Dialogo, sinergia e determinazione. Borrelli nuovo questore di Benevento: 'Esperienza stimolante'

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'I muscoli in Questura non servono. Meglio il dialogo ed affrontare anche le questioni e le problematiche con la massima serenità ed attenzione, evitando inasprimenti". A dichiararlo il neoquestore di Benevento, Antonio Borrelli, insediatosi da poche ore negli uffici di via De Caro al posto di Salvatore La Porta che, da oggi, dirigerà la Questura di Pistoia.
Un cambio che si è concretizzato oggi. Borrelli, dopo aver fatto un primissimo "giro istituzionale", ha convocato un incontro con la stampa. Poche parole, concetti diretti: "Sono molto contento - ha detto ai giornalisti il neoquestore - lavorare in Campania per un napoletano è stimolante. Mi aspetta un compito non semplice ma sono sicuro che con la sinergia con le istituzioni e con la collaborazione dei cittadini, la Questura di Benevento potrà fare molto". Ci tiene, Borelli, a sottolineare questo aspetto: "I beneventani devono credere in noi, denunciare e segnalare senza avere paura: troveranno sempre le porte aperte e la massima disponibilità". Il nuovo questore di Benevento ha "aperto" ad una larga sinergia: "Sono nuovo - ha aggiunto - così come lo sono il Prefetto e così come succederà ai comandi provinciali di Carabinieri e Forestale. Anche la Guardia di Finanza ha cambiato vertice da poco tempo. Benevento avrà dunque una squadra nuova, rinnovata, con tanti stimoli: è una cosa buona". Napoletano, 54 anni, sposato, una figlia laureata in Giurisprudenza, Borrelli ha lavorato ben 23 anni nella Questura di Napoli. Prima di essere nominato questore è stato dirigente di varie sezioni della Squadra mobile di Napoli (tra le altre cose è stato anche responsabile della sezione Omicidi quando nel napoletano si verificavano tra i 150 e i 200 omicidi l'anno). Oltre alla guerra alla criminalità, Borrelli ha gestito diverse situazioni sociali calde: cortei e manifestazioni di piazza, o proteste lavorative. In un periodo così difficile per la provincia sannita, che deve fare i conti con il disagio sociale, il neoquestore sarà chiamato a gestire situazioni molto delicate. Ma non solo: in una terra, come quella sannita, dove sono ancora tanti gli episodi di racket ed estorsioni, Borrelli si è detto pronto: "Naturalmente ci sono differenze con una grande provincia - ha assicurato - ma questo non significa abbassare la guardia. Nel Sannio la criminalità esiste e va combattuta con impegno e determinazione. Ho già parlato con i colleghi della Digos e della Mobile che mi hanno spiegato le primissime dinamiche. Sono arrivato qui da poche ore ma sono già al lavoro. Ripeto, gli stimoli sono quelli giusti".
G.V.



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