Detenuti aggrediscono quattro agenti della Polizia penitenziaria. I sindacati chiedono maggiori controlli

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La casa circondariale di BeneventoLa casa circondariale di Benevento

Ennesimo caso di violenza tra le mura del Penitenziario di Capodimonte di Benevento ai danni della Polizia Penitenziaria. A darne notizia, le Segreterie Provinciali della Compagine Sindacale Sannita di Categoria Composta dalle O.O.S.S. CGIL, UIL,SiNaPPe e UGL.

Nel primo pomeriggio del marzo, secondo quanto riferito dai sindacati, tre detenuti animati da futili motivi, hanno aggredito tre agenti e un sostituto commissario. A scatenare la prima aggressione, sembra sia stato infatti un semplice richiamo verbale da parte di un agente circa una basilare norma del regolamento penitenziario, in merito alla sicurezza.

I detenuti che in un primo momento avevano persino manifestato pentimento improvvisamente si sono scagliati con calci e pugni, contro altri operatori della polizia penitenziaria, tra cui il Responsabile dell'Area Trattamentale, proprio quell'area deputata più di ogni altra al recupero dei detenuti attraverso varie attività formative e ludiche e sui cui tante risorse sono state investite in questi anni.

Diverse le contusioni e le ecchimosi riportate dai tre poliziotti, più seria è apparsa invece la situazione per il sostituto commissario. E' stato dunque necessario ricorrere per tutti alle cure mediche presso il pronto soccorso dell'Ospedale Rummo di Benevento, dove i medici hanno diagnosticato loro prognosi di 10 giorni.

Le Organizzazione Sindacali di categoria CGIL, UIL,SiNaPPe e UGL a seguito di quest'ultimo episodio hanno dichiarato lo stato di agitazione permanente e l'interruzione delle relazioni sindacali con la locale direzione.

Risale infatti solo all'autunno scorso l'imponente manifestazione di protesta tenutasi dinanzi ai cancelli della Casa Circondariale e la successiva richiesta di intervento del Prefetto Galeone con cui si era cercato di rappresentare tutto il disagio degli Operatori della Polizia Penitenziaria e il pericolo di una deriva nella percezione degli standard di sicurezza.

“E' triste dover ammettere che in meno di 24 ore alla Casa Circondariale di Benevento - dichiarano i Rappresentanti Sindacali di CGIL, UIL,SiNaPPe e UGL- si sia passati dal teatro di Viviani a quello ben piu' tragico di gomorra. Non è più concepibile parlare ancora di caso sporadico ed isolato, quanto piuttosto di ripetuti tentativi posti in essere da una parte della popolazione detenuta altamente e socialmente pericolosa, che cerca di destabilizzare con violenza mirata l’equilibrio normativo ed imporre uno proprio status in carcere. Occorre innanzitutto una lucida presa di coscienza dello stato delle cose e pensare a interventi concreti per ristabilire quel giusto equilibrio tra sicurezza, rispetto delle regole e attività di recupero dei detenuti, soprattutto in considerazione, dei palesi deludenti risultati di queste ultime”.

“Se sarà necessario- concludono i Rappresentanti Sindacali della Polizia Penitenziaria- saremo pronti a scendere nuovamente in piazza ed attuare ogni forma di protesta consentita, per manifestare tutta la nostra solidarietà ai Colleghi barbaramente aggrediti e chiedere interventi concreti da parte dell'Amministrazione Centrale sui concetti legati alla sicurezza sia degli Operatori Penitenziari che dei reclusi”.

Risale infatti solo a venerdì scorso 27 Marzo, la notizia dell'ennesimo tentativo di suicidio mediante impiccagione messo in atto da un detenuto ristretto nei Reparti ad Alta Sicurezza dell'Istituto di pena Sannita, sventato solo grazie al pronto intervento di un Assistente Capo della Polizia penitenziaria.



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