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18/09/2014 :: 10:21:15

Ai domiciliari cinque giovani per rapina aggravata. Il 4 agosto a Gallipoli avevano aggredito e derubato due ambulanti




Questa notte, i Carabinieri della Compagnia di Benevento insieme a quelli della Compagnia di Gallipoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Tribunale di Lecce, arrestando, cinque giovani tra i 18 ed i 20 anni tutti di Benevento, ad eccezione di uno di Ceppaloni. Si tratta di Matteo Ventura, 19 anni, residente a Ceppaloni e quattro beneventani: Gianmarco Polizia, 19 anni; Amedeo Feleppa, 19 anni; Giuseppe Collarile, 20 anni; Piergiuseppe Siciliano, 18 anni. I ragazzi sono ritenuti responsabili di rapina e lesioni aggravate. L’episodio in questione risale alla notte del 4 agosto scorso, quando i giovani, in vacanza a Gallipoli, dopo aver avvicinato due venditori ambulanti pakistani per chiedere della droga, hanno reagito con violenza alla loro risposta negativa. I giovani, dopo aver aggredito i due stranieri con calci e pugni (uno di loro è rimasto privo di sensi) si sono impossessati di 370 euro in contanti che una delle vittime aveva in tasca. A seguito della denuncia dei due malcapitati, i Carabinieri, sulla base delle testimonianze delle due vittime, hanno avviato le indagini per risalire agli autori del raid, giungendo alla loro identificazione. I cinque giovani, infatti, il giorno dopo sono stati fermati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Gallipoli e denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Lecce che ha emesso il provvedimento restrittivo. Gli arrestati, dopo le formalità di rito e su disposizione della stessa Autorità Giudiziaria, sono stati accompagnati presso le rispettive abitazioni ai domiciliari.

Ultima modifica 18/09/2014 alle ore 13:35

Io voglio sapere questi nomi..anzi vorrei sapere anche chi sono i loro genitori che non hanno saputo dar loro una buona educazione..almeno starò alla larga da loro e loro si vergogneranno quando usciranno per strada!! deliquenti...!! cittadino   italiano -  - 
Ma a cosa vi servono i nomi? Adesso siete contenti?..........almeno avete qualcosa di cui parlare questa sera. andrea   Caruso -  - 
Bene, vedo che in un secondo momento avete pubblicato i nomi e mi congratulo con voi.Caro, Andrea M. pubblicare i nomi non è un inutile pettegolezzo, swerve a smascherarli a farli mettere vergogna (almeno lo spero) con la speranza che si possano redimere. E poi, poichè non sono persone tanto raccomandabili, se li incontro per strada cercherò di "non urtare troppo la loro suscettibilità". E per finire, non capisco perchè quando si tratta di persone più umili, più modeste i nomi vengono fatti con grande disinvoltura. Forse perchè "non sono figli di papà?" piero   loscemo -  - 
ma a che servono i nomi??? solo per fare dell'inutile pettegolezzo, non lo capisco proprio... se li mettono non va bene, se non li mettono non va bene lo stesso... invece di indignarvi perchè non ci sono i nomi, indignamoci tutti per questi ragazzi che sono figli di questa società malata... come si chiamano chiamano a me non interessa l'importante e che siano stati assicurati alla giustizia e che si pentano di quello che hanno fatto!!! andrea   m -  - 
i nomi ci sono, e il quaderno è l'unico portale online che li ha messi. di che vi lamentate? emanuele   russo -  - 
Un mio parente poco più che ventenne incensurato, tempo fa lanciò un sasso contro il pullman dei tifosi di una squadra avversaria del Benevento calcio (fortunatamente mancandolo). Si beccò un DASPO + gogna pubblica con nome e cognome su tutti i giornali dell'epoca. Prelevato alle sei del mattino in casa propria e, prima dei domiciliari detenuto per 2 giorni in carcere a Capobimonte Tito   Plinio -  - 
Chiaramente non si possono fare nomi e cognomi, a questo punto non ci resta che dire: Chi se ne fotte! tremendo   63 -  - 
Perchè non vengono resi noti i loro nomi? Ricordo che all'epoca dei fatti la stampa riportò l'episodio indicando i cinque giovani (tutti maggiorenni) come gigli di noti professionisti beneventani. anna   varricchio -  - 
Sono maggiorenni? Allora bisogna dire chi sono, NOMI e COGNOMI. Oppure fanno parte delle cosidette "famiglie bene" della città per cui è stato imposto il divieto di renderli noti? Il cittadino tranquillo deve sapere chi incontra per strada. piero   loscemo -  - 

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