Domani i sessant'anni della Marcia della Fame, la Cgil: "Ci saremo"

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Murales Marcia della FameMurales Marcia della Fame

Ricade domani, il sessantesimo anniversario dell’azione di protesta dei braccianti fortorini ribattezzata “Marcia della Fame”.

In questi giorni l'Istituto di Istruzione Superiore “Medi-Livatino” di San Bartolomeo in Galdo sta ricordando la "Marcia della fame" nel suo sessantesimo anniversario; avvenimento che vide i contadini del Fortore organizzarsi, con il ruolo decisivo della Cgil, per porre all'attenzione dello Stato e del Paese le drammatiche condizioni di vita dei lavoratori della terra e delle popolazioni in una delle zone più povere della nazione.

Il momento culminante della lotta fu, appunto, l'organizzazione della Marcia che, il 14 aprile 1957, domenica delle Palme, partì con l’obiettivo di raggiungere a piedi la capitale d'Italia. Il tentativo rimase tale, perché, nonostante la caparbietà, i "marciatori" – uomini, donne, bambini - non riuscirono ad uscire dalla Valfortore per l'intervento massiccio delle forze di polizia, violento come era solito in quegli anni.

Domani alle ore 9.30 quell'avvenimento, che “nobilitò” l'intera provincia, avvicinandola alle altre zone del Mezzogiorno d'Italia che si battevano per condizioni di lavoro migliori e per avere la certezza di poter coltivare un pezzo di terra, verrà ricordato con un corteo che attraverserà le strade di S. Bartolomeo in Galdo.

“ La CGIL domani, come sessanta anni fa, sarà presente – ricordano dalla segreteria provinciale – e all’Istituto scolastico di S. Bartolomeo in Galdo va tutto l’apprezzamento della nostra Organizzazione, per l’argomento trattato e per averlo affrontato con le nuove generazioni. Coltivare la memoria del proprio territorio è indispensabile per la crescita dei giovani e tale tematica, affrontata nella sua complessità, certamente aiuta nella formazione di cittadini con pensiero critico. L’istituto scolastico, i docenti impegnati, la dirigente, tutto il personale, gli alunni che hanno vissuto con entusiasmo questo impegno, che si è articolato su più versanti, storico e artistico, testimoniano l’importanza e, per molti versi, l’insostituibilità della scuola pubblica, che, proprio per questo, per svolgere al meglio il suo ruolo costituzionale, avrebbe bisogno di maggiori strumenti e più supporto da parte degli organismi deputati e non improvvisate e dannose ‘riforme’ come negli ultimi anni, mesi e settimane”.

 



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