Consorzio Idrotermale. Il CdA vota unanime, impugnazione al Consiglio di Stato della sentenza TAR Campania

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L'ingresso delle TermeL'ingresso delle Terme

Tutto come da programma. L’incontro del Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Idrotermale di Telese Terme e San Salvatore Telesino ha partorito ciò che si era già palesato nella giornata di ieri: il ricorso in appello presso il Consiglio di Stato. È questa la decisione presa dai due sindaci Carofano (Telese) e Romano (San Salvatore). Ad essere messo sotto accusa è la concessione a ‘tempo’ dello sfruttamento delle acque minerali e termali, che passano così da perpetue a trentennali. L’incontro, come già accennato ieri, era stato convocato d’urgenza dopo che il Tar Campania con la sentenza n. 4336/2014 datata 27 luglio 2014, di fatto rigettava i ricorsi n. 822 e 1099 presentati nel 2012 dai due comuni titolari del Consorzio contro la Legge Regionale n.8 del art. 44 comma 8 del 2008. Sulla legge, va ricordato però, che riguarda ”la fissazione della proroga cinquantennale per le concessioni perpetue in base alle leggi vigenti anteriormente all’entrata in vigore del regio decreto 29 luglio 1927, n. 1443 (Norme di carattere legislativo per disciplinare la ricerca e la coltivazione delle miniere nel Regno)”. La norma è rubricata come “transitoria”, nel senso che alla scadenza dei cinquanta anni trova applicazione il comma 4 dell’art. 4 della stessa legge regionale n. 8 del 2008, e cioè la previsione di durata delle concessioni per un periodo compreso tra quindici e trenta anni. È da sottolineare, inoltre, che la norma interposta di cui all’art. 96, comma 8, del d.lgs. n. 152 del 2006, intervenendo sull’art. 21 del r.d. n. 1775 del 1933, ha stabilito che “Tutte le concessioni di derivazione sono temporanee. La durata delle concessioni, fatto salvo quanto disposto dal secondo comma, non può eccedere i trenta anni ovvero i quaranta per uso irriguo e per la piscicoltura, ad eccezione di quelle di grande derivazione idroelettrica per le quali resta ferma la disciplina di cui all'articolo 12, commi 6, 7 e 8 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79”. Solo dopo aver fatto dunque le specifiche analisi, e aver valutato la sentenza in merito alla tutela dell’ambiente che si riesce a percepire il perché del principio temporaneo delle concessioni con la conseguente fissazione poi di un limite minimo, 15 anni, ed un limite massimo di 30 anni.
Nello specifico i punti messi in discussione all’interno del Consorzio sono Bagni di Telese e Santo Stefano in Anterria. L’Impresa Minieri spa entra in gioco ora, essendo sub concessionaria del sito Bagni di Telese da parte Consorzio e utilizzatrice del sito di S. Stefano a norma di legge vedrebbe scadere i termini di utilizzo degli stessi nel 2028 per la sub concessione, mentre i termini per i comuni scadrebbero nel 2038. Un duro colpo, non solo per le tante micro economie che negli anni si sono create proprio intorno al centro termale, ma anche preoccupazione per il destino di decine di lavoratori.
Carofano però insieme al collega Romano sono pronti a dar battaglia ed hanno già affidato all’avvocato Abbamonte di presentare appello al Consiglio di Stato, il cui termine ultimo scade il 25 febbraio prossimo. Unanime il voto del Consiglio d’Amministrazione. Romano poi al IlQuaderno.it ha dichiarato che ”Ovemai dovesse confermarsi la sentenza, deriverebbe un grave pregiudizio per i due enti proprietari”.

Michele Palmieri



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