DDL Parchi, il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna: "E' in perfetto stile Sblocca Italia"

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Matese Matese

Pinuccio Fappiano portavoce del Fronte Sannita per la Difesa della Montagna interviene sull'approvaizone del DDL Parchi e prova a fare il punto sugli ultimi avvenimenti.

Il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna prova ad analizzare gli eventi succedutesi dal 31 ottobre in poi circa le disposizioni adottate dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Campania – Sezione di Benevento, dalla Regione Campania e dal Senato della Repubblica.

Partiamo dai principali eventi. Il 29 giugno scorso la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Provincia di Benevento, in data avvia il procedimento per l'apposizione del “vincolo Archeologico sul Regio Tratturo Pescasseroli-Candela” relativamente al tratto che attraversa il territorio della Provincia di Benevento. Il 31 ottobre il dipartimento 52 – Direzione generale 5 della Regione Campania emette il decreto n° 51 ad oggetto:” Misure di conservazione dei SIC per la designazione delle ZSC della rete natura 2000 della Regione Campania”. Il 9 novembre il Senato della Repubblica approva il “DDL Parchi” e l'allegato emendamento per l'istituzione del “Parco Nazionale del Matese”. “A prima vista – dice Pinuccio Fappiano – sembrerebbero tutti atti positivi per risolvere l'emergenza dell'Alto Sannio relativamente ai già autorizzati impianti eolici, trivellazioni e mega centrale idro elettrica di Campolattaro/Morcone, ma andando nei dettagli, si scopre che non è così”.

Apposizione Vincolo Archeologico Regio Tratturo

“L'avvio del procedimento per apposizione del Vincolo Archeologico del 29 giugno – spiega il portavoce del Fronte Sannita per la Difesa della Montagana – ha di fatto sancito ed esteso un vincolo già esistente poiché il Regio Tratturo è ‘Demanio Armentizio’ quindi già tutelato di fatto. L'apposizione, al di là dell'importanza archeologica finalmente riconosciuta, interessa in modo specifico poiché detto bene archeologico rischia di essere devastato per l'attraversamento di un cavidotto che collega l'impianto eolico di Circello alla centrale di trasformazione e smistamento di Cuffiano, in comune di Morcone. L'attraversamento, benché di fatto previsto, non figurava in progetto in quanto le particelle catastali non figuravano né nel piano di esproprio né ai fini della richiesta di svincolo demaniale ed archeologico. Si scopre poi che la Regione Campania, con decreto n° 32 del 28/07/2016 e pubblicato sul BURC del 31 ottobre 2016 autorizza l'attraversamento del Regio Tratturo Pescasseroli-Candela per 250 metri con il cavidotto posto in opera a 50 cm. Mentre nel progetto la profondità era si 1,20 mt. Ora due perplessità: la prima è come mai un cavidotto che è stato approvato in commissione VIA alla profondità di 1,20 metri (quindi anche con la valutazione degli impatti elettromagnetici a quella profondità) viene autorizzato alla profondità di 50 centimetri sotto il manto stradale senza una nuova valutazione di impatto elettromagnetico e senza che la Soprintendenza ai Beni Archeologici abbia mai espresso il suo parere sullo svincolo. Il secondo è: come mai un Decreto Dirigenziale del 28 luglio 2016 viene pubblicato il 31 ottobre 2016? “Su questo, abbiamo già inviato le diffide ad applicare il Decreto 32 del 28/07/2016”.

Decreto n° 51 del 31/10/2016 “Misure di conservazione dei SIC per la designazione delle ZSC della rete natura 2000 della Regione Campania"

“Il decreto n° 51 del 31/10/2016 non nasce per caso. Esso – dice ancora Fappiano – è dato dall'esigenza da parte della Regione Campania di tamponare un vuoto normativo preteso dalla Comunità Europea e del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Le regioni avevano 6 anni di tempo, dalla data di adozione dell'elenco dei Siti di Interesse Comunitario (SIC), per designarle come Zona di Conservazione Speciale (ZSC) e per l'individuazione delle misure di conservazione (Direttiva Habitat). La Regione Campania non ha adempiuto nei termini previsti per cui la Comunità Europea ha aperto una procedura di infrazione ai sensi della Direttiva 92/43/CEE.
Quindi la Regione Campania sta pagando una multa per ogni giorno di ritardo nell'applicazione della Direttiva (multa che non pagano certo gli ‘inadempienti’ ma tutti noi cittadini campani). Lo stesso Ministero, dopo svariate sollecitazioni, aveva intimato alla Regione l'ultimatum del 31 ottobre 2016 oltre il quale, se non avesse adottato gli opportuni provvedimenti, avrebbe applicato l'esercizio del potere sostitutivo straordinario dello Stato. Ebbene il dirigente della Regione Campania - Dipartimento – 52 – Direzione Generale 5 pubblica in data 31 Ottobre 2016, ultimo giorno utile imposto dal Ministero, un decreto senza la firma del dirigente quindi tecnicamente inefficace. Anche su questa questione abbiamo già trasmesso la diffida al Dirigente ed a Presidente Vincenzo De Luca di pubblicare la il decreto debitamente firmato. Bisogna però dire che tale decreto è solo un atto tecnico-amministrativo poiché l'individuazione degli habitat della Direttiva Habitat e la relativa trasformazione da SIC a ZSC è un atto politico che può adottare solo la Giunta Regionale”.

Si arriva così all’ultimo punto, l’approvazione in senato del “DDL Parchi” contenente l'istituzione del “Parco Nazionale del Matese”

“Non si tratta della legge istitutiva – conclude Fappiano – ma dell'approvazione di un emendamento ad una legge diversamente articolata ora passata al vaglio della camera dei Deputati. Quindi il ‘Parco Nazionale del Matese’ nasce all'interno del così detto ‘DDL Parchi’ (approvato con 14 voti favorevoli, 47 contrari e 36 astenuti, ndr). A nostro avviso ed a una prima lettura con questo ‘DDL Parchi’, si vanno a modificare radicalmente le ‘governance’ ove invece di proteggere le aree naturali dei Parchi in realtà si creano delle sinergie negative che li deturpano. Molte associazioni ambientaliste si sono già espresse negativamente poiché più che una riforma si tratta di una controriforma. Infatti il Parco Naturale sarà gestito su una visione speculativa attraverso le ‘royalties’ cioè allo sfruttamento economico delle risorse naturali finalizzata alla mercificazione delle stesse e gli enti gestori potranno anche accedere al 5x1000. E' anche previsto l'articolo sul cosiddetto ‘controllo della fauna selvatica’ che espone gli animali al rischio di essere cacciati e, quindi, vandalizzare il principio stesso di ‘parco naturale a conservazione integrale’. In pratica la ‘governance’ secondo le proprie ‘esigenze’ ed in perfetto stile ‘liberista’ potrà, se troverà convenienza economica, anche autorizzare qualsiasi scempio in perfetto stile Sblocca Italia”.



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