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12/08/2014 :: 11:34:1

Petrolio, primo via libera della Regione per le ricerche nel Sannio. Politica ambigua, popolazione inascoltata




Con il Decreto Dirigenziale n.123 del 5 agosto 2014, pubblicato sul Burc della Regione Campania, torna lo spauracchio petrolio nel Sannio. Palazzo Santa Lucia, nel "caldo" mese di agosto riesce sempre a regalare delle perle di rara bellezza. In questo caso ha infatti dato il primo via libera per la ricerca di idrocarburi del progetto 'Case Capozzi', che vedrà coinvolti ben 18 comuni della provincia di Benevento (oltre alla città capoluogo) e quattro della provincia di Avellino: si tratta, nell'ordine, di Benevento, Castelfranco in Miscano, Buonalbergo, Fragneto Monforte, Ginestra degli Schiavoni, Pesco Sannita, Sant'Arcangelo Trimonte, Pago Veiano, San Nicola Manfredi, San Giorgio del Sannio, San Giorgio la Molara, Molinara, Montefalcone Valfortore, Foiano di Valfortore, Paduli, Pietrelcina, Apice, Casalbore, Montecalvo Irpino, Ariano Irpino e Melito Irpino per un’area totale pari a 261,85 Km2.

La beneficiaria? La Delta Energy Ltd, l'azienda britannica che, l'11 febbraio del 2012, in un incontro pubblico che avvenne nel Comune di Ginestra degli Schiavoni, si presentò a sindaci e cittadini del Fortore, con carte alla mano e buoni propositi, provò invano a convincere amministratori e cittadini. Poco male, a due anni e mezzo di distanza da quell'incontro, la società britannica con sede legale a Roma, ha ottenuto comunque il primo via libera per andare a cercare il petrolio nel territorio sannita, visto che ha ottenuto dall'ambigua Regione Campania, il parere positivo di valutazione ambientale. Chiariamo subito che non si tratta di un permesso per cavare buchi nel territorio ma la strada intrapresa è proprio quella. "Il Quaderno.it" si è da sempre occupato di questa problematica mettendo in evidenza le crepe di un'azione del genere ed i rischi evidenti che, popolazione e territorio, può avere in caso di definitivo via libera. Abbiamo più volte messo in evidenza l'ambigua posizione del Governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, che proprio in un'intervista rilasciata alla stampa beneventana, in occasione di un incontro elettorale a pochi giorni dalle Politiche del 2013 (22 febbraio, Hotel President), nicchiò clamorosamente sostenendo che "'una cosa sono le ricerche geologiche, una cosa le trivellazioni". Nessuna presa di posizione, nonostante l'avvertimento della Regione Puglia (1 marzo 2013) al Governatore campano, preoccupata per l'inquinamento delle falde acquifere ed all'agricoltura in caso di trivellazioni. Un problema che si è già presentato nella vicina Val d'Agri, in Basilicata, territorio simile a quello sannita, dilaniato da una inutile e dispendiosa ricerca dell'oro nero, che nessun benefit ha dato alle popolazioni lucane.
Passiamo poi alla Delta Energy Ltd, holding dal capitale sociale di 200mila pound, che ha lavorato, in questi anni, a fari spenti, approfittando dello scarsissimo interesse della politica sannita (a differenza di quella irpina) alla problematica. Tattica perfetta, quella dei 'britannici', che hanno trovato terreno fertile, sondata la poca attenzione istituzionale al problema: dopo il flop ottenuto all'incontro pubblico di Ginestra degli Schiavoni, mr Ferguson ha preferito abbassare i toni, fino a conseguire il via libera dalla Regione Campania. Nessun territorio è favorevole a questo tipo di intervento. Non lo diciamo noi, ma lo ribadirono i sindaci ed i cittadini all'incontro pubblico. La Delta Energy Ltd, quel giorno, (NELLA FOTO) era rappresentata da David Turco, avvocato romano e Robert Donald Ferguson l'amministratore della Delta Energy Ltd, la società britannica che intende avviare delle ricerche di idrocarburi in 36 comuni della provincia di Benevento (18 presenti nell'istanza "Pietra Spaccata" e 22 in "Case Capozzi"). Ricordiamo ancora la dichiarazione di David Turco: ""Per poter realizzare questo progetto è necessario andare d'accordo con il territorio".....

UN TERRENO DA 'SONDARE'
Ma cosa dissero mr Ferguson e Turco ai sindaci sanniti? Una presentazione del progetto, fase per fase, con una convinzione: "Siamo sicuri di poter fare grandi cose qui nel Sannio e non fermarci alla fase uno del progetto, ossia quella relativa agli studi geologici e geofisici". Nessuna trivellazione, per ora: "La prima parte è necessaria per capire se ci sono realmente i presupposti per ricerche petrolifere in zona - sostenne Turco in un passaggio -solo in quel caso andremo avanti con la richiesta di istanza per le perforazioni". Ma cos'è un'indagine geofisica? In parole povere si tratta di una vera e propria ecografia del sottosuolo tramite onde elastiche che vanno a "sondare" in profondità il territorio in questione. C'è prima da conseguire una serie di autorizzazioni (tra queste anche il nulla osta per il transito dei mezzi pesanti sulle strade o la richiesta planimetrica dei sottoservizi), poi si passa al posizionamento dei geofoni e delle linee di energizzazione, poi al rilievo topografico: "L'energizzazione -spiegarono dalla Delta Energy - avviene tramite "vibroseis" . Il rumore nelle immediate vicinanze è percettibile ma non eccessivamente significativo: per la Delta Energy è "pari a quello da calpestio". Al termine dei rilevamenti ci sarà la fase di ripristino con la liquidazione di eventuali danni "che pagherà la Delta Energy - ha proseguito Turco - e forniremo una sorta di scatola nera di tutto quello che abbiamo fatto". Il progetto poi si preannuncia immacolato: occupazione del sottosuolo limitato, rumori mai invasivi, agricoltura rispettata, nessun pericolo per la salute pubblica, cantieri totalmente itineranti, nessun problema di inquinamento delle falde acquifere, nessuna discarica post-intervento sul territorio sannita, nessuna tecnica di "scoppio" per sondare la zona e nessun intoppo con le autorità di bacino. Solo un po' di inquinamento acustico, comunque limitato.


ITALIA FERTILE PER LE MULTINAZIONALI
Tutto qui? Non proprio. Sicuramente la prima fase non "aggredisce" il territorio, ma il timore che avanzarono cittadini e sindaci è che, accettando la fase "uno", si accetta automaticamente tutto "il pacchetto". Nessuna apertura dunque, anche per i troppi condizionali usati nella divulgazione del progetto. Dubbi poi sui parametri di profondità massima (non dichiarati dalla società), sui danni che le sonde creano in superficie, sui rischi sismici. Restano poi una serie di dubbi su ricavi e royalties e qui ritornano buone le posizioni di Aspo Italia e Cygam Energy: Se si considerano le sole riserve certe, l’Italia possiede 66 miliardi di metri cubi di gas e 77 milioni di tonnellate di petrolio. Le riserve certe però, coprono solo tre quarti del fabbisogno nazionale annuo ed in pratica, dopo nove mesi non rimane più nulla, resteranno solo i buchi delle trivelle. L'autonomia energetica nazionale svanisce, il pertolio si prosciuga, a differenza di fonti rinnovabili (come eolico e fotovoltaico/solare) che hanno autonomia energetica duratura ed assicurata. Interessante, a tal riguardo, è uno dossier stilato nell'aprile del 2010 dalla Cygam Energy, società petrolifera del Canada, che spiega perchè l'Italia è terreno fertile per le multinazionali petrolifere. Per i permessi offshore la royalty statale sulla produzione di petrolio è solo del 4%”, mentre negli altri stati le percentuali sono vertiginosamente più alte. Qualche esempio? In Libia e in Indonesia è l’85%, in Russia e Norvegia l’80%, in Alaska 60% e in Canada 50%. In Italia non devono essere pagate royalties sui primi 300 mila barili di petrolio prodotto ogni anno e per ogni giacimento, il che significa una produzione di petrolio libera da royalties sui primi 822 barili al giorno, per singolo giacimento. Per cui se una compagnia ha centrali estrattive in diverse zone, può portarsi a casa anche milioni di barili all’anno senza pagare neppure un centesimo. La novità sostanziale, rispetto a due anni fa, è poi l'apertura del Governo Renzi alle trivellazioni: "Non saranno due comitatini a fermarci" sostenne il premier. La Regione Campania ha recepito subito, i petrolieri anche di più.
Gaetano Vessichelli
Michele Palmieri



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LEGGI IL DECRETO DIRIGENZIALE COMPLETO

Decreto Dirigenziale n. 123 del 05/08/2014
Dipartimento 52 - Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali
Direzione Generale 5 - Direzione Generale per l'ambiente e l'ecosistema
U.O.D. 7 - UOD Valutazioni ambientali - Autorità ambientale
Oggetto dell'Atto:
VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE - PARERE DELLA COMMISSIONE V.I.A. -
V.A.S. - V.I. RELATIVO AL "INTERVENTO DI RICERCA DI IDROCARBURI LIQUIDI E
GASSOSI IN TERRAFERMA DENOMINATO CASE CAPOZZI IN VARI COMUNI DELLA
PROVINCIA DI BENEVENTO ED AVELLINO (APICE, BENEVENTO, BUONALBERGO,
CASTELFRANCO IN MISCIANO, FOIANO DI VAL FORTORE, FRAGNETO L'ABATE,
GINESTRA DEGLI SCHIAVONI, FRAGNETO MONFORTE, MOLINARA, MONTEFALCONE
DI VAL FORTORE, PAGO VEIANO, PALUDI, PESCO SANNITA, PIETRELCINA, SAN
GIORGIO LA MOLARA, SAN GIORGIO DEL SANNIO, SAN NICOLA MANFREDI,
fonte: http://burc.regione.campania.it
n. 58 del 11 Agosto 2014
IL DIRIGENTE
PREMESSO:
a. che il titolo III della parte seconda del D.Lgs. 152/2006, così come sostituito dal D.Lgs 4/2008, in
recepimento della Direttiva 85/377/CEE, detta norme in materia di Impatto Ambientale di determinati
progetti, pubblici e privati, di interventi, impianti e opere, nonché detta disposizioni in materia di
Valutazione di Impatto Ambientale per le Regioni e Province Autonome;
b. che con D.P.G.R.C. n. 10 del 29/01/2010, pubblicato sul BURC n. 10 del 01/02/2010, è stato emanato
il Regolamento Regionale n. 2/2010 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale”;
c. che con D.G.R.C. n. 683 del 08/10/2010, pubblicato sul BURC n. 76 del 22/11/2010, è stata revocata
la D.G.R. n. 916 del 14 luglio 2005 e sono state individuate le modalità di calcolo degli oneri dovuti per
le procedure di valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale e valutazione di
incidenza in Regione Campania;
d. che con D.G.R.C. n. 211 del 24/05/2011, sono stati approvati gli “Indirizzi operativi e procedurali per
lo svolgimento della valutazione di impatto ambientale in Regione Campania”;
e. che con D.G.R.C. n. 406 del 04/08/2011 è stato approvato il "Disciplinare organizzativo delle strutture
regionali preposte alla Valutazione di Impatto ambientale e alla Valutazione di Incidenza di cui ai
Regolamenti nn. 2/2010 e 1/2010, e della Valutazione Ambientale Strategica di cui al Regolamento
emanato con D.P.G.R. n. 17 del 18 Dicembre 2010", successivamente modificato ed integrato con
D.G.R.C. n. 63 del 07/03/2013;
f. che ai sensi del Disciplinare approvato con summenzionata D.G.R. n. 406/2011:
f.1 sono organi preposti allo svolgimento delle procedure di VIA, VAS e VI:
- la Commissione per le Valutazioni Ambientali (Commissione VIA/VI/VAS);
- gli istruttori VIA/VI/VAS;
f.2 il parere per le procedure di Valutazione Ambientale è reso dalla Commissione VIA/VI/VAS
sulla base delle risultanze delle attività degli istruttori;
g. che con D.D. n. 554 del 19/07/2011, è stata indetta una manifestazione di interesse per l’iscrizione
alla short list di funzionari regionali, dell’ARPAC e dell’ARCADIS cui assegnare le istruttorie di V.I.A.
– V.I. – V.A.S.;
h. che con D.D. n. 648 del 04/10/2011 e ss. mm. ii., è stata approvata la short list del personale cui
assegnare le istruttorie di V.I.A. – V.I. – V.A.S.;
i. che, con D.P.G.R.C. n.439 del 15/11/2013 , sono stati nominati i componenti della Commissione per
le valutazioni ambientali (VIA/VI/VAS);
CONSIDERATO:
a. che con richiesta acquisita al prot. reg. n. 30679 del 14/01/2013, la Soc. Delta Energia Ltd con
sede legale in 43 Park Crescent, Brighton, East Sussex BN2 3HB, Regno Unito, codice fiscale
97639360581, elettivamente domiciliata presso lo Studio Legale Turco sito in Viale G. Rossini 9,
00198 Roma, ha trasmesso istanza di Verifica di Assoggettabilità alla V.I.A, ai sensi dell’art. 20 del
D.Lgs. 16 gennaio 2008, n.4, relativa al progetto “Intervento di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi
in terraferma denominato Case Capozzi in vari Comuni della provincia di Benevento ed Avellino
(Apice, Benevento, Buonalbergo, Castelfranco in Misciano, Foiano di Val Fortore, Fragneto l'Abate,
Ginestra degli Schiavoni, Fragneto Monforte, Molinara, Montefalcone di Val Fortore, Pago Veiano,
Paludi, Pesco Sannita, Pietrelcina, San Giorgio La Molara, San Giorgio del Sannio, San Nicola
Manfredi, Sant'Arcangelo Trimonte, Casalbore, Montecalvo Irpino, Ariano Irpino e Melito Irpino”;
fonte: http://burc.regione.campania.it
n. 58 del 11 Agosto 2014
b. che l’istruttoria del progetto de quo è stata affidata dall’ex Settore Tutela dell’Ambiente attuale UOD
07 al gruppo istruttorio costituito da Buonocore, Iovine, Olivares e Nardò appartenenti alla short list
di cui al citato D.D. n. 648/2011;
RILEVATO:
a. che detto progetto è stato sottoposto all’esame della Commissione VIA – VI – VAS, che nella seduta
del 16/06/2014, lo ha escluso dalla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale con le seguenti
prescrizioni:
a.1 nella proposta progettuale si fa riferimento ad una successiva fase in cui saranno previste
operazioni di perforazione di pozzi. L’esecuzione dei pozzi dovrà essere oggetto di una nuova
proposta progettuale da sottoporre alla necessaria valutazione ambientale da parte della
stessa Commissione;
a.2 le indagini con i mezzi Vibroseis potranno essere eseguite esclusivamente lungo la rete
stradale esistente, includendo, previa autorizzazione, le strade interpoderali ed escludendo da
queste quelle sottoposte ad eventuale vincolo di tutela archeologica, storica e paesaggistica, e
a sufficiente distanza da edifici e strutture sottoposte a vincolo ed a cui le vibrazioni possano
arrecare danno ;
a.3 utilizzare la schermatura acustica per i mezzi Vibroseis nella configurazione “pannelli laterali,
schermatura acustica superiore e posteriore (+side+roof+rear panels);
a.4 fornire su richiesta degli enti pubblici di ricerca nazionali e regionali i dati provenienti
dall'esplorazione geofisica del sottosuolo nelle modalità e forme da concordare.
b. che la Soc. Delta Energia Ltd ha regolarmente provveduto alla corresponsione degli oneri per le
procedure di valutazione ambientale, determinate con D.G.R.C. n° 683/2010, mediante versamento
del 27/12/2012, agli atti della U.O.D. 07;
RITENUTO, di dover provvedere all’emissione del decreto di compatibilità ambientale;
VISTI:
- D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.;
- Regolamento Regionale n. 2/2010;
- D.G.R.C. n. 683/2010;
- D.G.R.C. n. 211/2011;
- D.G.R.C. n. 406/2011 (e ss.mm.ii.);
- D.D. n. 554/2011 e n. 648/2011;
- D.P.G.R. n.439 del 15/11/2013;
Alla stregua dell'istruttoria compiuta dal gruppo istruttore Buonocore, Iovine, Olivares e Nardò,
appartenenti alla short list di cui al citato D.D. n. 648/2011
D E C R E T A
Per i motivi espressi in narrativa e che qui si intendono integralmente trascritti e confermati:
1. DI escludere dalla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale, su conforme giudizio della
Commissione VIA – VI – VAS, espresso nella seduta del 16/06/2014, il progetto ““Intervento di
ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma denominato Case Capozzi in vari Comuni della
provincia di Benevento ed Avellino (Apice, Benevento, Buonalbergo, Castelfranco in Misciano,
Foiano di Val Fortore, Fragneto l'Abate, Ginestra degli Schiavoni, Fragneto Monforte, Molinara,
Montefalcone di Val Fortore, Pago Veiano, Paludi, Pesco Sannita, Pietrelcina, San Giorgio La
fonte: http://burc.regione.campania.it
n. 58 del 11 Agosto 2014
Molara, San Giorgio del Sannio, San Nicola Manfredi, Sant'Arcangelo Trimonte, Casalbore,
Montecalvo Irpino, Ariano Irpino e Melito Irpino” presentato dalla Soc. Delta Energia Ltd con sede
legale in 43 Park Crescent, Brighton, East Sussex BN2 3HB, Regno Unito, codice fiscale
97639360581, elettivamente domiciliata presso lo Studio Legale Turco sito in Viale G. Rossini 9,
00198 Roma, con le seguenti prescrizioni:
1.1 nella proposta progettuale si fa riferimento ad una successiva fase in cui saranno previste
operazioni di perforazione di pozzi. L’esecuzione dei pozzi dovrà essere oggetto di una nuova
proposta progettuale da sottoporre alla necessaria valutazione ambientale da parte della stessa
Commissione;
1.2 le indagini con i mezzi Vibroseis potranno essere eseguite esclusivamente lungo la rete
stradale esistente, includendo, previa autorizzazione, le strade interpoderali ed escludendo da
queste quelle sottoposte ad eventuale vincolo di tutela archeologica, storica e paesaggistica, e
a sufficiente distanza da edifici e strutture sottoposte a vincolo ed a cui le vibrazioni possano
arrecare danno ;
1.3 utilizzare la schermatura acustica per i mezzi Vibroseis nella configurazione “pannelli laterali,
schermatura acustica superiore e posteriore (+side+roof+rear panels);
1.4 fornire su richiesta degli enti pubblici di ricerca nazionali e regionali i dati provenienti
dall'esplorazione geofisica del sottosuolo nelle modalità e forme da concordare.
2. CHE l’Amministrazione tenuta al rilascio del provvedimento finale dovrà acquisire tutti gli altri pareri
e/o valutazioni previsti per legge e verificare l’ottemperanza delle prescrizioni riportate nonchè la
congruità del progetto esecutivo con il progetto definitivo esaminato dalla Commissione VIA ed
assunto a base del presente parere. E’ fatto altresì obbligo, in caso di varianti sostanziali del progetto
definitivo esaminato, che lo stesso completo delle varianti sia sottoposto a nuova procedura.
3. DI inviare, per gli adempimenti di competenza, il presente atto alla U.O.D. 07 ove è visionabile la
documentazione oggetto del procedimento de quo.
4. DI trasmettere il presente atto:
- al proponente Soc. Delta Energia Ltd con sede legale in 43 Park Crescent, Brighton, East
Sussex BN2 3HB, Regno Unito, codice fiscale 97639360581, elettivamente domiciliata presso
lo Studio Legale Turco sito in Viale G. Rossini 9, 00198 Roma;
- all’ARPAC per i controlli di cui all’art. 29 comma 2 del D.Lgs. 152/2006;
- alla Provincia di Benevento;
- alla Provincia di Avellino;
- Ai Comuni interessati;
- Alla U.O.D. 51.02.04 Energia e carburanti;
5. DI trasmettere il presente atto alla competente UOD 40.03.05 Bollettino Ufficiale per la relativa
pubblicazione sul BURC ed al web master per la pubblicazione sul sito della Regione Campania.
Avv. Simona Brancaccio

Sig. Rossi lei chiede un intervento di Colasanto alla Regione? Un comune burattino mangia soldi quanto conta. Chissà poi se è autorizzato a intervenire e a discutere dei problemi. tremendo   63 -  - 
Il sig. Colasanto invece di rompere sempre con i parchi eolici perchè non dice una parola di questo scempio ambientale come pres. ambiente regione campania?? CHE VERGOGNA marco   rossi -  - 
Dopo aver trasformato il Fortore ed il Tammaro in una enorme centrale elettrica a cielo aperto (campi eolici), adesso ci sommiamo anche un po di pozzi petroliferi. Il Sannio è ormai considerato terra di conquista per multinazionali. Quei pochi cittadini rimasti con forza e sacrificio in queste zone dedicandosi all'agricoltura, all'allevamento, alla ristorazione, alle produzioni di qualità, potranno presto chiudere i battenti visto che tali attività, saranno incompatibili con le ricerche petrolifere e con l'inquinamento che ne deriva. Chi mai si permetterà di andare in un agrtiturismo a pochi km da un pozzo petrolifero? Il danno economico che ne deriverà sarà incalcolabile altro che royalties. L'ultimo schiaffo al Sannio. Peppe   Lep -  - 

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