Benevento: denuncia delle vittime, in Valle Telesina arresti per usura. Interessi al 400%

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Dodici persone arrestate, sette sottoposte ad obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria con le accuse, a vario titolo, di usura ed estorsione in Valle Telesina. E’ il bilancio dell’operazione “Anaconda” condotta la notte scorsa dai carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento.

Le 19 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip del Tribunale di Benevento Sergio Pezza, su richiesta del Pm Giovanni Tartaglia Polcini, sono state eseguite dai militari della Compagnia Carabinieri di Cerreto Sannita a Telese Terme, Amorosi, Castelvenere, San Salvatore Telesino, Caiazzo, Castelvoltuno, San Felice a Cancello e Latina.

In particolare, otto persone sono state condotte in carcere: Antonio Biondillo, 45 anni, di San Felice a Cancello, pregiudicato; Giuseppina Salvatore, 30 anni, di Caiazzo, pregiudicata; Antonio Del Vecchio, 52 anni di Telese Terme, commerciante; Sergio Ferretti, 35 anni, di Telese Terme, commerciante; Franco Rossone, 45 anni di Telese Terme, commerciante; Michele Sicignano, 43 anni di Telese Terme, imprenditore; Filippo D’Alterio, 57 anni di Amorosi, impiegato; Marco Noviello, 39 anni di Castelvolturno, pregiudicato.

Quattro persone sono invece agli arresti domiciliari: Angelo Castrogiovanni, 87 anni, di Amorosi, pensionato; Claudia Dresia, 35 anni di Telese Terme, commerciante; Giovanni Ferretti, 65 anni di Castelvenere, pensionato; Fabio Parigiano, 37 anni di Telese Terme, imprenditore.

Sette persone, infine sono state sottoposte a obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria: Francesco Migliore, 34 anni, di Airola, commerciante; Stefano Marocco, 31 anni, di San Salvatore Telesino, operaio; Emilio Di Mezza, 50 anni di Telese Terme, commerciante; Gaetano Cutillo, 61 anni di Telese Terme, pensionato; Raffaele Coppola, 47 anni, di San Salvatore Telesino, disoccupato; Laura Iannotti, 57 anni di Telese Terme, impiegata; Catello Alfano, 36 anni di Telese Terme, commerciante.

L’operazione è stata illustrata in una conferenza stampa presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Benevento, alla presenza del Procuratore della Repubblica Ruggero Pilla, del Pm Giovanni Tartaglia Polcini, del comandante provinciale dei carabinieri Alfredo Parrulli (nella foto in basso con Pilla) e del comandante della Compagnia Carabinieri di Cerreto Sannita Vincenzo Campochiaro.

L’ attività info-investigativa sul fenomeno dell’usura nella Valle Telesina, sviluppata dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Cerreto Sannita, è stata avviata a seguito di una denuncia sporta da un professionista di Amorosi che ha consentito, in una prima fase, l’arresto in flagranza di reato, il 14 settembre del 2007, di un pregiudicato di San Felice a Cancello, Antonio Biondillo, sorpreso mentre intascava un assegno bancario di 4.300 euro frutto di interessi usurai maturati per un prestito. A seguito di perquisizione domiciliare, vennero sequestrati numerosi titoli di credito, proventi del reato, per un importo complessivo di 320mila euro e 27mila euro in contanti. Da qui lo sviluppo di approfondite indagini anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali. Sono così emersi gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei 19 indagati, a vario titolo, per usura ed estorsione, che negli anni dal 2003 al 2007, approfittando dello stato di bisogno di circa 30 fra imprenditori, commercianti ed in alcuni casi anche casalinghe della Valle Telesina, talvolta anche con minacce, hanno concesso prestiti con un tasso variabile dal 50% al 410 % annuo. In un caso un commerciante, non riuscendo a far fronte agli impegni assunti, ha dovuto cedere il proprio esercizio commerciale ad un prezzo particolarmente vantaggioso per l’usuraio.

In tale contesto sono stati svolti anche accertamenti bancari che hanno consentito il sequestro, in diversi istituti di credito delle province di Benevento, Caserta, Milano e Ancona, di assegni bancari ed effetti cambiari, quali proventi dell’illecita attività, per un importo complessivo di 480mila euro, nonché la somma di denaro contante di 28.950 euro, risultante nella disponibilità degli indagati. Il volume complessivo d’affari è risultato di circa due milioni di euro. Molte delle vittime hanno richiesto l’accesso ai benefici di legge per i finanziamenti quali vittime dell’usura.

Proprio su questo elemento è stata incentrata la conferenza stampa. “Il dato fondamentale che emerge – ha detto il Pm Tartaglia Polcini – è la collaborazione delle vittime. Prima un imprenditore, poi altre persone hanno avuto fiducia nelle giustizia, presentando denuncia. E’, questa, una netta inversione di tendenza rispetto al passato. Altro elemento fondamentale è stata la stretta collaborazione tra forze dell’ordine, magistratura e Prefettura. Per combattere il fenomeno sommerso dell’usura occorre, però, anche una seria collaborazione degli istituti bancari”.

”L’usura – ha aggiunto il procuratore Pilla – è un fenomeno presente in maniera massiccia, ma scarsamente denunciato. E’ un tipo di reato difficilmente perseguibile proprio perché c’è poca collaborazione delle vittime. Ecco perché questa operazione è importante. Mi preme sottolineare, oltre all’attività svolta dai carabinieri del Comando Provinciale e di Cerreto Sannita, anche quella dei carabinieri della sezione di Polizia Giudiziaria che spesso per la scarsità di risorse non possono svolgere le indagini”.
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