Crisi sanità in Campania: l’allarme delle associazioni Arcade e Aspat

20:26:13 2381 stampa questo articolo

Sulla crisi della sanità in Campania si registrano gli interventi di Arcade (Associazione Regionale Campana Ambulatori di Emodialisi) e Aspat (Associazione Sanità Privata Accreditata Territoriale).
“La questione dei tetti di spesa per la dialisi è drammatica – afferma il presidente Arcade Giuliana Fusco - : le strutture accreditate o in provvisorio accreditamento a metà novembre hanno raggiunto il numero di prestazioni imposto dai contratti con le ASL. Ma le ulteriori prestazioni di dialisi necessarie fino a dicembre non possono essere negate ai pazienti che senza la cura morirebbero: la dialisi infatti è definita prestazione salvavita ed in quanto tale in altre regioni è assicurata senza limite di spesa. Oggi gli Ambulatori di dialisi accreditati, per una questione etica e professionale non possono sospendere l’attività indispensabile alla sopravvivenza dei dializzati che non troverebbero neppure assistenza nelle strutture pubbliche e stanno erogando prestazioni senza la necessaria copertura finanziaria. Il che vorrà dire nuovi contenziosi legali che certo non gioverebbero al futuro della spesa sanitaria. L’ARCADE ha rappresentato il problema da tempo in tutte le sedi istituzionali, chiedendo che la Regione Campania faccia per la dialisi una realistica programmazione di costi, che salvo minime e previste modificazioni è sempre la stessa, e sia in grado di assicurare la cura ai dializzati, con una spesa pur sempre sotto controllo. Ci auguriamo che l’assessore alla Sanità voglia affrontare con noi il problema e risolverlo definitivamente nell’interesse di tutti, piuttosto che mettere alle corde gli operatori ed a rischio di vita gli ammalati”.
“Avevamo già da settembre – afferma il presidente dell’Aspat Pier Paolo Polizzi - all’indomani della scellerata imposizione della delibera taglia fondi n. 1268, avvertito che per fine anno i volumi delle prestazioni che le varie ASL ci hanno imposto di rinegoziare si sarebbero esauriti. Auspichiamo una immediata convocazione da parte dei Direttori Generali delle varie Asl per rinegoziare e contrattualizzare i volumi di prestazioni occorrenti fino alla fine dell’anno.
I centri di riabilitazione l’anno prossimo, a seguito delle nuove tariffe in via di approvazione, si ritroveranno a settembre ad aver finito i volumi contrattualizzati, già programmati dalla delibera 1268 per il 2009. I centri che erogano prestazioni specialistiche (analisi cliniche, radiologia, cardiologia, ecc. ) sono costretti anche per il 2009 a firmare dei contratti con le Asl con volumi assolutamente insufficienti e quindi possiamo già affermare che i cittadini campani anche l’anno prossimo subiranno gli stessi disagi dovuti al nostro stop all’assistenza. Pertanto, nel rivendicare con forza il ruolo importante e insostituibile della sanità privata nell’organizzazione del servizio sanitario regionale e nel soddisfacimento dei bisogni di salute dei cittadini campani , proponiamo tra l’altro di eliminare i tetti di spesa per prestazioni salvavita come le prestazioni di radioterapia e dialisi, oltre che per le prestazioni ai pazienti diabetici la cui patologia oramai si annovera come malattia sociale. Inoltre non dimentichiamo che la riabilitazione e le prestazioni residenziali socio-sanitarie sono prestazioni rese esclusivamente dal comparto privato e che i tagli a questa particolare fascia di cittadini non a caso definita dallo stesso piano regionale sanitario “fascia debole”, comporterà disagi immani ai pazienti e alle loro famiglie ed avrà delle ripercussioni anche sul fronte occupazionale per i seimila addetti del comparto della riabilitazione”.



Articolo di / Commenti