Diritto allo studio, istituito tavolo di confronto per far fronte alle difficolta'

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Un momento del colloquio di stamani Un momento del colloquio di stamani

Un tavolo permanente di confronto, è questa la conclusione di oltre due ore di confronto in merito alla gestione delle Istituzioni Scolastiche che deve scontare, come su tutto il territorio nazionale, una decurtazione di risorse finanziarie, stimata nell'ordine del 30% rispetto al 2014. Riduzione ulteriore, che mette in seria difficoltà il diritto allo studio.

Il presidente della Provincia di Benevento, Claudio Ricci, aveva deciso di incontrare stamani alla Rocca dei Rettori i dirigenti della Secondaria Superiore per discutere con loro sulle difficoltà che si profilano per l’anno scolastico 2015/2016 per il quale non esiste alcuna certezza sulla garanzia del diritto allo studio. Ai lavori hanno partecipato il consigliere provinciale Renato Lombardi, il segretario generale Franco Nardone, il dirigente Vincenzo Catalano, il consulente Sergio Muollo.

Ricci, ha aperto la discussione affermando di “voler avviare con i dirigenti scolastici un percorso che deve portare ad una presa di coscienza collettiva della situazione economico-finanziaria in cui versa un Ente quale la Provincia, che insieme a tutte le altre italiane, è in dissesto indotto, cioè non provocato dagli amministratori”.

“Con diversità di ruoli e competenze – ha continuato il presidente – noi abbiamo il dovere di pensare oggi, a luglio e non a settembre, al prossimo anno scolastico. È a rischio il diritto allo studio in questa Provincia, così come su tutto il territorio nazionale. La legge 56 del 2014, taglia alle Province alcune sue competenze storiche e le risorse finanziarie, ma non dice chi debba occuparsene al posto della Provincia: al momento, dopo oltre un anno dall'entrata in vigore della Legge Del Rio, ancora non sappiamo chi debba essere il Soggetto sostitutivo di quelle funzioni che ci sono state sottratte. Per questo, noi abbiamo il dovere istituzionale di continuare ad esercitare quelle funzioni cancellate, ma lo dobbiamo fare senza i soldi che avevamo prima. Ci dobbiamo attrezzare dunque a gestire l’esistente con un 30% di fondi in meno: questo vuol dire che se prima i termosifoni restavano in funzione per 6 ore al giorno, nel prossimo anno dovremo averle in funzione per un terzo di tempo in meno. L’unica possibilità – ha proseguito Ricci - che noi abbiamo ipotizzato come percorribile, tra le diverse simulazioni, è questa: ferma restando che la Provincia resta stazione appaltante, possiamo calibrare un budget finanziario per ciascuno Istituto a seconda della popolazione scolastica. Questo budget dovrà consentire la gestione dei riscaldamenti, dei telefoni, dell’elettricità. Io capisco le vostre difficoltà quali dirigenti scolastici, ma chiedo a tutti Voi collaborazione ed un parere per aiutarci a superare queste difficoltà”.

Dopo questa introduzione sono intervenuti i dirigenti di numerosi Istituti a cominciare dal Presidente della Associazione dei Presidi Luigi Mottola. Tutti hanno espresso la massima disponibilità a cooperare con la Provincia in un momento di acuta crisi per il mondo scolastico, ma hanno portato anche le proprie esperienze pregresse, spesso non positive, rispetto ai modelli di autogestione. E' stato fatto rilevare che probabilmente la sola piccola manutenzione possa essere affidata ai dirigenti scolastici in virtù di appositi accordi con la Provincia perché in questo modo si potrebbero garantire procedure più rapide e meno costose di affidamento dei lavori di riparazione.

Il Presidente, ha poi assicurato di voler far tesoro dei suggerimenti e delle proposte che sono venute nel corso del dibattito ed ha comunque precisato di voler svolgere anche un discorso personalizzato per ogni singola realtà scolastica.

“La nostra vuole essere una operazione trasparenza – ha spiegato Ricci - al fine di verificare i costi storici, per gli anni 2013, 2014 e 2015 di ogni singolo istituto in modo che ognuno possa avere coscienza di quanto si è speso e di come lo si è speso”. “Io auspico – ha concluso - che emerga al termine di questo confronto che in provincia di Benevento vi è unità di veduta tra Provincia e mondo della scuola. Attuiamo insieme i dovuti cambiamenti, condividendo i diversi passaggi per meglio programmare le nostre attività, senza toccare la didattica e volendo salvaguardare il diritto allo studio nonostante i tagli finanziari operati”. 

        



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