due grossi ipermercati sono stati fatali. Io sinceramente ripiegherei su altro. S.   S. -  - 
Dovrebbe essere destinato a mercato alimentare (ortofrutta, salumerie, macellerie, pescivendoli) com'era una volta. D'altronde tutte le città storiche utilizzano le piazze del centro storico al mercato, anche a quello alimentare. In questo modo si da un servizio importante alle persone che abitano nel centro, si rivitalizza l'intera area, compreso le attività commerciali, e si ottimizza l'uso del nuovo parcheggio di Portarufina che, allo stato, risulta sottoutilizzato. maria   orlacchio -  - 
dare gli spazi in gestione alle associazioni culturali oppure alle imprese under 30 o femminili a fitto agevolato e senza tasse comunali per il primo anno Mariagrazia   De Castro -  - 
...FINALMENTE SE NE PARLA... ABITO DI FRONTE AL MALIS..E' UNO SCEMPIO. METTICI PURE LA CIVETTA CHE CANTA E (PER CARITA') DEFECA PURE.... FATE QUALCOSAAAA GIGGINO   BRAZOV -  - 
Io ci farei un teatro all' all' aperto, in cui celebrare i consigli comunali; tanto questi ultimi sono diventati delle vergognose commedie. fausto   sepe -  - 
bella l'idea di rimetterci il mercato alimentare! E perchè no anche qualche bancarella di prodotti artigianali e/o vintage... magari si potrebbe anche estendere la zona franca ai locali al suo interno o c'è già? è troppo triste vederlo così abbandonato... molly   bn -  - 
Forse se ritorna anche "Giggino u' zuzzus'" si riuscirà a dare nuovo lustro alla location!!!! Talebano   Sannita -  - 
Non saro' un fine analista, ma io ci rimetterei il mercato alimentare. L'afflusso potrebbe anche consentire l'apertura di negozi di tipologia diversa. Ma se capisco bene, la decisione sta al Consorzio. Antonio   De Capua -  - 

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