Con una calamita alterava il cronotachigrafo che segna i tempi di guida e di riposo. Multato trasportatore

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La calamita utilizzata per alterare il cronotachigrafoLa calamita utilizzata per alterare il cronotachigrafo

La Polizia Stradale ha sorpreso, lungo la Statale Telesina, il conducente di un camion alterare il cronotachigrafo che segna le ore di lavoro. 

Oltre all’importante risultato conseguito dalla Polizia di Stato con l’arresto del 51enne napoletano incriminato per il furto in Via Vanvitelli, la Polizia Stradale di Benevento ha realizzato un altro importante colpo durante i controlli di prevenzione.

Infatti, durante un servizio mirato al controllo dei conducenti dei veicoli adibiti al trasporto professionale di merci e passeggeri predisposto lungo la Strada Statale 372 Telesina, una pattuglia della locale Polizia Stradale è riuscita a sorprendere l’autista di un mezzo pesante che tentava di eludere la stringente normativa in materia di tempi di guida e di riposo.

I fatti

Gli agenti erano in servizio ieri mattina lungo la Statale 372 Telesina all’altezza del comune di San Salvatore Telesino, quando hanno notato il comportamento sospetto di un autotrasportatore che dopo aver intravisto la pattuglia si è fermato autonomamente circa 200 metri prima, sulla corsia di emergenza in direzione Benevento. Il conducente a questo punto è sceso dal veicolo e si portava alle spalle della cabina del camion, dove è rimasto fermo per circa quindici minuti. Vista la particolarità del comportamento, gli agenti si sono avvicinati al conducente del mezzo: G.A. un giovane casertano residente a Dugenta, chiedendo di esibire i documenti per il relativo controllo.
Da un’attenta analisi dei dati, gli agenti hanno rivelavato diverse anomalie inerenti le ore di attività svolte dal conducente. Tenuto conto di ciò, hanno quindi deciso di approfondire i riscontri, passando ad ispezionare il mezzo. Vistosi ormai alle strette, il conducente ha allora ammesso di aver alterato il cronotachigrafo, consegnando spontaneamente agli agenti la calamita utilizzata per perpetrare la violazione. A quel punto gli operatori non hanno potuto fare altro che comminare al trasgressore le elevatissime sanzioni previste dalla legge per la pericolosa infrazione. 



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