Deep Green Light: la musica folk irlandese made in Salerno

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“E’ strano quello che a volte una serie di eventi casuali può generare”. Così i membri della band salernitana dei Deep Green Light, gruppo di musica folk irlandese e celtica, cominciano a raccontare la strada che li ha portati al sodalizio musicale.

Un braccio rotto, un necessario periodo di riposo, un viaggio in Irlanda ed ecco che tre amici musicisti danno il via ad un’avventura alla scoperta della musica irlandese, concretizzatasi poi in un progetto musicale nato nel 2007 e che oggi vanta una più numerosa line-up: Francesco Memoli (Voce, chitarra, banjo, bouzouki, mandolino, armoniche), Davide Vignes (Violino, chitarra, voce), Danilo Lupi (Basso, tin whistle, cori), Stefano Torino (Banjo, chitarra, bouzouki, mandolino) e Alessandro Ferrentino (Percussioni).

Quando Francesco, Davide e Danilo, già amici da tempo, decidono di girare in auto la “Terra di Smeraldo” non hanno mete o programmi precisi. “Eppure è proprio così che ci siamo innamorati della cultura musicale irlandese!”, ci dicono. “Noi veniamo da un background musicale molto differente, chi dal rock, chi dal metal, e la conoscenza della musica celtica era nel nostro bagaglio culturale ma non nelle corde dei nostri strumenti”, ci raccontano i Deep Green Light. “Ma dopo quel viaggio, avevamo bisogno di qualcosa che ci aiutasse a conservare la magia di quell'esperienza. E così abbiamo scoperto un genere che sa catturare l'anima e che ha saputo tirare fuori un lato di noi che non conoscevamo, più scanzonato, più sereno”. E alla scoperta emotiva si è aggiunta anche una più profonda curiosità tecnica, tanto da spingere i membri della band ad imparare a suonare anche strumenti prima mai utilizzati.

Anche il loro nome deriva da quel viaggio. “Ha ben poco a che fare con la ‘profonda luce verde’ che il significato letterale potrebbe suggerire - spiegano i Deep Green Light -. In Irlanda abbiamo sperimentato una gamma di sensazioni talmente ampia da poter essere paragonata solo alle infinite tonalità di verde che si possono ammirare in quella terra. E così, giocando un po' con le traduzioni siamo andati dal verde scuro (deep green) al verde chiaro (light green) e abbiamo tirato fuori un nome che ci sembrava suonasse bene”.

Ovviamente la musica e la cultura irlandese rappresentano il fil rouge (o forse dovrei dire il fil vert!) dell’intera produzione dei Deep Green Light. Eppure molteplici sono le loro influenze musicali. “Non siamo ossessionati dalle tradizioni ma ci piace rispettarle, ci piace sperimentare ma non stravolgere, e sul palco tradiamo la nostra natura spudoratamente rockettara con un live che mi permetto di definire estremamente energico e trascinante”, spiega Francesco Memoli.

Ogni live rappresenta per i Deep Green Light una nuova esperienza formativa. “Noi abbiamo all'attivo – raccontano ancora - un grandissimo numero di esibizioni, circa 50 all'anno in tutta Italia da quando ci siamo formati, ed ogni esibizione è diversa dall'altra. I brani non vengono mai eseguiti in maniera schematica o rigida ma ogni volta vengono rinnovati e questo è possibile grazie all'intesa che fortunatamente abbiamo scoperto di avere sul palco. Basta uno sguardo per intendersi e andare nella stessa direzione”.

Riguardo all’attività in sala di registrazione, i Deep Green Light hanno all'attivo un EP contenente 5 cover di musica irlandese e un brano inedito, la title track "L'uomo del caffè". “E' stato un esperimento. Siamo arrivati in studio con l'idea di una semplice demo, ma il risultato ci ha convinto abbastanza da provare a lanciare l'EP alle nostre serate”, con risultati davvero soddisfacenti, dato che al momento hanno venduto circa 500 copie del cd.

“Contemporaneamente all'attività live – continuano - siamo chiusi in sala prove per la stesura dei brani che vorremmo registrare all'inizio del prossimo anno. Saranno tutti brani inediti, cantati in italiano - perché questa è la nostra lingua ed è quella che padroneggiamo al meglio - e che daranno un'idea delle diverse pieghe che il nostro gruppo sa prendere. In questi brani raccontiamo storie a volte reali, a volte inventate, personaggi realmente esistiti o puramente di fantasia. Cerchiamo di unire l'immediatezza aneddotica alla bellezza didascalica, magari con un pizzico di stravaganza”.

E ora? Sogni, obiettivi, progetti? “Ovviamente ci piacerebbe che la nostra attività di musicisti divenisse un lavoro a tempo pieno, ma in un contesto come quello italiano, e in particolare nel meridione, la strada è davvero dura. Per ora ci accontenteremmo di trovare una produzione e una distribuzione. Ma la cosa più importante per noi è continuare a fare musica come ci piace!”. Noi, ovviamente, glielo auguriamo!
Link: www.deepgreenlight.it
Carlotta Nobile



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