Arrestato il Prefetto di Benevento Ennio Blasco: Gioielli e viaggi in cambio di falsi certificati antimafia. Nel 2001 finì a Poggioreale

Il prefetto di Benevento, Ennio Blasco, è stato arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza di Napoli. Con lui, in manette altre 3 persone, tutte con l'accusa di corruzione. Si tratta, oltre a Blasco, di tre imprenditori di Nola operanti nel settore della vigilanza privata. Tra questi, Carmine, Carlo e Antonio Buglione di Nola (Napoli). Quest'ultimo fu rapito nel 2010 da una banda di sardi e poi liberato. Le indagini della guardia di finanza partirono proprio per verificare il pagamento o meno di un riscatto. Durante le indagini infatti la Guardia di Finanza scoprì che le imprese di vigilanza privata dei fratelli Buglione avevano aperto filiali proprio in alcune delle città nelle quali Ennio Blasco aveva esercitato le sue funzioni prefettizie. Blasco è stato viceprefetto a Napoli e poi prefetto a Isernia, Avellino e Benevento. A Blasco si contesta di aver accettato gioielli, viaggi, un'auto con autista e il pagamento di spese di lavanderia e di aver concesso in cambio facilitazioni all'apertura di istituti di vigilanza privata dei fratelli Buglione nelle città dove aveva esercitato le funzioni prefettizie.
I fatti riguardano le procedure in tema di "certificazione antimafia" nel periodo 2009–2011, quando l'alto funzionario pubblico ricopriva la carica di Prefetto di Avellino.
Già nel 2001, Ennio Blasco, all'epoca commissario prefettizio a Cercola, era stato arrestato e finì addirittura a Poggioreale, per fatti relativi a quando era viceprefetto di Napoli.
Allora, l'accusa della magistratura napoletana riguardava l'affare delle vetture destinate alla demolizione che furono abbandonate a lungo negli autoparchi, spesso senza che i proprietari venissero avvisati. Gran parte di quelle macchine furono acquistate dalle stesse ditte incaricate della sorveglianza e rivendute poi a prezzi di mercato con guadagni stellari. Basco, alla fine fu prosciolto dall'accusa.