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01/09/2014 :: 10:21:58

Petrolio nel Sannio. La slide n.28 di Renzi e i 'nuovi investimenti sul territorio nazionale'


Matteo Renzi a Benevento (26 settembre 2012). Foto il Quaderno.it
Matteo Renzi a Benevento (26 settembre 2012). Foto il Quaderno.it

Da una parte Renzi ed il ministro Guidi, dall'altra Caldoro ai No Triv irpini. Il weekend appena trascorso è stato caratterizzato da azioni e dichiarazioni significative da parte di esponenti istituzionali sul caso trivellazioni. Con una certezza, in sostanza: a Roma c'è la ferma volontà di investire in ricerca di idrocarburi, a Napoli la conferma della 'porta aperta' ai petrolieri.
Andiamo con ordine partendo da quello che è accaduto sabato scorso in occasione della presentazione del decreto 'Sblocca Italia' presentato in pompa magna dal premier Renzi. Non solo le belle notizie relative alle infrastrutture per il Sannio, c'è pure qualche timore in più una volta aperta la 'slide' numero 28. Poche parole, seguite dall'irrinunciabile tweet renziano: "Nuovi investimenti per l'estrazione di idrocarburi, più posti di lavoro in Basilicata e Sicilia'. Insomma, apertura su tutti i fronti, che interessa indirettamente (per ora) le zone interne della Campania, allarmate dai primi via libera regionali alle compagnie petrolifere, Delta Energy ltd in primis. Non è affatto da escludere, dunque, che tra i "nuovi investimenti per l'estrazione di idrocarburi sul territorio nazionale" il Sannio sia escluso. L'obiettivo è coinvolgere le Regioni, valorizzandole sul patto di Stabilità. Niente di nuovo, in fin dei conti, visto che l'apertura del Governo alla ricerca di idrocarburi sul territorio nazionale era già stata resa nota senza tanti fronzoli dal Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, il 7 aprile ed il 20 giugno, così come riportato anche sulle pagine del nostro portale online. Ora che il Governo ha confermato la volontà di investire sulla ricerca di idrocarburi "nel territorio nazionale", c'è da segnalare anche la posizione del governatore regionale, Stefano Caldoro, al riguardo. Durante una manifestazione a Nusco, nell'avellinese, Caldoro ha avuto un confronto con i No Triv irpini: da una parte ha provato a rassicurare tutti affermando che nessuna operazione può farsi senza il pieno consenso delle popolazioni; dall'altra ha voluto ammonire tutti: "Non possiamo dire sempre no a qualsiasi proposta". E intanto la Regione Campania continua a dare evidenti segnali di apertura alle compagnie petrolifere a colpi di permessi.

..."perché continuano a costruire...le case...e non lasciano l'erba,..." Ma insomma l'Italia è o no (non dico per la diminuzione, ma almeno...) CONTRO L'AUMENTO DELLE EMISSIONI DI GAS SERRA? E se è CONTRO, perché continua a promuovere gasdotti, centrali a gas ed estrazioni di petrolio? adriano   celentano -  - 

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